Anello del monte Borgà e Libri di San Daniele

    03-09-2016 - Anello del monte Borgà e libri di San Daniele da Casso.

Poco prima della diga del Vajont, per chi proviene da Cimolais, o poco dopo, per chi sale da Longarone, facciamo attenzione a prendere la strada per Casso, piccolo e stupendo paesino a nord dell'immensa frana del monte Toc, frazione di Erto.

Partiamo dal centro del paese, ci sono vari parcheggi (metri 955 - coordinate GPS 46.27228, 12.33263). Seguiamo le indicazioni per il monte Borgà, sentiero CAI 393 e si inizia subito a salire senza sosta.

Appena usciti dal bosco ci accorgiamo, alzando lo sguardo, di essere accompagnati da famigliole di camosci che ci guardano con curiosità dall'alto delle rocce. Saliamo poi lungamente i prati del monte Salta con magnifica vista sulla diga, sulla frana e sul monte Toc. Dopo averne aggirato le rocce sommitali, saliamo ripidamente alla forcella Piave.

Dall'altra parte dobbiamo scendere alcune decine di metri lungo un ripidissimo tratto franato, dove gli appoggi li dobbiamo scavare con gli scarponi, per aggirare un grande masso. Risaliamo un ripido pendio erboso e giungiamo finalmente al pianoro dei libri di San Daniele (2100 metri circa), una visione straordinaria.

Dopo la sosta d'obbligo per ammirare quest'opera della natura, quasi unica nel suo genere, proseguiamo verso la cima del Borgà, in leggera salita, camminando tra le stelle alpine, passando lungo la cresta del monte Sterpezza, con vista stupenda sulla valle del Piave. Finalmente giungiamo alla cima del Borgà (2228 metri), croce e libro di vetta.

Per la discesa torniamo indietro per pochi minuti fino alla traccia che si stacca alla nostra sinistra. La seguiamo fino a quando si innesta al sentiero 381 che percorriamo lungamente, a destra, fino alle prime case di Erto, a quota circa di 1000 metri. Lì troviamo un cartello che ci indica il Trui dal Scjarbon che, con una lunga traversata, ci riporta a Casso.

Fare attenzione quando si scende dalla forcella Piave, dato che per un bel po' di metri il sentiero praticamente non esiste più. Essendo molto ripido, è in continuo movimento. Oggi era anche molto bagnato, in pratica bisogna inventarselo. Anche il pendio erboso che si sale subito dopo, per arrivare ai libri di San Daniele, essendo molto ripido e bagnato, è molto scivoloso; farlo in discesa sarebbe un rischio.

Dopo i ruderi di casera Borgà e fino ad Erto, il sentiero è sempre molto ripido e coperto di ghiaia. Ci sono molte deviazioni che possono trarre in inganno. Puntare sempre verso il basso o, meglio ancora, munirsi di una traccia GPS. Viene richiesta sempre attenzione e passo sicuro.

Itinerario lungo e abbastanza faticoso, ma di una bellezza e suggestione unica, siamo accompagnati, sia in salita che in discesa, dalle famiglie di camosci, che ci seguono con lo sguardo curioso. Sentieri CAI 372, 381 e 380 "Trui dal Sciarbon"-carta Tabacco 021.