Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
62%
 
 

Preparazione fisica: 81.52 %

 
Area: Timau Prov: UD  AR  Medio Difficile
  Tratti Esposti: SI Tratto attrezzato: SI
 Lunghezza: 10 Km  Temp. Calcolato: 6:55 h
 Dislivello: 1415 m  Vel. Calcolata: 1.5 Km/h
 Salita: 1558 m  Alt. massima: 2763 m
 Discesa: 1558 m  Alt. minima: 1348 m

Condividi su Facebook questo itinerario
Info Author box

  16-08-2018 – Creta di Collina e Chianevate

Con gli amici Luigino e Paolo abbiamo deciso di salire sulla Chianevate, recentemente attrezzata nei punti più pericolosi, così  raggiungiamo il passo di Monte Croce carnico e ci fermiamo nell’ampio parcheggio ai lati della strada, (1360 metri – coordinate GPS 46.60246, 12.9439). La nostra escursione inizia lungo il sentiero 146, quello con le indicazioni per il rifugio Marinelli, si inizia a salire, prima lentamente, poi più ripidamente, tralasciando tutte le deviazioni che troviamo e continuando sempre lungo il 146 fino a pochi metri prima del tratto denominato “La Scaletta” a circa 1830 metri di quota.

Da qui, verso destra, parte il sentiero 171 per la Creta di Collina, ora si inizia a fare sul serio, lo seguiamo e saliamo per ripidi tornanti il versante sud della Creta, prima su prato, poi su terreno misto di erba e sassi, poi su macerati dove inizia un tratto attrezzato nei punti più ripidi e/o esposti. Superato il tratto attrezzato si torna a salire tra sassi e prato, in mezzo alle stelle alpine, fino a raggiungere la nuda roccia, che risaliamo tra macerati, sentieri di ghiaino e gradoni di pietra, arriviamo così in vista della grande croce di vetta, superiamo il bivio per la Chianevate, a quota 2600 metri circa, che useremo dopo, e raggiungiamo la vetta della Creta di Collina con un ultimo strappo (2669 metri).

Sosta d’obbligo e panorama grandioso, ci fermiamo a guardare con attenzione la Chianevate, ci rendiamo conto che la mulattiera della grande guerra che ci porterà in cima, attraversa tutta la mastodontica parete rivolta a sud, dato che la vetta e dalla parte opposta a dove ci troviamo, vediamo anche una grande scalinata scavata nella roccia, non vediamo l’ora di essere li, quindi prendiamo le nostre cose e scendiamo verso il bivio.

Raggiunta la deviazione seguiamo la mulattiera verso destra e, subito, troviamo una specie di bivacco ricavato in una caverna, la cui apertura è stata chiusa con una porta di legno di larice, dentro una panca e un tavolo, può servire in caso di necessità, come punto di appoggio o per sicurezza in caso di maltempo. Continuiamo la traversata della Chianevate lungo questa spettacolare mulattiera che, tra salite e discese, passaggi tra intagli e forcelle o salite lungo scalini scavati nella roccia, attraversa tutta la parete sud di questa splendida montagna, uno spettacolo indescrivibile, da poco attrezzata nei punti giusti, non mancano però passaggi esposti e/o ripidi non attrezzati che meritano la dovuta attenzione.

Risaliamo l’ultimo canalone, non tutto attrezzato e abbastanza ripido, passiamo in mezzo ad un intaglio di roccia e, come ci giriamo, ci troviamo la piccola croce di vetta davanti agli occhi, ce l’abbiamo fatta, anche la mitica Chianevate è sotto i nostri piedi, la sua conquista era un mio sogno nel cassetto che non so se avrei realizzato senza le nuove attrezzature, queste due cime erano le uniche che mi mancavano per completare il gruppo Coglians-Chianevate, la soddisfazione è tanta.

Con i suoi 2769 metri è la seconda cima del Friuli, solo 11 metri più bassa del vicino Coglians, ma sia per la sua maestosità che per il percorso che si deve fare per salirla, la ritengo una delle più belle cime che abbia mai salito e sicuramente la più bella del gruppo, inutile dire che, da lì, il panorama è eccezionale a 360 gradi. Visto che, con i tempi calcolati ci siamo e che il meteo sembra essere stabile sul bello, ci godiamo questo spettacolo il più possibile, insieme ad un escursionista di Milano, che pernotta al Marinelli, che abbiamo incontrato sulla Creta di Collina e poi di nuovo qui sulla Chianevate, unica altra persona salita oggi quassù, evidentemente la notizia delle nuove attrezzature non ha ancora fatto il giro, meglio così.

Per la discesa ripercorriamo la mulattiera, adesso, scendendo, la vediamo da un altro punto di vista ed è ancora più bella, opera straordinaria dei soldati che quassù hanno combattuto e che quassù sono morti, come sempre un pensiero e una preghiera per loro mi sembrano d’obbligo. Raggiunto il bivio precedente con il sentiero 171, lo seguiamo a destra e scendiamo rapidamente lungo lo stesso tracciato fatto in salita fino al passo dove abbiamo lasciato l’auto.

Escursione molto appagante sotto tutti i punti di vista, abbastanza faticosa e con buon dislivello, nonostante le nuove attrezzature messe da poco sulla Chianevate, dal bivio tra il sentiero 146 con il 171, fino alle due cime la ritengo solo per escursionisti esperti, non è indispensabile l’imbrago e il kit da ferrata, ma il caschetto assolutamente si e consiglio anche i guanti da ferrata. Sentieri CAI 146-171 – carta Tabacco 09.

 


Se avete aggiornamenti o altre informazioni scrivete nei commenti in fondo alla pagina

Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini


Extra Track info aggiuntive traccia

Per scaricare le rotte GPS e la descrizione in PDF  Accedi o Registrati, è completamente GRATIS

PDF
Creta di Collina e Chianevate (262.79 KB)
GPX
Creta di Collina e Chianevate (86.09 KB)
KML
Creta di Collina e Chianevate (27.48 KB)
KMZ
Creta di Collina e Chianevate (8.17 KB)

INDICAZIONI STRADALI
Raggiungi il pargheggio

Nessun commento

La donazione è assolutamente volontaria, mai obbligatoria o dovuta. Sostieni il nostro lavoro e il nostro impegno, aiutaci a mantenere e migliorare il sito. Con il tuo sostegno possiamo continuare in modo proficuo il nostro lavoro, la donazione ci aiuterà a sostenere le spese, nulla di quello che doni finisce nelle nostre tasche, tutto quello che facciamo è titolo completamente gratuito (nemmeno rimborsi spese o compensi).

Inserisci il valore della tua donazione, anche pochi euro sono di grande aiuto.