Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
42%
 
 

Preparazione fisica: 64.73 %

 
Area: Sella Nevea Prov: UD  anello  Media
  Tratti Esposti: SI
 Lunghezza: 12.5 Km  Temp. Calcolato: 5:30 h
 Dislivello: 806 m  Vel. Calcolata: 2.3 Km/h
 Salita: 1028 m  Alt. massima: 1971 m
 Discesa: 1028 m  Alt. minima: 1165 m

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  28-06-2020 – Monte Robon da Sella Nevea

A Chiusaforte prendiamo la strada per Sella Nevea, una volta arrivati lasciamo l’auto in uno dei parcheggi lungo via Friuli (1165 metri-coordinate GPS 46.390817, 13.475512), la nostra escursione di oggi inizia lungo la strada di fronte al parcheggio denominata via Osvaldo Pesamosca, la percorriamo fino a quando inizia a curvare a destra, li troviamo un cartello, a sinistra, con le indicazioni per sella Robon e l’inizio del sentiero vero e proprio con numerazione 636.

Ci inoltriamo subito nel bosco ed iniziamo a salire abbastanza rapidamente lungo tornanti più o meno lunghi alternati a brevi traversi, verso quota 1700 metri si inizia ad uscire dal bosco, prima in mezzo ai mughi poi sempre più tra le rocce carsiche tipiche di questa zona. Inizia qui il tratto più spettacolare di questo itinerario, la mulattiera della grande guerra sale tra muretti a secco ancora in condizioni perfette in mezzo a fioriture di stagione e a cespugli che stanno gemmando ora, a 1780 metri circa, con una breve deviazione a sinistra, visitiamo i resti delle caserme del Poviz, che è la cima che le sovrasta, per poi ritornare sui nostri passi e continuare la salita.

Cento metri circa più su abbandoniamo il sentiero 636 per innestarci e continuare sul 637, qui inizia un bellissimo tratto in falsopiano, le erosioni hanno creato, con questo tipo di roccia, dei disegni fantastici, ai lati si aprono voragini e buchi di varie forme e profondità dove non manca la neve, alcune lingue arrivano a lambire la mulattiera ma senza creare problemi, uno spettacolo straordinario. Davanti a noi si presenta finalmente la nostra meta, vediamo in lontananza il bivacco Savoia-Modonutti, che dobbiamo raggiungere, e resti di fortificazioni e casermette varie, ora si scende di un centinaio di metri in una bellissima conca, qui lasciamo il 637, che riprenderemo al ritorno, e seguiamo il 654 per risalire dalla parte opposta fino a forcella Robon a 1865 metri, qui, mentre il 654 continua diritto, noi seguiamo la traccia a sinistra senza numerazione.

Dopo aver superato i resti di postazioni e una caverna che fora la roccia da parte a parte, raggiungiamo il bivacco speleologico Savoia-Modonutti (1908 metri), ormai per la cima mancano poche decine di metri ma saranno quelle più particolari, la mulattiera, o quello che ne rimane, si sviluppa tra e sopra le rocce calcare erose dagli elementi. Tratti con gradoni fatti con le rocce stesse si alternano a brevi traversi, ai lati forre, buchi e voragini anche molto profonde, un passaggio delicato esposto e a strapiombo si supera con un passo lungo o baipassandolo salendo a destra, ancora poco e finalmente la cima, niente croci, libri di vetta o altro, solo ometti di pietra.

Il panorama non è niente male, a nord la catena del Montasio con il suo altopiano, a sud il Canin con tutto il suo gruppo, giusto per nominare i più importanti, sosta e foto sono d’obbligo. Per il rientro si torna indietro fino alla forcella Robon, si scende pochi metri e si riprende il sentiero 637 verso destra, questo, dopo aver superato un tratto in piano inizia a scendere decisamente sotto la parete strapiombante del Robon, poi a 1700 metri circa piega decisamente a sinistra per puntare a Sella Nevea, ma c’è ancora tanta strada da fare, si traversa, con un po' di attenzione, un tratto ancora innevato e si inizia un lungo saliscendi nel bosco, alternato a brevi e ripide discese, su un fianco molto scosceso.

Poi il sentiero inizia a scendere definitivamente e rapidamente per tornantini e gradoni dove il ghiaino e trattenuto con tavole di legno, si arriva così velocemente a quota 1220 metri dove il sentiero termina su una strada forestale che seguiamo a sinistra e che ci porta in breve sulla strada asfaltata che, da Cave del Predil porta a Sella Nevea, la seguiamo a sinistra per circa un chilometro e finalmente siamo di nuovo al punto di partenza.

Anello fantastico, specialmente durante la salita e sul tratto in quota, meno attraente la discesa, fino al bivacco è escursionistico, il tratto dal bivacco alla cima lo ritengo per escursionisti esperti, nessun punto per rifornirsi d’acqua (carta Tabacco 019 - sentieri CAI 636, 637  e 654 fino a sella Robon, poi sentiero fino al bivacco e vecchia mulattiera segnata da ometti fino in cima).

Sentieri CAI 636, 637, 654, sentiero e traccia locale - carta Tabacco 019.


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Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini


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INDICAZIONI STRADALI
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