Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
45%
 
 

Preparazione fisica: 77.54 %

 
Area: Montereale Valcellina Prov: PN  AR+anello  Media
 
 Lunghezza: 13.8 Km  Temp. Calcolato: 6:35 h
 Dislivello: 918 m  Vel. Calcolata: 2.1 Km/h
 Salita: 1334 m  Alt. massima: 1229 m
 Discesa: 1334 m  Alt. minima: 311 m

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Una giornata di sole quasi pieno mi suggerisce di testare la salita al monte Jouf tramite il sentiero Frassati, che non conoscevo, ero già salito sullo Jouf dalla forcella Crous per il CAI 983 che non mi aveva entusiasmato per il lungo percorso su fogliame umido all’interno di una boscaglia in ombra.

Dal Ponte di Ravedis (Montereale Valcellina) si prosegue per circa 300 metri fino ad uno spiazzo sulla destra, parcheggiata l’auto dall'atra parte della careggiata sale un sentiero segnavia CAI 967 che conduce a Forcella Crous, mi accingo a salire dinnanzi alla segnaletica CAI 996-967-899 con direzione Monte Jouf ore 2,30.

Dopo 30 minuti di sentiero 967 si giunge alla chiesetta di San Antonio presso uno spiazzo, invece di proseguire volto a destra sul sentiero CAI 899 (sentiero Frassati) dieci minuti di rada boscaglia e il sentiero volta a destra e poi con sorpresa si apre lasciando libera la visuale in ogni direzione, in una giornata limpida si può persino vedere la laguna.

Il sentiero in realtà torna indietro rispetto al precedente percorso fatto sino alla chiesetta di San Antonio ma essendo collocato ad una quota più alta permette un panorama vastissimo sia verso il bacino di Ravedis che verso le cime prospicienti.

Seguo piacevolmente il sentiero che in leggera discesa si abbassa contornando la base dello Jouf, si giunge dopo circa 30 minuti ad una evidente deviazione contrassegnata dal segnavia che indica a sinistra la prosecuzione del 899 dentro alla boscaglia.

Continuo a seguire il 899, stavolta in leggera salita, dopo poco incontro un primo crocevia con una traccia che sale a sinistra (e scende a destra) ma lo ignoro e proseguo sul sentiero  fino al secondo crocevia e qui abbandono il 899 e volto decisamente a sinistra su evidente traccia in salita.

Leggo la carta TABACCO 028 e mi rendo conto che il Jouf è una specie di panettone percorso da una strada di servizio che probabilmente era stata fatta per collegare il paese di Maniago alla Malga Jouf, oggi diroccata. Preferisco evitare la strada e seguire intuitivamente le tracce, prive di segnavia, che si susseguono una dopo l’altra incrociando spesso la strada.

In questo modo accorcio il percorso di salita ed arrivo nei pressi di una piazzola di partenza per parapendii.

Qui mi riallaccio alla strada e scendo per circa 50/100 metri fino ad uno spiazzo ubicato sulla sinistra ove noto una traccia calpestabile piuttosto ripida che mi porta, dopo circa ulteriori 40 minuti e dopo 3 incroci con la strada di servizo che vanno attraversati proseguendo ogni volta sulle tracce poste sul lato destro della strada, ad incrociare il sentiero CAI 983 proveniente da Forcella Crous.

L’ultimo tratto mi ha lasciato senza fiato ma ormai sono in prossimità della cima principale dello Jouf posta su un incantevole spiazzo erboso privo di vegetazione aperto in una splendida posizione molto suggestiva con ottima prospettiva quasi a 360 gradi.

La salita fin qui è stata piuttosto lunga impegnando circa 3 ore e 10 minuti durante la quale ho dovuto spesso schivare i ciclisti che scendevano a velocità folle lungo le tracce (fare attenzione) ma mi ripago della fatica riposando su una panca posta sul cocuzzolo principale di fronte ad una bandiera, ma non c’è il libro delle firme.

Per trovarlo devo ritornare indietro e scendere alla sella, ove ritrovo il segnavia CAI 983 che in salita mi porta alla cima inferiore (mt. 1203) ove sorge una gigantesca croce e il libro per le firme.

Su questa cima inferiore è collocata una stazione meteorologica che con le sue strutture riduce la visuale, non paragonabile a quella splendidamente goduta dalla precedente cima principale (mt. 1224).

Per scendere percorro la strada di servizio in discesa dalla stazione meteo e dopo un breve tratto trovo sulla destra il segnavia CAI che stavolta seguo fedelmente fino a ricongiungermi con il sentiero CAI 899 fatto all’andata.

Potrei quindi rifare lo stesso sentiero fatto in salita ma scelgo di percorrere una nuova traccia, contrassegnata da segnavia giallo/viola che identifica il “Cammino di San Cristoforo”, questo percorso in continua discesa mi porta dopo circa 30 minuti dal suo imbocco ad un crocevia ove volto a destra e poi proseguo seguendo le tabelle con direzione Montereale e su sentiero che in leggera discesa percorre un tratto parallelo alla strada  posta più in basso, mi ritrovo dopo circa 15 minuti nei pressi del parcheggio.


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Fotografie e Itinerario di Roberto Antonel


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