Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
54%
 
 

Preparazione fisica: 50.71 %

 
Area: Artegna-Montenars Prov: UD  anello  Media
  Tratti Esposti: SI
 Lunghezza: 12.4 Km  Temp. Calcolato: 4:30 h
 Dislivello: 493 m  Vel. Calcolata: 2.8 Km/h
 Salita: 644 m  Alt. massima: 730 m
 Discesa: 644 m  Alt. minima: 237 m

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Anello cascate dell’Orvenco e monte Faeit, tra acqua, natura e pace

Dopo aver visto delle foto sulla bellezza delle cascate dell’Orvenco, abbiamo deciso di percorrere oggi questo spettacolare anello. Quindi siamo arrivati ad Artegna e abbiamo seguito la strada per Montenars, poco prima del ponte sul torrente Orvenco abbiamo svoltato a destra e parcheggiato dopo pochi metri nei pressi del “Lavio di Salt”, un antico lavatoio dove c’è uno spiazzo (237 metri – coordinate GPS 46.248092, 13.158677).

Il percorso delle cascate dell’Orvenco inizia proprio nei pressi del ponte sul torrente stesso, a pochi metri dal parcheggio, cartelli esplicativi in loco e durante l’itinerario. Seguiamo il sentiero che segue il torrente sulla sua sinistra orografica ed inizia con un tratto in falsopiano e poi in leggera salita, già qui le prime briglie che formato delle bellissime cascate che andiamo a vedere il più vicino possibile con brevi deviazioni.

Arrivati nel punto dove il sentiero inizia a salire più decisamente per aggirare un costone, con breve deviazione si può ammirare una cascata naturale molto particolare, c’è anche un ripido sentiero che scende su lastre di roccia inclinate e ci porta alla base dove ci sono altri piccoli salti d’acqua, questa deviazione merita attenzione. Tornati sui nostri passi si sale per poi scendere dalla parte opposta e ritornare vicino al torrente, ora un breve tratto su saliscendi che si avvicinano e si allontatano dal corso d’acqua e quindi un’altra salita per aggirare una roccia con ridiscesa di nuovo fino all’Orvenco.

Lo si segue ancora in falsopiano, sfruttando tutte le deviazioni che portano a vedere cascate e briglie, si arriva così alla deviazione per la bellissima cascata del Tulin che non ci lasciamo mancare. Poi si sale ancora ed il sentiero esce su una strada nei pressi dell’agriturismo “Al Tulin”, a quota 470 metri, dove ci concediamo un caffè per poi proseguire lungo la strada cementata che parte in salita dietro l’agriturismo stesso.

Qui dobbiamo fare attenzione dato che dopo pochi metri dobbiamo prendere il sentiero che si stacca a destra della strada, con segnavia bianco e rosso ma senza indicazioni, e poco dopo capiamo il perché, è in pratica abbandonato a se stesso, parecchi schianti rendono difficile la prosecuzione anche se con calma e qualche acrobazia riusciamo a superarli.

Questo sentiero sale lentamente e poi si innesta in un altro che seguiremo a sinistra, ci sono anche alcuni facili guadi da fare, quindi si scende fino al ruscello e si sale dallaparte opposta, col terreno bagnato è facile scivolare, fare attenzione. Il penultimo guado è particolare perché si trova dove due ruscelli si uniscono e uno schianto ci obbliga a passarlo in due punti per poter ritrovare il sentiero stesso che sale sopra un costone in mezzo ai due corsi d’acqua, per non sbagliare cercare con gli occhi i segnavia.

Ancora un piccolo guado ed una breve risalita e si sbuca su un bellissimo sentiero con un muro a secco che seguiamo a destra e che ci porta in breve ad uscire sulla strada del monte Faeit nei pressi del Roccolo di “Pre Checo”, a quota 630 metri. Fino a questo punto abbiamo trovato bellissime fioriture di Orchidee, aglio orsino, qualche narciso e iniziano a fiorire anche i mughetti, bellissimo.

Ora seguiamo la strada a destra, strada che sale dolcemente passando prima sotto la cima del Campeon, che volendo si può raggiungere con una deviazione, poi scende dolcemente per appianarsi con saliscendi fino nei pressi di malga Barbana. Qui troviamo la strada che, a sinistra, in pochi minuti ci porta sulla vetta del Faeit, a 731 metri, dove troviamo resti di postazioni della grande guerra, breve sosta poi si torna indietro fino alla malga dove continuiamo a sinistra sulla strada precedente iniziando la discesa.

Si continua sempre lungo la strada principale con tranquilla discesa, poi questa diventa asfaltata, purtroppo tutti i sentieri che tagliavano i tornanti praticamente non esistono più, quindi è d’obbligo scendere lungo la rotabile allungando il percorso di un buon chilometro, infatti anche le indicazioni del sentiero delle cascate ti mandano lungo la strada.

Questa ci riporta fini al luogo di partenza, facendoci chiudere questo lungo anello che possiamo dividere in tre, la salita lungo l’Orvenco è fantastica, da lasciarci gli occhi, la traversata dopo l’agriturismo “Al Tulin” è impegnativa e malagevole, la salita al Faeit e la conseguente discesa sono abbastanza noiose, ma comunque è sempre un bell’allenamento per le nostre gambe. Carta Tabacco 026.


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Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini


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