Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
28%
 
 

Preparazione fisica: 32.51 %

 
Area: Drenchia Prov: UD  AR+anello  Medio Facile
  Cjaspolata: SI
 Lunghezza: 7.7 Km  Temp. Calcolato: 2:40 h
 Dislivello: 249 m  Vel. Calcolata: 2.9 Km/h
 Salita: 373 m  Alt. massima: 1190 m
 Discesa: 373 m  Alt. minima: 941 m

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20-01-2019 – Sulla dorsale del Colovrat innevato

Si supera Cividale e si prosegue verso Sanguarzo, superato il quale, dopo il ponte di San Quirino, ci teniamo a destra verso Savogna e al primo incrocio seguiamo a destra le indicazioni per Stregna e Drenchia.

Proseguiamo superando vari paesini e borghi facendo sempre attenzioni ai molti cartelli che ci indicano il Kolovrat, poco prima di Trinco dobbiamo svoltare a destra e, dopo 1,6 Km., raggiungiamo il passo Solarie con l’omonimo rifugio (950 metri – coordinate GPS 46.17968, 13.66086).

Una bella sorpresa trovare 20-30 centimetri di neve, più di quanto ci aspettassimo, lo spiazzo che sono riusciti a pulire dalla neve è già colmo di auto, troviamo giusto un posto anche per noi, non fa molto freddo ma c’è un leggero vento gelido, speriamo che si calmi dato che la giornata si presenta con un meteo favorevole.

La nostra escursione inizia lungo la strada a sinistra che sale con un paio di tornanti e poi attraversa, a sud, tutta la dorsale del Colovrat, dato che è ben innevata e quindi non passeranno auto, decidiamo di seguirla fino a sotto la cima del Nagnoj, l’ultima elevazione della dorsale, e poi fare il ritorno lungo la dorsale stessa.

Proseguiamo in leggera salita o in falso piano ammirando i ricami fatti da madre natura con la neve sugli alberi e le foto aumentano rapidamente di numero, intanto il vento si è fermato e il sole inizia a scaldare e creare dei riflessi sulla neve, sembra di essere in un mondo incantato, noi stessi siamo incantati da tanta bellezza.

Arriviamo al bivacco “Giuseppe Zanuso” (1065 metri) dove facciamo una breve sosta, il bivacco ha solo una stanza con tavolo e panche, non ci sono brande e neanche una stufa.

Proseguiamo lungo la strada e, in breve, giungiamo al cartello, a quota 1160 metri cerca, che indica a destra la cima del Nagnoj (1194 metri) che raggiungiamo in breve calpestando neve vergine, siamo i primi ad arrivare li dopo la nevicata, lo spettacolo è ancora più grande. Sosta d’obbligo anche per ammirare un panorama di tutto rispetto, in primis, a nord, il gruppo del monte Nero, a ovest il Matajur e poi giù fino alla pianura.

Visto che la neve fresca ha uno spessore di 30-40 cm. indossiamo le ciaspe che abbiamo portato con noi, ora si prosegue lungo la dorsale verso le altre elevazioni, con saliscendi più o meno lunghi e/o ripidi, sempre in mezzo a questo spettacolo da fiaba che la natura ci regala dopo una nevicata, raggiungiamo così di nuovo il bivacco Zanuso, dato che in questo punto il sentiero sfiora la strada.

Il sentiero, anche se non battuto, e segnalato con paletti e quindi si segue facilmente anche con la neve, ora risaliamo brevemente e raggiungiamo l’elevazione del monte Piatto (1138 metri), si prosegue ancora e dopo una bella discesa siamo sull’insellatura di Za Gradon (1080 metri circa), dove passa una strada Slovena e dove inizia la parte più interessante del tragitto.

Risaliamo ora l’ultima elevazione e lo facciamo visitando le trincee, le postazione e le gallerie dove i nostri soldati hanno subito la disfatta di Caporetto, lo facciamo con il dovuto rispetto e il pensiero va a quei poveri ragazzi che erano li a difendere la nostra patria, mi sembra impossibile stare in quelle trincee con soli 30 cm. di neve, non riesco neanche ad immaginare le condizioni se di neve ce n’era un metro o più.

Raggiungiamo con questi pensieri la cima del monte Poclabuz/Na Gradu/ Klabuk (1114 metri), molto panoramica, siamo proprio sopra il passo Solarie, dopo la sosta d’obbligo non ci rimane altro che scendere lungo l’abbastanza ripido sentiero 746 che in breve ci riporta sulla strada, nei pressi del secondo tornante, e, seguendo questa a sinistra, in pochi minuti siamo al punto di partenza.

Anello bellissimo, in una giornata straordinaria per quanto riguarda il meteo, ci siamo lustrati gli occhi con uno spettacolo indescrivibile che solo la neve e l’inverno in montagna possono offrire, fattibile da tutti, non sono indispensabili le ciaspe con questo spessore di neve e con le tracce già battute. Sentieri CAI 746, strada e tracce locali - carta Tabacco 041.

 


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Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini


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INDICAZIONI STRADALI
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