Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
65%
 
 

Preparazione fisica: 96.01 %

 
Area: Forni di Sopra Prov: UD  anello  Medio Difficile
  Tratti Esposti: SI
 Lunghezza: 19.2 Km  Temp. Calcolato: 8:20 h
 Dislivello: 1292 m  Vel. Calcolata: 2.3 Km/h
 Salita: 1628 m  Alt. massima: 2171 m
 Discesa: 1628 m  Alt. minima: 879 m

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  12-08-2018 – Sentiero ad anello “Truoi dai Sclops” (Sentiero delle genziane in italiano)

Si raggiunge la località di Forni di Sopra, si prosegue verso il passo della Mauria e, poco dopo le ultime case del paese, si prende a sinistra la strada con le indicazioni per il rifugio Giaf, appena superato il ponte sul Tagliamento, si parcheggia negli spiazzi lungo la strada (935 metri – coordinate GPS 46.43044, 12.54965). La nostra lunga escursione di oggi inizia proseguendo lungo la strada asfaltata, dopo il divieto di transito questa diventa lastricata e poi sterrata, a quota 1100 metri circa, mentre la rotabile continua a sinistra, noi proseguiamo dritti lungo il sentiero 346 verso il rifugio Giaf (1400 metri), che raggiungiamo in un’oretta circa.

Arrivati al rifugio, lo lasciamo alla nostra destra,  mentre noi seguiamo le indicazioni per forcella Urtisiel e anello di Bianchi, sentieri 361 e 342, si inizia a salire sul serio per comodi gradoni di roccia e ghiaia, a quota 1580 metri, al bivio, lasciamo il 342, Anello di Bianchi, alla nostra destra e proseguiamo diritti lungo il 361. Si continua a salire con un traverso sul ghiaione, poi per tornanti e altri traversi raggiungiamo la forcella Urtisiel (1990 metri), da lì si vede la val Menon, scendiamo ora dal lato opposto per tornantini, poi il sentiero svolta verso sinistra ed inizia un lungo traverso ad arco, prima in falsopiano, poi in leggera discesa, fino al bivio con il 169 che seguiremo poi, dopo fatto una breve deviazione fino alla casera Val Binon o Val Menon, gestita in estate (1778 metri).

Tornati sui nostri passi si torna a salire raggiungendo il pianoro del Campuros (1915 metri circa), una bellissima distesa prativa di alta quota solcata da un rio, qui incrociamo il sentiero 367 per il passo Lavinal che lasciamo alla nostra sinistra, proseguiamo tenendoci verso destra ed in breve torniamo a salire sempre più ripidamente per tornantini verso la forcella Val di Brica che raggiungiamo in breve (2088 metri), bellissimo il monolite che sovrasta la forcella ed eccezionale il panorama che ci circonda.

Si ridiscende ancora dal lato opposto, siamo sulla testata della val di Brica che attraversiamo passando sotto la cima Valmenon e le Fantuline in un paesaggio selvaggio di straordinaria bellezza, manca ora l’ultima fatica, risalire la forcella del’Inferno, lo facciamo lungo un terreno friabile per tornanti e finalmente ci siamo sopra (2175 metri).

Anche da qui la vista e straordinaria, verso sud est abbiamo la cima Val di Guerra e la Croda del Sioni, ma la mia attenzione è sul torrione Comici, da qui maestoso, che ho salito anni fa lungo la tosta ferrata Cassiopea, scendiamo pochi metri fino alla forcella Fantulina Alta (2110 metri) e ci fermiamo per rifocillarci, la sorpresa è grande quando una famigliola di camosci, due adulti e tre piccoli, esce dai mughi, pochi metri sotto di noi, altro spettacolo nello spettacolo.

Con l’avvicinarsi di troppe persone curiose, gli amici camosci, decidono di spostarsi in luoghi più tranquilli, e lo fanno scendendo per il sentiero 369a ,noi li seguiamo anche perché scendere da li verso il Pacherini è meno ripido che dal vicino passo del Mus, che quindi non raggiungiamo, accorciando brevemente la già lunga escursione, è un piacere vederli muoversi sicuri sui pendi del ghiaione vicino al sentiero. Raggiunto il rifugio Flaiban-Pacherini (1587 metri) prendiamo a sinistra il sentiero 362 che scende verso Forni arrivando nei pressi di una piazzola dove termina la strada asfaltata che sale dalla località Davost, strada che noi seguiamo.

Una volta arrivati alla località Davost, presso il centro sportivo, attraversiamo il ponte sul Tagliamento e prendiamo, a sinistra, la pista forestale dell’Anello di Forni che, costeggiando il fiume, in leggera salita, ci riporterà sulla strada del rifugio Giaf, vicino a dove abbiamo lasciato l’auto. Questo itinerario è abbastanza lungo e faticoso anche se si svolge su buon sentiero senza particolari tratti pericolosi, ci porta nel cuore delle dolomiti friulane, la selvaggia e straordinaria bellezza che troveremo nel percorrerlo ci ripagherà ampiamente di tutta la fatica, vedremo pinnacoli, guglie, torri rocciose di tutte le forme e dimensioni, monoliti di varie dimensioni che sfidano tutte le leggi della fisica, ti viene da pensare: sono li da milioni di anni, non è che caschino proprio oggi?

Personalmente lo ritengo uno tra gli itinerari più belli, non solo delle dolomiti friulane, ma di tutte le nostre montagne, ho ancora gli occhi sulla forcella dell’Inferno che guardano in giro il Paradiso. Sentieri CAI 346, 361, 342, 169, 369a, 362 e strada locale - carta Tabacco 02.


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Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini


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INDICAZIONI STRADALI
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