Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
53%
 
 

Preparazione fisica: 43.59 %

 
Area: Sella Nevea Prov: UD  solo andata  Media
  Tratti Esposti: SI
 Lunghezza: 12.6 Km  Temp. Calcolato: 4:40 h
 Dislivello: 822 m  Vel. Calcolata: 2.7 Km/h
 Salita: 504 m  Alt. massima: 1969 m
 Discesa: 1207 m  Alt. minima: 1147 m

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Salita al monte Robon con stupenda traversata dal rifugio Gilberti – 31-07-2022

Raggiunta Sella Nevea abbiamo lasciato l’auto nel grande parcheggio della vecchia funivia (1147 metri – coordinate GPS 46.387637, 13.473789), da lì siamo andati a prendere la cabinovia del Canin che, in pochi minuti, ci ha portato nei pressi del rifugio Gilberti, a 1850 metri. Il sentiero che dobbiamo seguire è il 636a, che inizia proprio nei pressi dell’arrivo della cabinovia e segue la stradina che passa davanti alla chiesetta alpina che si trova dietro l’impianto a fune.

Quando la stradina gira a destra e inizia a scendere, facciamo attenzione a proseguire dritti sul sentiero che si stacca dalla strada, a sinistra, con segnavia 636a. Questo sentiero traversa lungamente sotto sella Prevala e il monte Golovec e si sviluppa quasi totalmente su pietraie carsiche; questo lo rende malagevole e meritevole di attenzione. I segnavia sono numerosi, non c’è pericolo di sbagliare. Alcuni tratti sono esposti, ma gli appigli non mancano; in ogni caso è per escursionisti esperti, come ci hanno consigliato anche al rifugio Gilberti. Meglio non avventurarsi su questo sentiero con bambini e/o cani.

Il sentiero in questione termina a quota 1866 metri, intersecando il 636 che scende da Sella Prevala e continua verso Sella Nevea; lo useremo per il rientro, da lì si stacca anche il 637 che ci porterà a Sella Robon, ed è questo che ora seguiremo. Qui inizia un bellissimo tratto in falsopiano: le erosioni hanno creato, con questo tipo di roccia, dei disegni fantastici, ai lati si aprono voragini e buchi di varie forme e profondità dove non manca la neve. E' uno spettacolo straordinario.

Davanti a noi si presenta finalmente la nostra meta: vediamo in lontananza il bivacco Savoia-Modonutti (che dobbiamo raggiungere) e resti di fortificazioni e casermette varie. Ora si scende di un centinaio di metri in una bellissima conca; qui lasciamo il 637, che riprenderemo al ritorno, e seguiamo il 654, per risalire dalla parte opposta fino a forcella Robon, a 1865 metri. Qui, mentre il 654 continua diritto, noi seguiamo la traccia a sinistra senza numerazione.

Dopo aver superato i resti di postazioni e una galleria che trapassa la roccia da una parte all'altra, raggiungiamo il bivacco speleologico Savoia-Modonutti (1908 metri); ormai, per la cima, mancano poche decine di metri, ma saranno quelle più particolari: la mulattiera, o quello che ne rimane, si sviluppa tra e sopra le rocce calcare erose dagli elementi. Tratti con gradoni fatti con le rocce stesse si alternano a brevi traversi, ai lati forre, buchi e voragini, anche molto profonde. Un passaggio delicato esposto e a strapiombo si supera aggirandolo sopra un masso a destra. Ancora poco e finalmente arriviamo alla cima, niente croci, libri di vetta o altro, solo ometti di pietra.

Il panorama, complice la bella e limpida giornata, è straordinario, a nord la catena del Montasio con il suo altopiano, a sud il Canin con tutto il suo gruppo (giusto per nominare i più importanti); sosta e foto sono d’obbligo. Per il rientro, si torna indietro fino alla forcella Robon, si scende pochi metri e si riprende il sentiero 637 e lo si ripercorre a ritroso fino al bivio di quota 1866 metri, dove termina il 636a, percorso all’andata. Qui seguiamo, a destra, sempre il 636 che con una discesa abbastanza ripida ci riporterà a Sella Nevea proprio nei pressi del parcheggio.

Itinerario fantastico, specialmente durante la traversata e sul tratto in quota, meno attraente la discesa.  Il tratto dal bivacco alla cima lo ritengo per escursionisti esperti, nessun punto per rifornirsi d’acqua. Carta Tabacco 019 - sentieri CAI 636, 636a, 637 e 654 fino a sella Robon, poi sentiero fino al bivacco e vecchia mulattiera segnata da ometti fino in cima.

 


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Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini


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INDICAZIONI STRADALI
Raggiungi il pargheggio

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