Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
66%
 
 

Preparazione fisica: 75.8 %

 
Area: Gemona Prov: UD  AR+anello  Difficile
 
 Lunghezza: 15.7 Km  Temp. Calcolato: 6:25 h
 Dislivello: 1127 m  Vel. Calcolata: 2.5 Km/h
 Salita: 1189 m  Alt. massima: 1368 m
 Discesa: 1189 m  Alt. minima: 241 m

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Autore: Delia Gori

Un innevamento straordinario per il Monte Cuarnan in questo periodo, troppo invitante per non andarci.

Partenza da Gemona Via Udine  attraverso il Troi dai Cincent chiamato così per l’importo, (500lire) dell’epoca, che costituiva il salario percepito per la creazione dello stesso.

La salita è ripida e la prima parte del percorso è  costituito da ciottoli lastricati per poi creare successivamente un alternarsi di sassi, radici e scalini, il bosco è  molto bello e lascia intravedere la piana di Gemona nella sua bellezza.

Passo dopo passo chiacchierando ogni tanto per far sembrare la salita meno ostica, si prosegue fino all'inizio del sentiero cai 716 che piega a destra (denominato Troi di Siere).

Dopo circa 500metri ecco che inizia ad apparire la coltre bianca che non ci abbandonerà fino al rientro e via via si fa sempre più spessa. La neve è  morbida e sembra avere in superficie minuscole palline tipo polistirolo....è  bellissima.

Foto obbligatorie in punti di apertura e naturalmente  un pocket coffe per mantenere l'energia che ci servirà durante la salita.

Il bosco si infittisce e lo spettacolo che si può ammirare è  sublime.....su tutti i rami degli alberi quasi spogli ciuffi a non finire di neve e sembra che siano ciuffi di cotone appena appoggiati per abbellimento, il peso della neve sui rami crea dei passaggi ad arco che non sono descrivibili, ma bisogna proprio vederli perché nessun aggettivo renderebbe giustizia a sì tale bellezza. 

Arriviamo al secondo bivio e decidiamo di prendere il sentiero cai 715  che ci porterà in zona Òrs di Cuarnan a metri 1100 slm, Il sentiero transita prima all´interno di un boschetto di noccioli e poi sale in ambiente aperto con ampi tornanti.

La neve è  sempre più abbondante ed in previsione della ulteriore salita ripida ed un pochino esposta decidiamo di metterci i ramponi per proseguire in sicurezza, sempre più duretta....altro cioccolatino... fermata strategica per foto....riposino e ripresa....un altro tratto ci attende e non è più semplice!!!

Giunti alla piana Ôrs di Cuarnan (tradotto in...orti del Cuarnan, poiché ci sono dei prati stupendi che sembrano orti) lo spettacolo dell'innevamento straordinario affascina, alcune tracce  e solchi lasciati da qualche  impavido sciatore ed il resto è  tutto un luccichio e manto soffice.

Proseguiamo in direzione rifugio Pischiutti e poi  chiesa del Redentore che appare sovrana alla nostra destra in alto e innevata, cerchiamo di seguire le tracce dei precedenti camminatori per  non sprofondare anche se di tanto in tanto un passo in direzione leggermente diversa ci fa capire che il manto nevoso arriva più o meno all'inguine. 

Il cielo è a tratti azzurro ed a tratti con delle nuvole un pochino più minacciose e questa diversità crea un ambiente da cartolina che cerchiamo di immortalare, la salita è  faticosa, ma l'arrivo in vetta  farà dimenticare lo sforzo fatto.

Orma dopo orma si giunge al rifugio Pischiutti affiancato  da un paio di maestosi alberi innevati che sono (anche per me che essendo una Gemonese doc e conoscendo molto bene questa zona in diverse stagioni) un vero schianto!!!

Per non farci sopraffare dalla stanchezza proseguiamo senza sosta verso il Redentore (1372 s.l.m) ed eccoci giunti con immensa soddisfazione e la stanchezza è  già solo un ricordo, troviamo degli altri escursionisti e facciamo quattro chiacchiere tra un morso al panino guadagnato ed un sorso di the caldo, la vista è  eccezionale a 360 gradi.

Si riparte per il rientro e in discesa fermata breve ma obbligatoria al rifugio che è  aperto e poi veloci in discesa come  saette ripassiamo alla piana Ôrs di Cuarnan. 

La decisione unanime è  di scendere per il sentiero cai 717 anche se il percorso in questo modo si allungherà non di poco....ma che ci importa? Troppo, troppo bello!!!! Ci dirigiamo così verso la zona denominata In somp Palis alla ricerca del sentiero 717 che con tanto innevamento si nasconde un pochino alla vista. 

Affrontiamo la discesa nel bosco ed è  molto agevole, bellissimo e sicuro scendendo con i ramponi, ci divertiamo affrettando il passo che diventa quasi una leggera corsa, veloci arriviamo alla ancona  dedicata a Gilles Villeneuve e proseguiamo per la strada forestale dove è  abbondante la neve che è solcata dal passaggio di poche auto dei proprietari dei bellissimi chalet posti sul retro della ancona. 

Dopo alcuni tornanti risaliamo leggermente e imbocchiamo un altro sentiero denominato Troi di Miec alla nostra sinistra stretto nel bosco, il tramonto sta arrivando e la bellezza naturale aumenta.

Durante il percorso si vede il maestoso Tagliamento, i vari ponti, Braulins e Pinzano, il forte di Osoppo, il monte di Ragogna,  il monte Pala, il monte  Covria, e i monti che li affiancano e proseguendo sotto a noi...il colle del Castello di Gemona (mia abitazione dalla nascita fino alla adolescenza).

In breve giungiamo al bivio dove alla mattina abbiamo iniziato il sentiero  cai 716 e riscendiamo a Gemona attraverso il troi dai Cincent  fatto all’andata, l'ultimo tratto del sentiero ci fa rallentare il passo perché ora è  un pochino scivoloso.....ma finalmente ci riappare la galleria...siamo giunti al termine di questo 'viaggio speciale neve'!!!

Soddisfatti e sembra che i 19 km di strada percorsi e i 1154 metri di dislivello non ci abbiano segnato più  di tanto, perché abbiamo ancora voglia di scherzare e di berci un prosecco in compagnia prima di fare rientro a casa.

Giornata memorabile anche questa!!!!!!


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Fotografie e Itinerario di Delia Gori


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