Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
68%
 
 

Preparazione fisica: 82.21 %

 
Area: Dardago Prov: PN  AR+anello  Difficile
  Tratti Esposti: SI
 Lunghezza: 16.2 Km  Temp. Calcolato: 7:20 h
 Dislivello: 1060 m  Vel. Calcolata: 2.2 Km/h
 Salita: 1368 m  Alt. massima: 1500 m
 Discesa: 1368 m  Alt. minima: 440 m

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Si tratta di un percorso impegnativo per dislivello ed orientamento. Abbandonando il sentiero principale abbiamo imboccato un percorso in cresta, direi poco o per nulla frequentato che ci ha regalato un panorama magnifico sulla pianura fino al mare.

Carta tabacco 012, sentieri CAI 990 990a 994 Il percorso inizia a Dardago (Pn), raggiungibile percorrendo la pedemontana pordenonese. Nel tratto compreso tra Aviano e Budoia si svolta a destra verso Budoia.

Oltrepassato il paese si trova un comodo parcheggio nei pressi del Ristorante Chalet Belvedere, in via S.Tomè 87. Dal parcheggio abbiamo risalito la strada asfaltata che conduce alla chiesetta di San Tomè e percorso il sentiero alla sua destra che interseca dopo poche centinaia di metri il CAI 990. Lo imbocchiamo inoltrandoci ripidamente nel bosco risalendo il crinale.

Dopo un'ora circa di cammino facciamo attenzione alla traccia ben visibile ma non segnalata da ometti o bolli che si trova sulla destra del sentiero (utile l'aiuto della traccia gpx). Decidiamo di seguirlo.

Si tratta probabilmente di un vecchio sentiero ormai poco o per nulla percorso che si sviluppa in cresta, molto panoramico che ad un certo punto costeggia la strada che conduce a Piancavallo. Nelle giornate terse come oggi è possibile vedere la laguna di Venezia.

Giungendo in vista del complesso di antenne affacciato sulla pianura, perdiamo quota fino ad una vecchia casera (1084m.). Riaccostando la strada incontriamo una galleria aperta alla cui sinistra inizia il sentiero 990a. Lo seguiamo fino alla pista forestale e al bivio con il sentiero verso Strada Sauc che dobbiamo ora seguire fino ad intercettare la ciclabile Venezia delle Nevi.

Dopo qualche centinaio di metri e circa tre ore di cammino, la abbandoniamo per un sentiero che, in ambiente selvaggio, su terreno erboso, sbuca sulla strada asfaltata che dal Cansiglio conduce a Piancavallo (utile la traccia gpx e gli sbiaditi segnavia ancora visibili).

A questo punto, lungo la strada asfaltata, nei pressi di alcune rocce, degli ometti indicano un tracciato su terreno erboso ed esposto che condurrebbe alla Val Grande. Lo percorriamo per un breve tratto, ma valutando la pericolosità del fondo ed il rischio, rientriamo sui nostri passi e ci dirigiamo su strada verso la soleggiata Malga Campo per una sosta (1460m).

Anche da quassù il panorama è meraviglioso. La malga è chiusa ma esternamente sono presenti panchine e tavoli per il nostro pranzo al sacco (4 ore circa di cammino). Il rientro avviene seguendo il sentiero che parte dalla targa memorativa dedicata a Pietro Maset, situata lungo la strada poco prima della Malga.

Ci addentriamo nel bosco seguendo le indicazioni verso San Tomè, brevissima deviazione al " Cippo Maso " quindi risaliamo fino a sfiorare una pista da sci. Meraviglioso scorcio verso Piancavallo.

Poi perdiamo quota imboccando il sentiero CAI 994 che interseca in più punti la vecchia strada Venezia delle Nevi fino a raggiungere la fontana Tarabin a quota 990 m. Riprendiamo il sentiero nel bosco fino alla forra del torrente Cunath e scendendo ancora raggiungiamo il parcheggio nei pressi dello Chalet Belvedere. Nonostante la fatica, i colori autunnali ed il panorama ci hanno gratificato molto.

Merita intraprendere un'escursione così nelle giornate terse per ammirare tutta la pianura sottostane, i monti verso il Carso e all'orizzonte il mare. 19/11/2023 Barbara Campagna e Mauro Basso.


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Fotografie e Itinerario di Barbara Campagna


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INDICAZIONI STRADALI
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