Amo la Val Resia, teatro di memorabili escursioni che tuttora ripercorro volentieri
Il Parco delle Prealpi Giulie che avevo contattato nei giorni scorsi mi diceva che il sentiero CAI 703 da Tigo per la Casera Rio Nero era chiuso per schianti. Così decido di fare l’anello per il Cuzzer in senso contrario ovvero per mezzo del sentiero CAI 707 che attraversato il ponte di Tigo parte da sinistra con direzione alla frazione fantasma di Gost. Arrivo a Gost dopo 30 minuti e presso un capitello sulla strada scorgo a destra il segnavia CAI 707 diretto alla cima del Cuzzer (ore 2. 50).
Il sentiero scende verso un piccolo torrente che va guadato (50 cm d’acqua che non voglio fare con gli scarponi e quindi me li tolgo e attraverso a piedi scalzi). Dopo questo brevissimo e piacevole guado il sentiero parte assai ripidamente e con una serie infinita di zig zag (almeno 30/40 curve) conduce ad un pianoro boscoso ma poi risale sempre ripidamente con brevi tratti esposti (corde d’acciaio disancorate e arrugginite).
Dopo questo ulteriore strappo il sentiero contorna la parte sommitale dell’infinito bosco che intuitivamente è diretto verso una ulteriore fascia boscosa che sembra costituire l’anticima (tratti esposti su fogliane scivoloso). Raggiunto faticosamente questo pianoro superiore, alcuni ometti assieme a sbiaditi segnavia aiutano ad attraversare la ridda di alberi per arrivare ad un costone che sale ripidamente tenendosi sulla destra della fascia boscosa sommitale.
Dopo ulteriori 30/40 minuti arrivo finalmente sulla cima vera e propria con una enorme croce in ferro ed un contenitore rotto per il libro firme. (quota 1462 metri). Sono estasiato dalla bellezza della panoramicissima vetta con una vista mozzafiato letteralmente estesa a 360 gradi su tutte le direzioni (dal Canin al Montasio alla catena delle Prealpi Giulie, ecc. ). Fin qui l’escursione è stata molto remunerativa ma non mi va di tornare per il sentiero fatto in salita e quindi decido di percorrere la linea di cresta proseguendo sul sentiero CAI 707 fino alla forcella Tasacuzzer (quota 1231 metri).
Su questo tratto per creste che scende dal Cuzzer e rimonta in rapida successione 2 o 3 cimette, sono presenti alcuni brevi tratti attrezzati. Dalla Forca Tasacuzzer proseguo verso sinistra sul sentiero CAI 707 (cartello segnaletico) fino ad incrociare dopo circa un’ora il sentiero CAI 703 (masso e segnavia direzionale). Qui proseguo sul 703 verso sinistra in discesa intuitivamente aggirando il fianco boscoso della montagna e mi dirigo verso Lischiazze che raggiungo dopo altri 40 minuti (attenzione a non seguire i segnavia CAI 703 nei pressi di un pianoro che volta sul greto sassoso del torrente secco e condurrebbe ai ruderi della Casera Plananizza, ma tenersi invece sempre a sinistra su traccia non contrassegnata che scende decisamente verso la strada asfaltata).
Infine la traccia sbuca sulla strada asfaltata di Lischiazze. Proseguo verso sinistra ma preferisco fare la strada in discesa fino alla centrale Barman e da questa a Tigo dove concludo l’anello in ulteriori 30/40 minuti (4 km da Lischiazze a Tigo). Escursione lunga e faticosa su sentiero facile ma ripido ed a tratti esposto e spesso coperto da fogliame scivoloso (da evitare dopo la pioggia o con neve). Escursione adatta a persone ben allenate e abituate a muoversi in autonomia in ambienti solitari e impervi con segnavia spesso sbiaditi o mancanti. Punto di partenza il parcheggio vicino all'affitta camere "Al vecchio mulino" (Metri 370 - coordinate GPS 46.374540, 13.280715), carta Tabacco 027