Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
42%
 
 

Preparazione fisica: 66.44 %

 
Area: Valcellina Prov: PN  AR  Media
 
 Lunghezza: 9.3 Km  Temp. Calcolato: 6 h
 Dislivello: 1045 m  Vel. Calcolata: 1.6 Km/h
 Salita: 1185 m  Alt. massima: 1779 m
 Discesa: 1185 m  Alt. minima: 734 m

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Monte Cornetto dalla Valcellina, località San Martino-Erto

Oggi 26/5/24 decido di tornare nell’amata Valcellina, dopo averla lungamente frequentata negli anni 90 e 2000. Scelgo il Monte Cornetto da Erto. Percorro la statale 251 passando per Barcis, Cimolais, passo di San Osvaldo poi scendo verso Erto e presso una curva a gomito (q. 762 mt. - coordinate GPS 46.277748, 12.390201) parcheggio su uno slargo a sinistra. Dallo slargo scendo a piedi su una stradina asfaltata con sbarra alzata diretta dopo alcune curve al ponte su torrente Tuara.

Risalgo dalla parte opposta e dopo pochi passi trovo sulla sinistra una scalinata che coincide con l’attacco del sentiero CAI 903 diretto alla Casera Cornetto (q. 721 mt. ). Il sentiero dopo 30 metri incrocia il santuario di San Antonio in Zerenton (q. 762 mt.) e prosegue in maniera ripida verso il bosco soprastante. Il sentiero 903 s’innalza rapidamente di quota con una pendenza marcata che rende il percorso assai faticoso. La salita non concede tregua e dopo 30 minuti addiviene ad un piccolo pulpito con belvedere.

Prosegue ora su sassi inizialmente piccoli e poi di maggiori dimensioni collocati a mò di scalini ma sempre con pendenza sostenuta. Dopo un’ora si esce su un falsopiano sempre boscoso ma dopo 50 metri la pendenza si fa di nuovo marcata. Si sale verso un primo cocuzzolo boscoso che si contorna per poi intraprendere una salita al secondo cocuzzolo sempre boscoso. Dopo un’ora e trenta si raggiunge una piccola forcella con indicazioni su targhette in legno (30 minuti alla casera Cornetto).

Oltrepassata la forcella si scavalla proseguendo sempre sul costone Nord occidentale del Monte Cornetto. Il sentiero di nuovo ripido prosegue a ridosso di un profondo vallone che si supera camminando su terreno fangoso e scivoloso, forse per le recenti piogge. Dopo 35 minuti dalla forcella si esce presso un enorme prato ove sorgono i ruderi della vecchia casera Cornetto (q. 1629 mt. ) Più in basso sorge il bivacco CAI di Sacile intitolato a Flavio Zanette molto accogliente ed in posizione amena.

Senza andare al bivacco si resta sul CAI 903 nel punto di arrivo presso la bandiera ivi presente e superato un albero verso destra (targhetta in legno con la scritta Fontana) si prosegue sul sentiero inizialmente boscoso ma poi comodo ed aperto. Dopo 20 minuti si giunge presso un gigantesco altopiano erboso e solare denominato Pian Grant (q. mt. 1675) ove sorge una fontana con abbeveratoio. Intuitivamente si volta verso destra e per prato senza un itinerario preciso si sale a vista verso la breve fascia boscosa che prelude alla cima vera e propria del Cornetto che si raggiunge in circa 20/25 minuti (q.1793 mt. ).

La cima è prativa, solare e con un panorama a 360 gradi. Si ammirano benissimo le cime Lodina, Duranno e Cima Preti (entrambe innevate), Vacalizza, Pradut e Resettum, poi il Col Nudo ed infine sulla vallata del Vajont si osservano i monti Zerten e Toc, quello che resta dell’ex lago Vajont e il paese di Erto. Dopo la sosta con il magnifico panorama a disposizione, riprendo la discesa su una traccia con un unico ometto per poi tornare su prato e sul Pian Grant. Proseguo tornando al bivacco Zanette che visito per un attimo e poi proseguo in ripida discesa sul CAI 903 fino alla macchina che raggiungo dopo 2 ore dal bivacco.

In totale 3 ore di salita e 2 di discesa più sosta di 30 minuti. Escursione molto appagante e remunerativa soprattutto nella parte terminale sui bellissimi prati della Casera Cornetto, sul Pian Grant e sui prati e sulla cima del Monte Cornetto. Suggerisco di non fare la salita dopo la pioggia in quanto la parte del sentiero 903 dopo la forcelletta con cartelli in legno, nell’ultima mezz’ora prima della Casera, si riduce ad una stretta striscia di terreno fangoso e scivoloso. Attenzione alle zecche. Carta Tabacco 021.


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Fotografie e Itinerario di Roberto Antonel


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