Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
74%
 
 

Preparazione fisica: 81.83 %

 
Area: Gemona Lusevera Prov: UD  solo andata  Difficile
  Tratti Esposti: SI Tratto attrezzato: SI
 Lunghezza: 15.5 Km  Temp. Calcolato: 7:55 h
 Dislivello: 1233 m  Vel. Calcolata: 2 Km/h
 Salita: 1504 m  Alt. massima: 1709 m
 Discesa: 1946 m  Alt. minima: 476 m

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20-08-2020 – Alta via CAI Gemona

E’ da un po' di tempo che con l’amico Giuseppe Malfattore avevamo programmato questa traversata ed ecco che finalmente il momento di farla è arrivato. Partiamo alla volta di Cesariis, passando per la frazione di Pradielis, lungo la valle del Torre, e lì lasciamo la prima auto (476 metri – coordinate GPS 46.278772, 13.249039).

Con la seconda auto partiamo verso Gemona e saliamo verso sella Foredor, dove la lasciamo sul tornante prima di malga Cuarnan (967 metri - coordinate GPS 46.282695, 13.172746). Ci incamminiamo in mezzo al bosco su un sentiero che, in breve, ritorna sulla strada nei pressi della malga. La superiamo e raggiungiamo la sella a quota 1089 metri. Qui prendiamo a sinistra il sentiero 713 che ci porta in cima al Chiampon, metri 1709 (per la descrizione della salita al Chiampon cliccare qui: Monte Chiampon .

Dalla cima del Chiampon inizia la traversata vera e propria. Seguiamo la cresta che si sviluppa verso destra e con brevi saliscendi raggiunge la seconda cima  del Chiampon. La si supera e si continua in cresta, in mezzo a mazzi di stelle alpine giganti, mai viste così belle, si raggiunge la cima del monte Corta a quota 1679 metri, intanto le nuvole, che prima coprivano la pianura, iniziano a salire e saremo così quasi sempre nella nebbia, si prosegue sempre con saliscendi, più o meno brevi, fino a raggiungere la cima del monte Faeit a 1636 metri.

La prossima meta è il monte Ambruseit, a 1523 metri, che raggiungiamo e superiamo. Un breve tratto attrezzato con pioli ci aiuta a scendere dalle rocce. Ora è la volta della cima del Siroche Dolegne a 1640 metri. Dobbiamo salire un po' per raggiungerla, bellissima la traversata della sua cresta. A nord un ripido scivolo roccioso, a sud quasi a strapiombo, merita attenzione.

Ora si scende sotto le rocce sommitali del Siroche Gjaline; un breve tratto attrezzato con cavo, rifatto di recente, ci aiuta a scendere da un ripido pendio roccioso. Ci aspetta un tratto che attraversa il ripido versante erboso a sud. La traccia si perde nell’erba alta, la nebbia persistente non ci permette di vedere i paletti segnavia. Avanziamo con cautela e finalmente siamo sotto la cima del Cuel di Lanis, nel punto più adatto il sentiero gira a 90 gradi, verso sinistra, e inizia a salire ripidamente sulle balze erbose fino a raggiungere la vetta a 1629 metri.

Panorama anche qui praticamente nullo, la nebbia copre tutto tranne alcuni spazi verso nord, una meritata sosta dopo tanto cammino. Si prosegue poi e si inizia a scendere, verso nord est, puntando all’incrocio con il sentiero 729 che sale da Plan di Tapou, questo tratto è parecchio inerbito. Si scende fino  a 1320 metri.  Al bivio seguiamo il sentiero 729 che, entrando nel bosco, sale fino alla forcella Dolina a quota 1480 metri circa. Siamo poco più di cento metri sotto la cima del Postoucicco, non si può passare oltre senza salirlo! La salita non presenta grosse difficoltà, un breve tratto alpinistico, facile, che superiamo agevolmente e siamo sulla dorsale erbosa. In breve raggiungiamo la cima a 1611 metri.

Foto di rito e scendiamo velocemente. Si sta facendo tardi e ci aspetta ancora una lunga camminata.  Giunti alla forcella, iniziamo la ripida discesa su un sentiero parecchio inerbito, non facilmente seguibile. Più in basso inizia a traversare, con lunghi tornanti in leggera discesa, sempre in mezzo all’erba alta e/o cespugli e rovi che non facilitano di certo il passaggi. Ci rendiamo conto di aver sbagliato a lasciare un auto a Cesariis, era sicuramente meglio lasciarla sulla strada di Plan di Tapou o al ristorante “Alle sorgenti”, ma ormai dobbiamo scendere da qui, peccato per le condizioni pessime del tracciato.

Finalmente raggiungiamo la strada forestale che, seguita a destra, ci porta in breve al paesino di Cesariis, una provvidenziale fontana ci permette di rinfrescarci. Siamo stanchi ma strafelici per la bellissima traversata fatta. In breve raggiungiamo l’auto, dobbiamo adesso andare di nuovo a sella Foredor a recuperare l’altra macchina e poi a casa. Ormai sta facendo buio, penso che una giornata vissuta così intensamente, piena di momenti straordinari vissuti in mezzo ai nostri amati monti, rimarrà indimenticabile.

Percorso lungo e faticoso, a tratti esposto, merita sempre una costante attenzione, sicuramente per escursionisti esperti che non hanno problemi a muoversi su questi tracciati. Il percorso non ha vie di fuga, quindi è preferibile farlo in una giornata con tempo buono, portando una scorta d’acqua (non ci sono possibilità di rifornirsi). E' anche possibile dividere in due il percorso salendo e scendendo lato Monte Chiampon, da dove si potrebbe andare fino al Siroche Dolegne, oppure dal lato del Cuel di Lanis che si potrebbe salire insieme al Monte Postucicco. Personalmente il lato dal Chiampon fino al Siroche Dolegne, lo ritengo più appagante.

Carta Tabacco 027, sentieri CAI 713, 729 e Alta via CAI Gemona.

 


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Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini


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un commento

  • Il sentiero 729 che scende dalla forcella Dolina fino a Cesaris, trovato da noi in condizioni non buone, è stato addirittura chiuso con tanto di cartello a Cesaris. Ma il 10 ottobre 2021, una squadra del CAI di Tarcento, ha provveduto a riaprirlo, ripulendolo e ridipingendo i segnavia, quindi grazie ai volontari del CAI Tarcento per l'ottimo lavoro

    Modificato il Mercoledì, 04 Gennaio 2023 13:51 by Gianni Giacometti.

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