Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
32%
 
 

Preparazione fisica: 51.94 %

 
Area: Sella Carnizza-val Resia Prov: UD  AR  Medio Facile
 
 Lunghezza: 6.5 Km  Temp. Calcolato: 4 h
 Dislivello: 760 m  Vel. Calcolata: 1.6 Km/h
 Salita: 848 m  Alt. massima: 1860 m
 Discesa: 848 m  Alt. minima: 1100 m

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31-10-2020 - Monte Musi cima est, da Sella Carnizza

Per arrivare al punto in cui parcheggiare l'auto, è necessario risalire la Val Resia, passando per Lischiazze, fino a raggiungere Sella Carnizza. Si lascia l'auto nello spiazzo in prossimità del caratteristico cartello stradale, colmo di adesivi, che indica la località di Sella Carnizza (Coordinate GPS 46.336543, 13.319955 - Carta Tabacco 027).

Il sentiero CAI 737, che andrà percorso fino alla cima, parte proprio dietro tale cartello. Dopo pochi minuti di cammino, segnalo la necessità di aggirare i resti di un vecchio manufatto, procedendo poi verso destra. Nella parte iniziale dell'escursione si procede lungamente in una bellissima faggeta caratterizzata dalla presenza di innumerevoli massi e delle prime rocce che già nella parte bassa del percorso presentano evidenti segni di carsismo.

Il calpestio del sentiero può risultare a tratti incerto o non evidente; per questo è necessario farsi guidare dai segnavia presenti sui tronchi dei faggi e sui sassi e da alcuni provvidenziali ometti. Giungendo a quota 1400 circa, dove la vegetazione diventa più rada, si prosegue lungo il sentiero che presenta alcuni tratti in falsopiano ed altri caratterizzati da vari saliscendi. E' proprio in questa zona che un occhio attento può scorgere vari ingressi alle tante cavità carsiche che sono state censite al Catasto Grotte Regione F.V.G. dagli speleologi; ogni ingresso è numerato e reso evidente da una targhetta metallica.

Dopo aver attraversato quest'area il sentiero comincia a prendere nuovamente quota in modo più deciso, imponendoci il superamento di alcune rampette rocciose dove sono presenti anche alcuni cordini metallici arruginiti che mi sono parsi superflui (più utile usare le mani visti i numerosi e solidi appigli). Anche la vegetazione muta e compaiono i primi mughi. A quota 1500 si apre la prima ampia finestra panoramica.

Conclusi i passaggi sulle rampette rocciose si giunge in breve in un ambiente tanto particolare quanto spettacolare. Infatti, il sentiero comincia ad addentrarsi, in modo intricato, in un'area ricca di numerosi ed enormi massi. Superata questa suggestiva distesa di blocchi calcarei è necessario procedere puntando alla forcella che separa la cima Musi est, posta a sinistra, dal Veliki Rop, posto a destra.

Questo tratto è il più faticoso perchè la salita si presenta ripida; prestare attenzione, in seguito, durante la discesa, in quanto il terreno è molto sdrucciolevole. La forcella va superata, scendendo brevemente nel versante opposto per poi ricominciare quasi subito a salire seguendo una traccia erbosa a sinistra; il sentiero CAI che, invece, procede verso destra, conduce alla cima Musi ovest. Seguendo la traccia erbosa precedentemente menzionata si giunge in breve, mediante pochi saliscendi, alla cima erbosa del monte Musi est.

La vetta merita di essere visitata in una giornata dal cielo terso in quanto offre un panorama vastissimo e spettacolare, a 360°. Si possono ammirare: il gruppo del Canin e quello del Montasio, il gruppo Sernio Grauzaria, Il Lavara ed il Plauris, il bivacco Brollo, la pianura friulana. La vista può giungere fino al gruppo del Coglians ed anche fino ai monti austriaci e sloveni; una vera delizia per gli occhi. Dopo aver saziato lo sguardo, il ritorno si effettua lungo lo stesso percorso affrontato durante l'andata.


Se avete aggiornamenti o altre informazioni scrivete nei commenti in fondo alla pagina

Fotografie e Itinerario di Francesca Franz


Extra Track info aggiuntive traccia

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Monte Musi cima Est (1.6 MB)
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Musi Est (7.45 KB)

INDICAZIONI STRADALI
Raggiungi il pargheggio

un commento

  • Ripetuta il 4-8-2024 questa bella gita, nel tratto attrezzato (anche per me inutilmente) è stato cambiato il cordino e non è più arrugginito.Salita anche la cima a dx della selletta (Veliki Rop ?) quota 1869 nella mappa, rinunciato a salire direttamente dalla selletta, sbiaditi bolli rossi "roccia" troppo marcia, sono disceso all'imbocco del canalone (cartello madonna dei cacciatori) e seguito i bolli rossi, alcuni tratti di arrampicata di II+ con un pezzo, in discesa all'andata, piuttosto esposto. Attenzione variazione che esula dall'escursionismo.

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