Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
52%
 
 

Preparazione fisica: 54.22 %

 
Area: Amaro-Campiolo Prov: UD  AR  Media
 
 Lunghezza: 7.9 Km  Temp. Calcolato: 4:05 h
 Dislivello: 847 m  Vel. Calcolata: 1.9 Km/h
 Salita: 900 m  Alt. massima: 1108 m
 Discesa: 900 m  Alt. minima: 261 m

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Monte e ricovero Forcella

Lungo la dorsale che dalla cima del monte Amariana scende verso est si trovano il monte ed il ricovero Forcella. Il monte Forcella ha un'altitudine modesta ma, grazie ad una posizione favorevole, permette un'ampia e godibile visuale sulle numerose elevazioni che lo circondano. Il ricovero Forcella, rustico e spartano, è stato costruito in un luogo che non permette alla vista di spaziare lontano.

La piccola costruzione è suddivisa in due stanze. Quella più piccola permette di pernottare grazie alla presenza di brande a castello dotate di materassi, le cui condizioni igieniche lasciano un po' a desiderare. Quella più grande è attrezzata con tavolo, panche e caminetto. Presso il ricovero è possibile usufruire di acqua piovana, non potabile, raccolta in una cisterna.

Il punto in cui parcheggiare l'auto, per poi intraprendere il sentiero che conduce al monte ed al ricovero Forcella, si trova lungo la strada, recentemente asfaltata, che collega Amaro a Campiolo (frazione di Moggio Udinese). Per raggiungere il parcheggio è necessario superare Carnia imboccando lo svincolo in direzione di Amaro, superare il ponte sul Fella andando oltre il viadotto autostradale e subito dopo prendere la strada a destra in direzione Campiolo.

Gli spiazzi per il parcheggio si trovano lungo la strada stessa subito dopo aver oltrepassato il rio Favarinis (265 metri – coordinate GPS 46.384809, 13.121210). L'attacco del sentiero CAI 415 si trova nei pressi del ponte sul rio Favarinis. Il percorso che conduce al monte ed al ricovero Forcella può essere idealmente suddiviso in tre parti. La prima parte di sentiero, che conduce fino allo stavolo Vallaconin, è priva di criticità, ombreggiata, piacevole e ben curata; lungo questo tratto la pendenza è costante, esente da tratti eccessivamente ripidi.

Alcune tabelle di legno, che indicano il nome delle località in cui si transita, accompagnano la salita. Il sentiero è ben marcato, molto intuitivo e non lascia spazio ad incertezze. Durante questo tratto di salita, volendo, è possibile una breve deviazione a sinistra per visitare gli stavoli Amariana di Sotto. Raggiunto lo stavolo Vallaconin, che va lasciato sulla destra, il percorso attraversa brevemente una distesa prativa in cui è presente anche un laghetto, ricco di fauna, circondato da una staccionata. Questo piccolo bacino idrico va lasciato a sinistra per immettersi nuovamente nel bosco.

La seconda parte di sentiero, che conduce fino al ricovero Forcella, si sviluppa nel bosco, prima di faggi ed infine di abeti, con un percorso che diventa più rustico, meno curato e caratterizzato da una pendenza più marcata. Il ricovero Forcella sorge in una piccola distesa prativa; nei pressi della costruzione è facile individuare il cartello che indica l'attacco del percorso che, volendo, conduce alla cima dell'Amariana.

Lungo la prima e la seconda parte del sentiero fin qui descritto sono spesso presenti, posizionate sugli alberi, delle tabelle, più o meno grandi, che indicano la direzione da seguire e che portano scritta la dicitura 'Forcella'. Dal ricovero è possibile raggiungere la cima dell'omonimo monte. Per fare questo è necessario tornare brevemente indietro, in discesa, immergendosi nuovamente nell'abetaia precedentemente percorsa in salita fino a raggiungere un bivio, non particolarmente visibile, in cui un sentiero si stacca a sinistra.

In questo bivio non ci sono indicazioni per il monte Forcella; è presente solo un segno giallo - rosso sul tronco di un albero ed è proprio qui che ha inizio la terza ed ultima parte dell'escursione. È comunque il punto giusto per abbandonare il sentiero CAI 415 e prendere la traccia nera che prosegue a sinistra. Subito dopo è necessario abbandonare anche questa traccia, che proseguirebbe in piano, per prenderne un'altra, poco visibile e non segnalata, che sale a sinistra.

Da qui fino alla cima un sentiero vero e proprio non c'è; si sale nel bosco senza un percorso obbligato aiutati solo da tre vecchi nastri di plastica, davvero poco visibili, penzolanti dai rami e dal labile calpestio dei precedenti escursionisti. Si prosegue salendo brevemente nel bosco, deviando a destra il prima possibile per raggiungere il ripido crinale che conduce alla vetta.

Quest'ultima terza parte della camminata richiede un po' di capacità di orientamento perché priva di indicazioni; inoltre è caratterizzata da un percorso con notevole pendenza che necessita di prudenza ed attenzione soprattutto quando affrontato in discesa. Sulla cima è presente una croce ad accogliere gli escursionisti e l'ampia vista sulle montagne circostanti è inaspettata e davvero meritevole. Per il rientro si segue lo stesso percorso effettuato durante l'andata.


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Fotografie e Itinerario di Francesca Franz


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