Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
64%
 
 

Preparazione fisica: 85.16 %

 
Area: Moggio Udinese Prov: UD  AR  Medio Difficile
  Tratti Esposti: SI
 Lunghezza: 12.2 Km  Temp. Calcolato: 7:15 h
 Dislivello: 1473 m  Vel. Calcolata: 1.7 Km/h
 Salita: 1625 m  Alt. massima: 2187 m
 Discesa: 1625 m  Alt. minima: 714 m

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18-08-2019 Monte Sernio dalla Val Aupa

Siamo partiti il giorno 17 pomeriggio per dividere la salita in due giorni con sosta e pernottamento al rifugio Grauzaria.

Abbiamo raggiunto Moggio Udinese e proseguito per la val Aupa per circa 8 Km., seguendo le indicazioni per il rifugio Grauzaria, a quota 619 metri, abbiamo seguito a sinistra la rotabile che sale fino al parcheggio dove inizia il sentiero 437, a quota 740 metri (Coordinate GPS 46.476795, 13.184202).

Abbiamo seguito il sentiero 437 che sale in mezzo ad un bellissimo bosco, per uscirne dopo i ruderi di casera Flop, si continua a salire ai margini del bosco fino ad arrivare in poco più di un’ora al rifugio Grauzaria, dove abbiamo passato la notte (1250 metri).

Il giorno dopo, di buonora, siamo partiti dal rifugio sempre lungo il sentiero 437 che, salendo in mezzo ad una faggeta, ci fa  raggiungere il pianoro denominato “Foran da la Gjaline” (1503 metri), qui abbiamo iniziato a seguire, a sinistra, il 419 che sale, prima tra mughi e larici poi su macereti, fino alla forca Nuviernulis (1732 metri).

Ora si scende pochi metri dall’altra parte e ci si tiene a destra, qui inizia la parte più dura della salita lungo quella che è denominata “Alta via Val d’Incarojo” ed è bollinata con colori bianco-giallo.

All’inizio si sale abbastanza agevolmente tra mughi e stelle alpine su tratti erbosi alternati a salti di roccia, ma poi, dopo aver superato una forcella si incomincia a fare sul serio, ora ci sono tratti ripidi, salti di roccia con alcuni brevi passaggi di I e di II grado inferiore che meritano la dovuta attenzione.

La salita è ripida e malagevole per i detriti che ci sono sul sentiero, bisogna sempre fare attenzione e guardare dove si mettono i piedi, ma finalmente siamo in vista della croce, ancora un’ultima fatica e raggiungiamo l’antecima del Sernio dove è posta la croce, una piccola discesa ed una risalita di poco maggiore ci portano finalmente sulla cima principale a 2187 metri.

Lo spettacolo è eccezionale, sotto di noi un mare di nubi che non coprono completamente la visuale ma lasciano intravedere a tratti quello che c’è sotto, attorno a noi il mondo intero con cime che sbucano dalle nubi a 360 gradi fin dove l’occhio riesce a vedere, giochi di luci e ombre tra sole e nubi che solo madre natura sa fare completano questa visione straordinaria, vorremmo rimanere li per ore ma la via del ritorno è lunga.

Dopo le foto di rito ed una meritata sosta, ci prepariamo alla lunga discesa che ripercorre il tragitto di salita, ora bisogna stare particolarmente attenti e non mollare mai la guardia almeno fino alla forca Nuviernulis dove termina il tratto più difficile, il resto non da problemi.

Raggiunto il rifugio Grauzaria ci fermiamo per mangiare qualcosa e dopo affrontiamo l’ultimo tratto di discesa con gli occhi ed il cuore ancora sulla cima.

Percorso di straordinaria bellezza che merita particolare attenzione dopo la forca Nuviernulis, da non sottovalutare ne la lunghezza ne la difficoltà, possibilità di dividerlo in due come abbiamo fatto noi pernottando al rifugio Grauzaria dove si mangia veramente bene coccolati dai bravissimi gestori. Sentieri CAI 437 - 419 e traccia non numerata - carta Tabacco 018.

 


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Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini


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INDICAZIONI STRADALI
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