Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
40%
 
 

Preparazione fisica: 62.66 %

 
Area: Alesso Prov: UD  AR+anello  Medio Facile
 
 Lunghezza: 14.1 Km  Temp. Calcolato: 5:30 h
 Dislivello: 799 m  Vel. Calcolata: 2.6 Km/h
 Salita: 919 m  Alt. massima: 1003 m
 Discesa: 919 m  Alt. minima: 204 m

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09-02-2020 - Anello del monte Bedovet da Alesso

Oggi bellissima escursione in compagnia degli amici Gianni Giacometti e Michela Barbara Di Vora. Raggiunta la località di Trasaghis proseguiamo verso Alesso, entrati nel borgo, giriamo a sinistra per via Borgo Oncedis, superato il ponte sul torrente Palar, giriamo a destra in via Piornet e parcheggiamo negli ampi spazi lì presenti (quota 200 metri – coordinate GPS 46.315041, 13.050849 .

Abbiamo scelto di partire da qui ma volendo si può accorciare di circa 5,2 Km. e di 320 metri di dislivello il percorso, salendo con l’auto lungo la strada asfaltata di malga Armentaria fino a quota 521 metri, punto dove inizia l’anello (quota 521 metri – coordinate GPS 46.313920, 13.036005).

La nostra escursione inizia quindi salendo a piedi lungo la strada asfaltata sopra citata che con pendenza costante ma mai eccessiva, dopo numerosi tornanti, ci porta a quota 521 metri dove inizia l’anello, qui abbandoniamo la strada che ci servirà per il ritorno e seguiamo a sinistra la pista forestale per malga Amula.

Si procede in falsopiano con leggere salite, a quota 510 metri troviamo gli stavoli Coloret, proseguiamo fino ai 535 metri circa, dove abbandoniamo la strada e seguiamo, a destra, il sentiero 840 che si stacca quasi parallelo ed inizia a salire nel bosco, raggiungendo in breve il rio Amula che costeggerà per un bel tratto, tra l’altro molto suggestivo.

Dopo aver superato dei vecchi franamenti il sentiero devia a destra sfiorando le ghiaie per poi ritornare nel bosco, arrivati a quota 865 metri troviamo i resti degli stavoli di forchia Amula, poco dopo si svolta decisamente a destra, il sentiero 840 prosegue diritto puntando sulla pista forestale verso malga Amula, ma noi seguiremo quello alla nostra destra senza numerazione specifica, dopo un breve falsopiano si riprende a salire decisamente in un bellissimo bosco con prevalenza di faggi.

Si arriva così in breve a quota 980 metri circa su una forcella, qui un cartello ci indica la direzione, dobbiamo svoltare ancora a destra, si procede ormai in senso inverso alla salita, abbiamo qui superato il punto più lontano.

Si continua sempre su buon sentiero che dopo un falsopiano inizia a scendere, a quota 975 metri troviamo i cartelli e la traccia che, con breve deviazione e pochi metri di risalita, ci porta a visitare i resti degli stavoli Jôf, ritornati sui nostri passi puntiamo ora a raggiungere stavoli Bedovet.

Si scende ancora fino a quota 880 metri ed eccoli davanti a noi, gli stavoli Bedovet, molto più ben conservati dei precedenti, mi ha colpito una porta d’ingresso con due colonne di pietra sormontata da un triangolo sempre in pietra, bellissimo, la mulattiera con i suoi muretti a secco ricoperti di muschio completa la magia di questo posto, un tavolo con panche ci convince che non potevamo trovare posto migliore dove fare la sosta pranzo.

Vorremmo fermarci per ore ma il tempo è tiranno, la strada del ritorno è ancora lunga, quindi si parte, ma non dopo aver fatto una deviazione, per traccia, sulla cima del monte Bedovet, coperta da vegetazione (901 metri). Ritornati sui nostri passi, superiamo altri ruderi di questi vecchi stavoli e, dopo un breve falsopiano, riprendiamo a scendere, ora più rapidamente, per tornantini, fino alla quota di 700 metri circa dove ritroviamo la strada di malga Armentaria e dove hanno messo un grande cartello illustrativo dei sentieri del Palar.

Ora non ci rimane che seguire lungamente la rotabile a destra che ci riporterà, con numerosi tornanti e diventando asfaltata, al punto di partenza. Durante la discesa ci scambiamo opinioni sui bellissimi posti che i nostri occhi hanno visto e che abbiamo ancora davanti a noi, ci scambiamo impressioni sui benefici fisici, mentali e spirituali che queste camminate ci danno e, quasi senza accorgercene ritorniamo al punto di partenza.

Sentiero bellissimo, sicuramente escursionistico, come detto sopra, accorciabile abbondantemente salendo con l’auto fino all'inizio dell’anello, direi che l’unico tratto che merita attenzione è la ripida discesa per tornantini dopo gli stavoli Bedovet, ma con un po' di attenzione si superano facilmente. Sentiero CAI 840 e strada - carta Tabacco 013 o 020.

 


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Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini


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