Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
54%
 
 

Preparazione fisica: 55.75 %

 
Area: Moggio Udinese Prov: UD  anello  Media
 
 Lunghezza: 10.8 Km  Temp. Calcolato: 4:40 h
 Dislivello: 675 m  Vel. Calcolata: 2.3 Km/h
 Salita: 859 m  Alt. massima: 1708 m
 Discesa: 859 m  Alt. minima: 1033 m

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Partiamo in direzione Moggio Udinese. Entrati a Moggio prendiamo la direzione Val Aupa seguendo le indicazioni per la Riserva naturalistica della Val Alba, fino all’incrocio con il paese di Pradis.

Giriamo a destra e seguiamo la strada per la Val Alba. Proseguiamo per circa 6.5 km su strada asfalta, ma stretta, facendo attenzione agli scoli per l’acqua, a volte un po’ sconnessi. Arriviamo al parcheggio sulla destra (pista forestale di fronte con sbarra) e qui parcheggiamo l’auto.

Alla fine del parcheggio parte il sentiero CAI428a che ci accoglie con un bel bosco di faggio. Il tragitto è stupendo, dopo un po’ passiamo sopra ad una grande frana che ci impressiona un po’, vista la massa di detriti scesi nel Rio Alba, ma la bellezza del posto ci spinge a proseguire in mezzo ad abeti e faggi meravigliosi.

Raggiungiamo il greto del Rio Alba e, da qui, risaliamo verso il rifugio Vualt. Proseguiamo su strada (asfaltata e cementata, a servizio del gasdotto presente lungo il tragitto), fino a raggiungere il vecchio ospedale militare. La giornata è splendida e sopra di noi le montagne, che coronano la valle, ci appagano la vista con le loro candide rocce. Arrivati all’ospedale militare, con la mente, corriamo al passato di questo luogo e cerchiamo di immedesimarci a come fosse stata la vita qui, soprattutto in inverno.

Alla fine dell’ampio spiazzo prativo, dove sorge la struttura, prendiamo il sentiero che sale ai ruderi della Casera Forcjettis. Sentiero bellissimo, alterna tratti di terreno boschivo e morbido a tratti ghiaiosi. Guardando in alto, la maestosa Creta dai Rusei (1915mt) si staglia contro un cielo azzurro di una bellezza straordinaria. Proseguiamo fra tratti in falsopiano e tratti ripidi. La temperatura è gradevole nonostante sia novembre, il sole scalda quasi tutto il nostro percorso, esposto a sud.
Giungiamo a un bivio dove le indicazioni ci fanno proseguire, a sinistra, direzione Cjasut dal Sior. Ancora una mezz’oretta e arriveremo alla nostra meta di oggi. Un cartello invita a raccogliere un po’ di legna per portarla al Cjasut, una ciascuno non  è impossibile. 

Da qui in poi, il panorama si apre sulla valle. Il comodo sentiero prosegue verso il Cjasut (segnavia CAI 422). Ancora un breve tratto tra i mughi e davanti a noi si apre un panorama mozzafiato. In un attimo siamo al Cjasut da Sior (mt. 1742) e ci godiamo il panorama. La struttura è un ex ricovero di guerra riadattato a bivacco, accogliente e fornito (sedie, tavolo, brandine e stufa a legna). All’esterno panchine e la cisterna dell’acqua (non potabile) e un po’ di legna (da usare con molta parsimonia visto che qui, in quota, non ci sono alberi presenti). Altre panchine in legno si trovano sul pianoro prativo per sostare e godere della bellezza.

Sostiamo per una meritata pausa pranzo che facciamo all’esterno, in quanto il bel sole caldo, che ci ha accompagnato fin qui, continua a scaldare. Breve visita al punto panoramico sovrastante (5 minuti dal Cjasut) da dove si gode di una vista a 360°.

Decidiamo di non tardare per non rischiare di rientrare con il buio, anche se ci dispiace scendere. Considerando le condizioni meteo dei giorni precedenti (non pioggia, non eccessivo freddo, quindi rischio di formazioni di ghiaccio) che sono state buone, prendiamo il sentiero Palis d’Arint (contrassegnato con bollini azzurri) che ci porterà alla cima del Monte Vualt.

Il sentiero inizia in leggera discesa, ma subito sale in modo accentuato verso la cima del Vualt (mt.1737, piccola sella con deviazione di pochi metri per la cima vera e propria). Superata la sella, il sentiero inizia a scendere in modo deciso. Per un lungo tratto, vista la pendenza molto accentuata, è necessaria la massima prudenza.

Qualche tratto in falsopiano ci permette di rilassarci per un attimo. Proseguiamo comunque con attenzione, perché il sentiero è ampio ma esposto, e solo i mughi proteggono la vista dagli strapiombi. Arriviamo finalmente a Forcella Vualt. Un magnifico bosco di faggi ci accoglie. Giriamo a sinistra in direzione rifugio Vualt. Il sentiero è gradevole, mai troppo ripido, e dopo aver attraversato il Rio dei Claps arriviamo al Rifugio.

Stanchi torniamo al parcheggio seguendo la comoda pista forestale che in circa 2 km ci riporterà alla nostra auto. Se si intende fare l'anello, consigliato salire dal sentiero Palis d'Arint (senso orario) con una discesa più tranquilla verso l'Ospedale Militare e quindi il rifugio Vualt.
Lunghezza totale dell’anello KM 12.6 Dislivello 750 mt.


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Fotografie e Itinerario di Michela Di Vora


Extra Track info aggiuntive traccia

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Anello Val Alba Cjasut dal Sior Pales darint (259.65 KB)
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Anello Cjasut dal Sior Troi Pale dArint rifugio Vualt (71.52 KB)
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Anello Cjasut dal Sior Troi Pale dArint rifugio Vualt (15.75 KB)
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Anello Cjasut dal Sior Troi Pale dArint rifugio Vualt (6.03 KB)

INDICAZIONI STRADALI
Raggiungi il pargheggio

un commento

  • Ci hanno riferito che al rifugio Vualt hanno rimesso la stufa.

    Modificato il Martedì, 04 Giugno 2024 09:03 by Gianni Giacometti.

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