Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
41%
 
 

Preparazione fisica: 68.53 %

 
Area: tarvisiano Val rio del lago Predil Prov: UD  AR  Media
 
 Lunghezza: 10.2 Km  Temp. Calcolato: 5:30 h
 Dislivello: 1144 m  Vel. Calcolata: 1.9 Km/h
 Salita: 1219 m  Alt. massima: 2115 m
 Discesa: 1219 m  Alt. minima: 971 m

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Mi ha sempre interessato la Val Romana per le sue cime aguzze e per i sentieri ricchi di fascino.

Una escursione piacevole e non particolarmente impegnativa, a parte la lunghezza, è la Cima del Lago altrimenti detta Jerebica in sloveno. Si parte dalla SP 76 che collega Sella Nevea a Cave del Predil. Dopo circa 5 km in discesa da Sella Nevea quando al strada comincia ad essere pianeggiante si parcheggia presso uno spiazzo sulla destra prospiciente ad una vasta area di grave biancastre che costituiscono la cosiddetta Val Rio del lago.

Il parcheggio è a pagamento ma preferisco parcheggiare in uno spiazzo esterno non regolamentato. Si scende a piedi sulle grave e si attraversano tutte lungo una stradina bianca ove si incontrano i paletti biancorossi della sentieristica CAI e poi più avanti anche i cartelli indicanti il sentiero CAI 653 diretto alla Cima del Lago con indicazione di 4 ore di percorso.

Si attraversano più avanti le ghiaie e ci si immette su un sentiero che sale nel bosco (seguire i segnavia). Dopo 20 minuti si arriva ad un primo bivio ove il 653 prosegue a sinistra mentre diritti si andrebbe alla cima Mogenza piccola percorrendo il sentiero CAI 654.

Dunque si prosegue nel bosco sul 653 e dopo circa un’ora di ripida salita si esce in zona aperta e si attraversa una prateria verde. Si sale quindi ancora ripidamente e si arriva ad un’altra zona aperta ove il sentiero corre su ghiaia grossa e sale a tornanti verso una quota più alta.

Dopo altri 30/40 minuti si arriva ad un secondo bivio ove è presente l’indicazione a sinistra per Cima del Lago con indicazione di un tempo do percorrenza di un’ora e trenta. Si sale attraverso vegetazione ricca di larici e mugo e si arriva presso una cornice che contorna un avancorpo roccioso con esposizione sui verdi sottostanti sul lato sinistro.

Poi il sentiero attraversa di nuovo una fascia di mughi e larici e sale ripidamente verso l’’erbosa cresta soprastante che non è ancora la cima. Giunti alla erbosa crestina si scende in una amplia vallata e con percorso ripido si raggiunge dopo circa 15 minuti una roccia da cui ci si cala per circa 5 metri (roccia ben ammanigliata e scalettata, senza problemi).

Si scende fino alla base della conca sottostante da cui è visibile la nostra cima. Superata la conca si risale su sentiero ripido e cosparso di rocce lisce che si superano senza problemi. Dopo circa 30 minuti si arriva infine sul filo di cresta della Cima del Lago ove è presente il libro per le firme (quota 2125 metri).

La vista è stupenda verso il Lago del Predil e verso il cupolone del Mangart e dalla parte opposta verso tutta la catena del Canin. Il percorso ed il panorama è altamente remunerativo e dopo lunga sosta per ristoro e foto di rito si ritorna sullo stesso percorso dell’andata alla macchina.

Carta Tabacco 019.


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Fotografie e Itinerario di Roberto Antonel


Extra Track info aggiuntive traccia

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INDICAZIONI STRADALI
Raggiungi il pargheggio

un commento

  • Ripetuta ieri 30-7-2024 questo bell'itinerario.Il mio GPS ha segnato 1372m disl e 11,7 km Anche io ho posteggiato al di fuori del parcheggio a pagamento (8 euro a dì .... ma siamo fuori di testa?!!! )Rispetto la corretta descrizione ho trovato il tratto di sentiero dopo il bosco e per un 100m di disl umido e particolarmente viscido e non si è asciugato durante la giornata, in discesa una scivolata è da mettere in conto.
    Prestare attenzione anche al breve canalino da discendere piccola paretina di dx (faccia a monte) all'andata, facile e non esposto, ma da non discendere interamente (come invece ho erroneamente fatto) , appena giunti sul fondo individuare un sbiaditissimo bollo rosso un poco più in alto sulla paretina di sinistra (ho fatto un ometto ma è cmq poco visibile) si risale pochi metri e si continua per il sentiero in discesa fino all'insellatura. In ogni caso se si raggiunge la fine del canalino si può comunque risalire a vista fino all'insellatura.
    Anche lungo la traccia per raggiungere la vetta è necessario "mettere le mani per terra" in qualche punto, quindi, a mio parere, la difficoltà tecnica generale della gita è da considerare EE

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