Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
37%
 
 

Preparazione fisica: 49.85 %

 
Area: Pontebba-Dogna Prov: UD  AR+anello  Medio Facile
 
 Lunghezza: 10.8 Km  Temp. Calcolato: 4:10 h
 Dislivello: 425 m  Vel. Calcolata: 2.6 Km/h
 Salita: 687 m  Alt. massima: 1823 m
 Discesa: 687 m  Alt. minima: 1398 m

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Autore: Delia Gori

Bellissimo giro ad anello da malga Poccet

Giornata escursionistica in cerca di silenzio!!! #montagnamoreodio. Partenza in direzione Malga Poccet che raggiungiamo salendo per la stretta strada asfaltata da Pietratagliata per circa 8 km. Si supera il ponte sul Fella e si seguono le indicazioni Malga Poccet. Al tornante successivi alla Malga in prossimità del divieto di transito parcheggiamo l'auto (metri 1400 - coordinate GPS 46.486640, 13.328524) e qualche centinaio di metri dopo il segnale alla nostra destra in prossimità di una fontanella, imbocchiamo un sentiero evitando così i numerosi tornanti.

Si inizia a salire leggermente con terreno misto tra terra, sassi e radici e sbuchiamo proprio di fronte al sentiero che porta al monte Poccet. Proseguiamo sulla carrareccia alla nostra destra e ammirando il bel bosco ed i verdissimi prati circostanti arriviamo al Ricovero Jeluz con la sua testimonianza storica. Qui infatti proprio a fianco alla porta di ingresso c'è una pietra antica ritrovata proprio in loco e che raffigura il Leone di San Marco. Proprio in questa zona in tempi remoti c'era la frontiera tra la Repubblica di Venezia e l'Austria.

Poco dopo lo Jeluz a destra c'è l'indicazione del sentiero cai 601, sentiero che noi faremo al rientro. Proseguiamo sempre in costante leggera salita per la forestale nel silenzio totale e nella pace della mente data dalla natura rigogliosa, colorata e profumata che ci circonda, protetti dalla vette maestose del monte Schenone e dal Montasio che accompagna il nostro avanzare. Stupendi e numerosissimi pini mugo ricchi di germogli ricoprono i lati della strada fino quasi alla Malga San Leopoldo. La malga è abbandonata e diroccata, ma nel suo insieme è piacevole da guardare e fotografare.

Scendiamo verso la sella Bieliga (sentiero Cai 603), con i prati in pieno vigore che fanno da padroni e si pavoneggiano con i fiori montani dai mille colori. In lontananza si sente solamente il rumore di una motosega che probabilmente è usata nel bosco per il taglio dei numerosi alberi che sono caduti. In breve ci troviamo alla Casera Bieliga con i suoi splendidi panorami sulla Val Canale. Il Montasio ci osserva imponente con i suoi 2000 mt. di roccia. La casera Bieliga è costituita da 3 strutture di cui 1 adibita a ricovero per gli animali a pascolo. Tutto attorno un verde prato con le genzianelle e i ranuncoli.

In pole position sul prato un tavolo e 4 blocchi che sembrano dei puff da salotto. Una breve sosta è doverosa per rosicchiare una barretta ed un po' di frutta. Da qui in poi è finita la 'pacchia del leggero saliscendi ': inizia la salita proprio in corrispondenza del prato dietro alla Casera. Al termine del prato incontriamo il sentiero Cai 601 che proviene da Chiout. Giriamo verso destra e passo dopo passo, dapprima su sentiero boschivo tappezzato dalle genziane e poi su sentiero di sassi e molto più stretto passiamo una piccola passerella di ferro con catena passamano ed in breve l'aspetto della via di cammino diventa più selvaggia e con dei segnavia su alcuni sassi.

Il percorso ora corre diagonalmente ed essendo non molto frequentato e tracciato richiede un minimo di attenzione anche se quest'ultima spesso viene distratta dagli anemoni montani, e da fiorellini gialli di cui non conosco il nome ,ma soltanto la bellezza. Mantenendoci sempre sul sentiero 601 e passando attorno al Clap del Jovel accarezzandone spesse le sue rocce, giungiamo alla sella tra il sunnominato ed il monte Schenone proprio sotto la sua cresta verso la Val Dogna. È giunta l'ora di pranzare con un po' più d'energia' e di riposare un po' i muscoli tesi delle gambe, poiché ora ci attende una discesina un po' particolare: sentierino stretto, ghiaioso e ripidino almeno nella parte iniziale.

Con tranquillità ed attenzione, dopo la sosta si riprende la via del ritorno. Superato il tratto iniziale e intermedio dove c'è da prestare un pochino di attenzione e passo fermo, la discesa è remunerativa sia dal punto di vista della rilassatezza che dell'ambiente poiché si attraversa un bel bosco e si giunge in prossimità del ricovero Jeluz, dove c'è l'inizio del sentiero cai 601 per coloro i quali volessero percorrere l'anello descritto, in senso antiorario. Il ritorno all'auto prosegue per la stessa strada e sentiero percorso all'inizio fino al Ricovero Jeluz. Km percorsi 10.4 - Dislivello mt.778 - Tempo di percorrenza, circa 4 ore soste comprese -  carta Tabacco 018.


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Fotografie e Itinerario di Delia Gori


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