Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
41%
 
 

Preparazione fisica: 59.42 %

 
Area: Moggio Udinese Prov: UD  AR  Media
 
 Lunghezza: 9 Km  Temp. Calcolato: 4:30 h
 Dislivello: 985 m  Vel. Calcolata: 2 Km/h
 Salita: 1008 m  Alt. massima: 1632 m
 Discesa: 1008 m  Alt. minima: 647 m

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 29-04-2018 – Monte Cimadors da sopra Grauzaria

Giunti a Moggio seguiamo le indicazioni per la val Aupa che seguiamo, si supera la deviazione per Pradis e il paesino di Chiaranda e si gira al bivio per Grauzaria, si supera questo paese e si continua a salire lungo la stretta e, a tratti, ripida rotabile asfaltata o cementata che sale a Badiuz, dopo un paio di chilometri iniziamo a cercare parcheggio lungo la strada nei pochi spazi che ci sono, noi abbiamo parcheggiato a quota 650 metri (coordinate GPS 46.44843, 13.17843).

La nostra escursione inizia seguendo la strada asfaltata che sale rapidamente, sulla destra di un tornante ci godiamo una bella cascata, saliamo ancora fino alla prossima curva e facciamo attenzione, a destra, che c’è il sentiero 418 che si stacca dalla strada. Lo seguiamo ed iniziamo subito a salire rapidamente, in un bosco che diventa ben presto bellissima faggeta, siamo accompagnati dallo scrosciare dell’acqua del rio sottostante e dal cinguettio di uccellini che stanno sistemando i nidi, in mezzo alla visione della primavera che sta esplodendo in tutta la sua bellezza e forza, meraviglioso.

Quando il sentiero si appiana siamo ormai nei pressi delle abitazioni del paesino di Badiuz (838 metri), continuiamo diritti, passando davanti ad una caratteristica fontanella dove ci si può rifocillare e raggiungiamo la strada principale ad un quadrivio, noi proseguiamo sempre diritti lungo una rampa cementata che ben presto si appiana e diventa strada sterrata e ci conduce in pochi minuti ad un’altra caratteristica località, quella di Borgo di Mezzo (832 metri). Altra fontanella tipica proprio vicino al bivio tra il sentiero 420, che scende a sinistra, e il 418a che noi seguiremo tenendoci a destra, dopo pochi metri  seguiamo le indicazioni, sempre a destra, per casera Cimadors ed iniziamo a salire sul serio.

Il sentiero sale rapidamente in mezzo ad un bosco che alterna abetaie a faggete o misto, si raggiunge e si risale il costone e la dorsale del Cimadors Alto, passando su rocce a strapiombo dove la visuale si apre sul fondovalle e sulle cime circostanti. Continuando a salire si raggiunge la bellissima faggeta della conca sommitale del monte che risaliamo ripidamente fino a giungere ad un grande ripiano che attraversiamo ed in breve usciamo sul bellissimo pianoro prativo di casera Cimadors (1359 metri), recentemente ristrutturata, aperta e completa di tutto per passarci anche la notte, che raggiungiamo in leggera salita.

Si supera la casera lasciandola alla nostra sinistra e riprendiamo a salire nella faggeta, sempre con ripidità maggiore fino a raggiungere una selletta a quota 1550 metri. Si inizia ora il traverso a sinistra che, seguendo la vicina cresta, ci porterà in cima, prima si sale tra i faggi, poi, per gradoni, attraverso i mughi ed in breve raggiungiamo la vetta (1639 metri). Il panorama da questa cima è straordinario e, da solo, appaga ampiamente tutta la fatica fatta, vicino a noi vediamo sua maestà il Sernio e la regina Grauzaria, poi, girando lo sguardo verso sud, il Cuel Mauron, l’Amariana, il Festa e il San Simeone, verso est il Plauris, il Pisimoni, il Zuc dal Bor, il Chiavals, la Creta dei Rusei e poi il Vualt e li Palis d’Arint, giusto per citarne i più importanti, e poi fin dove gli occhi possono vedere, compreso un tratto di pianura tra il San Simeone e il Plauris.

Spettacolo di primordine, bellissima anche la prosecuzione, sulla cima, per poche decine di metri, verso nord, fino a quando lo strapiombo interrompe il percorso, per ammirare la val Aupa. Per il rientro si percorre la stessa via dell’andata, accompagnati sempre dal canto dei cuculi, forse vogliono dirci qualcosa, a me viene da pensare che vogliono dirci che noi siamo gli ospiti di questo loro stupendo mondo e che dobbiamo portare rispetto, cosa che noi facciamo scendendo in silenzio, parlando sotto voce come per non disturbare questo magico posto.

Purtroppo non tutti la pensano così, dalle lattine viste lungo il percorso e le parecchie bottiglie di plastica vuote trovate in casera ci fanno capire che gli incivili sono arrivati anche qua, non riesco a capire, ti porti su la bottiglia piena e non sei in grado di riportarla giù vuota, ma qual’è il problema?. Questo itinerario è bellissimo sotto ogni punto di vista, mai troppo difficile e sempre ben segnato, attenzione soltanto dopo la casera e sul traverso che porta in cima, con terreno bagnato può essere parecchio scivoloso.

Si pensava di fare un anello, salendo per il 444 e scendendo per il 418a e 418, ma avevo un ricordo sul 444 che non riuscivo a visualizzare, su internet si parla di una frana, per sicurezza ho contattato il CAI di Moggio, dove mi hanno confermato l’inagibilità causa frana poco sopra Grauzaria, come da cartello al suo inizio, assolutamente da non fare. Sentieri CAI 418, 418a e traccia locale per la cima - carta Tabacco 018.

 


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Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini


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INDICAZIONI STRADALI
Raggiungi il pargheggio

un commento

  • 25/11/2021 Salita in data odierna alla cima del monte Cimadors partendo da Badiuz. Sentiero in ordine e ben percorribile. Lungo la faggeta che s'incontra tra la casera e la cima, fare affidamento ad alcuni ometti ed ai segnavia, a volte un po' sbiaditi, presenti sugli alberi nei tratti in cui il sentiero è poco visibile a causa del consistente fogliame a terra.

    Modificato il Mercoledì, 04 Gennaio 2023 12:02 by Gianni Giacometti.

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