Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
48%
 
 

Preparazione fisica: 72.82 %

 
Area: Stupizza Prov: UD  AR+anello  Media
 
 Lunghezza: 14.2 Km  Temp. Calcolato: 6:20 h
 Dislivello: 1048 m  Vel. Calcolata: 2.3 Km/h
 Salita: 1171 m  Alt. massima: 1244 m
 Discesa: 1171 m  Alt. minima: 196 m

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 08-04-2018 – Anello del monte Mia da Stupizza

Arrivati a Cividale si prosegue verso la Slovenia e si passano i paesi di Sanguarzo, San Pietro al Natisone e Pulfero, giungendo così a Stupizza; subito dopo le prime case si gira a sinistra e si prende una stradina sterrata, verso destra, che conduce, dopo poche decine di metri, in un comodo parcheggio vicino al Natisone (198 metri – coordinate GPS 46.20142, 13.47006).

Il nostro itinerario inizia attraversando il ponte sul Natisone, che vediamo poco lontano dal parcheggio; appena attraversato il ponte ci troviamo di fronte ad una biforcazione, noi andremo a destra, seguendo il sentiero denominato “Sentiero Naturalistico Pradolino Monte Mia”, segnavia CAI 754, numero che ci accompagnerà per l’intero anello. Si cammina lungo una larga mulattiera in falsopiano che, prima costeggia per un breve tratto il Natisone, poi entra nel bosco attraversando due ponticelli e alcuni guadi oggi asciutti. Dopo il guado più grande, in corrispondenza dell’uscita dalla Gola del Pradolinio, si inizia a salire decisamente su gradoni di roccia.

Il bosco che attraversiamo è spettacolare, alberi e sassi sono ricoperti di muschio e le fioriture primaverili ci accompagnano cambiando continuamente. Terminate le gradinate di roccia, la mulattiera si fa più pianeggiante e raggiunge i resti del villaggio di Pradolino (433 metri). Qui c’è un bivio. Saliamo a destra. L’altro sentiero lo useremo al ritorno. Continuiamo a salire lungo bellissime scalinate di roccia e poi, per sentiero normale, risaliamo le pendici del monte Mia fino a raggiungere il  ripiano di casera Monte Mia (970 metri), un ricovero ben ristrutturato, ma non sempre aperto.

Proseguiamo sulla destra della casera, entrando in un’abetaia, per poi sfiorare la strada forestale e quindi proseguire, sempre a destra, in salita, lungo una bellissima faggeta sempre più disseminata di grossi massi in mezzo ai quali il sentiero, con i segnavia rifatti di poco, si destreggia fino a condurci sulla cresta dove si trova la cima (1237 metri).

La cima del monte Mia è panoramica solo da sud-est a sud-ovest, ma questo basta per avere una bella vista sul Matajur, sulle colline a sud e, foschia permettendo, fino al mare. Infatti la torre dei cantieri di Monfalcone si vede ad occhio nudo. Sosta d’obbligo e poi inizia il rientro che, fino alla casera, segue lo stesso percorso dell’andata. Arrivati alla casera si segue il sentiero che prosegue a sinistra rispetto a quello di salita, lungo una strada appena risistemata, in falsopiano, fino al termine della strada stessa, sempre accompagnati da segnavia appena rifatti.

Al termine della strada, il sentiero prosegue dritto nella faggeta e si inizia a scendere, prima tranquillamente e poi sempre più rapidamente. Si intravedono i danni causati dal maltempo, tantissimi alberi sradicati che ostacolavano il passaggio sul sentiero sono stati tagliati e spostati, è rimasto solo un grande faggio intero che blocca il passaggio, facilmente superabile tenendosi in alto e ridiscendendo sul sentiero più avanti.

Man mano che si scende il bosco cambia. I danni del maltempo sono sempre più evidenti. Aumenta la ripidità del sentiero e anche la scivolosità, specialmente se bagnato; l’ultimo tratto prima della Bocchetta di Pradolino è molto ripido e si svolge su innumerevoli tornantini che meritano particolare attenzione. Arrivati alla Bocchetta di Pradolino (491 metri, confine di stato), prendiamo a sinistra e, su un bellissimo e largo sentiero in falsopiano, incassato tra le ripidi pareti del monte Mia a sinistra e del Vogu a destra, ritorniamo al bivio preso stamattina, da li ritorniamo al punto di partenza per la stessa via dell’andata.

L’escursione si svolge in un ambiente di una bellezza e varietà uniche, questo appaga abbondantemente della mancanza di un panorama eccezionale dalla cima. Si sconsiglia di percorrere questo itinerario dopo abbondanti piogge; i guadi prima descritti  potrebbero essere pieni d’acqua. Nel caso il terreno fosse bagnato, sarebbe preferibile percorrere l'anello in senso orario (esattamente all’incontrario di questa descrizione) per evitare di dover percorrere la parte più ripida in discesa. Tutto il percorso si svolge lungo il "Sentiero Naturalistico Pradolino Monte Mia”, segnavia CAI 754, carta Tabacco 041.

 


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Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini


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