Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
38%
 
 

Preparazione fisica: 54.94 %

 
Area: Trasaghis-Forgaria Prov: UD  AR+anello  Medio Facile
  Tratti Esposti: SI
 Lunghezza: 11.7 Km  Temp. Calcolato: 4:35 h
 Dislivello: 577 m  Vel. Calcolata: 2.6 Km/h
 Salita: 788 m  Alt. massima: 1475 m
 Discesa: 788 m  Alt. minima: 898 m

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  16-12-2018 – Anello dei monti Cuar e Flajel dal Cuel di Forchia

Raggiunto Trasaghis si prosegue per Avasinis, subito dopo la prime case, giriamo a sinistra e seguiamo la stretta rotabile, un po' dissestata, per malga Cuar e Cuel di Forchia. Il Cuel di Forchia è raggiungibile anche salendo da Forgaria, da quel lato la strada è in condizioni migliori. Raggiunto il Cuel di Forchia cerchiamo uno spiazzo, per il parcheggio,  ai bordi della strada, ce ne sono parecchi anche se non tanto grandi, una o due macchine al massimo (884 metri – coordinate GPS 46.27302, 13.01127).

La nostra escursione inizia seguendo, per poche decine di metri, la strada asfaltata verso Forgaria, quando la strada inizia a scendere tramite un tornante a sinistra, noi prendiamo la stradina sterrata che si stacca e sale a destra lungo le pendici del monte Cuar, in leggera pendenza, la seguiamo lungo i numerosi tornanti fino a quota 1096 metri dove, a sinistra, passa il sentiero 815a che prendiamo, volendo evitare la strada, dal Cuel di Forcja parte il sentiero 816 che taglia tutti i tornanti.

Questo sale lungo la dorsale del Cuar e punta diretto alla cima, costeggiando il bosco e lasciandoci così ammirare il panorama che si allarga man mano che si sale, anche se oggi non era il massimo, foschia a sud e abbastanza nuvoloso il resto, tratti di terreno ghiacciato e scivoloso ci confermano la scelta giusta di fare la salita da quel lato lì.
Raggiungiamo la cima del monte Cuar (1478 metri) dove c'è una statua della Madonna e pochi metri dopo la classica campana, panorama decente, visto il meteo di oggi, quindi sosta e foto di rito anche se non ci fermiamo molto dato che la temperatura, che non vuol saperne di salire, ci consiglia di tenerci in movimento.

Proseguiamo quindi lungo la dorsale verso quella che sarà la nostra prossima metà che vediamo distintamente, il monte Flajel,  e iniziamo una discesa di circa 150 metri che ci porta ai piedi della modesta elevazione del Cuel dai Poz, iniziamo la sua risalita, il sentiero segue un vecchio steccato che chiude i pascoli di malga Cuar ed in breve siamo in cima (1377 metri). Si scende dalla parte opposta fino a 1310 metri circa dove il nostro sentiero gira decisamente a destra per malga Cuar, noi qui ci stacchiamo dall'815 che useremo per la discesa e proseguiamo diritti verso la nostra meta.

Ora il sentiero segue una mulattiera abbandonata ma transitabile e con passaggi veramente molto belli, sale per un breve tratto e poi si appiana  e inizia un traverso dove c'è anche un breve tratto con catena corrimano, perché esposto e stretto. Alla nostra destra un bellissimo boschetto di faggi contorti dalle mille forme, appena passato l'ultimo dei faggi del boschetto, dobbiamo fare molta attenzione ad abbandonare la mulattiera e a prendere, a destra, una traccia segnata da ometti, che sale sulla dorsale e, costeggiando la faggeta ci condurrà in cima, se proseguiamo lungo la mulattiera ci troveremo a dover risalire a caso il ripido pendio erboso dato che questa sparisce di colpo.

Si raggiunge così anche questa cima (1467 metri), dove ci accoglie una croce molto particolare e grande, purtroppo il libro di vetta è sparito, averlo saputo si poteva portarne uno, veniamo accolti anche da un bel sole che colora il cielo di un bellissimo azzurro e dal volteggiare dei grifoni, peccato che la magia dura poco e si torna al freddo, quindi anche qui rapida sosta e poi via.

Per il ritorno scendiamo fino a dove abbiamo lasciato la prosecuzione del sentiero 815, che adesso seguiamo a sinistra e che ci porta in poco tempo al pianoro di Malga Cuar dove intersechiamo la strada di servizio che attraversiamo per proseguire verso il Cuel di Forchia, qui facciamo attenzione dato che il sentiero prende subito due direzioni, a destra è più in alto, a sinistra più in basso, il sentiero 815 è quello più in basso anche se credo che anche l'altro porti alla stessa meta.

Si scende velocemente in un bel bosco ed in breve incrociamo una strada sterrata che seguiamo a destra fino a quando non troviamo la prosecuzione del sentiero che scende a sinistra, questo tratto è particolarmente bello, muretti a secco e sassi accumulati ai lati lo rendono suggestivo.

Raggiungiamo così la strada asfaltata del Cuel de Forchia, non ci resta che seguirla a destra per poche centinaia di metri e siamo di nuovo al punto di partenza.

Anello bellissimo da farsi in tutte le stagioni, anche con un po' di neve, molto appagante con panorami stupendi e mai troppo faticoso. Sentieri CAI 815a, 815 e tracce locali - carta Tabacco 020.

 


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Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini


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INDICAZIONI STRADALI
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