Rifugio Pellarini

Rifugio Pellarini dalla Val Saisera; percorso ad anello.

L'escursione che abbiamo effettuato ci ha permesso di raggiungere il Rifugio Pellarini partendo dalla spettacolare Val Saisera. Durante la salita abbiamo affrontato il nuovo sentiero che conduce al rifugio; tale cammino è stato aperto quest'anno dal gestore del Pellarini che ha voluto creare una gradevole variante per poter compiere un anello differenziando il percorso di andata da quello di ritorno.

Durante la discesa abbiamo, invece, seguito il sentiero classico CAI 616. Consiglio di compiere l'anello in senso antiorario, percorrendo quindi il nuovo sentiero (non presente sulla Tabacco 19) all'andata e quello 'vecchio' al ritorno. Il sentiero recentemente ricavato dal gestore nella parte alta si presenta un po' più ripido e wild rispetto a quello classico; per questo motivo, in particolar modo con terreno umido, potrebbe risultare in parte più ostico in discesa.

L'intero percorso è davvero ben segnato, ricco di indicazioni: tabelle in legno, tabelle in plastica, frecce e bollini rossi e scritte incise su tronchi ormai a terra. Nei punti in cui possono esserci delle leggere difficoltà da superare, per esempio dovute all'umidità presente su brevi tratti rocciosi, sono sempre presenti degli spezzoni di corda che fungono da aiuto. L'anello nel suo complesso è curato e permette di compiere una rilassante escursione per raggiungere un rifugio nel quale si viene accolti con rara gentilezza.

Percorrendo l'anello in senso antiorario, nella parte bassa del percorso il tracciato segue parzialmente il sentiero degli Alberi di Risonanza ed il sentiero del Parco Tematico Grande Guerra. Superata Valbruna ci si addentra brevemente in Val Saisera seguendo le indicazioni che guidano l'automobilista fino a raggiungere il parcheggio P2.(870 metri circa - coordinate GPS 46.469918, 13.492464) Al parcheggio è presente la segnaletica che invita a dirigersi lungo una strada forestale, sulla destra, per raggiungere il rifugio.

Da qui in avanti il percorso, come anticipato, è ricco di indicazioni che permettono, ad ogni bivio che s'incontra lungo il cammino, di seguire la giusta traiettoria senza possibilità di errore. Dopo circa un quarto d'ora di cammino dal parcheggio si giunge ad un bivio in cui il sentiero nuovo e quello vecchio si dividono e in cui sono presenti due tabelle gialle; la tabella con la scritta 'rifugio Pellarini new' e con la freccia rivolta verso destra indica la direzione per quello che noi abbiamo scelto come sentiero di salita.

I due percorsi si riuniranno nuovamente in un unico tracciato poco sotto il rifugio. Si sale quasi sempre all'ombra di un bel bosco, cosa molto gradita nel periodo estivo. Dopo un'oretta e mezza di cammino il nuovo sentiero si ricongiunge nuovamente al CAI 616 ed una spettacolare vista si apre sullo Jof Fuart, sul Nabois Grande e su altre vette che fanno da splendida cornice al Pellarini.

Dal punto in cui i due sentieri s'incontrano si raggiunge in poco tempo il rifugio da cui partono altri sentieri più impegnativi ed anche delle vie alpinistiche. Intraprendendo il percorso in discesa, si procede brevemente lungo il sentiero fino ad incontrare il bivio in cui il sentiero nuovo e quello vecchio si dividono; al ritorno abbiamo scelto di proseguire a destra lungo il sentiero classico, chiudendo l'anello. Sviluppo totale 9,7 Km. - dislivello totale 788 metri – quota minima 867 metri, massima 1506 - sentiero CAI 616 e sentiero non CAI, carta Tabacco 019.