Casera Casavento da Pian del Muscul (Lesis-Claut) - 26-12-2023
Raggiunta la località di Claut, proseguiamo verso Lesis, prima del paesino controlliamo, nel punto biglietteria, se bisogna fare il biglietto per i parcheggi (in questi giorni, per esempio, si paga 1 euro l’ora e la macchinetta accetta solo bancomat). Fatto il biglietto proseguiamo fin dopo il paesino, attraversiamo il torrente Cellina e parcheggiamo subito dopo nel grande spiazzo denominato “Pian del Muscul” (Metri 660 - coordinate GPS 46.271989, 12.551376), oltre non si può proseguire nel periodo invernale, transenna e ordinanza di divieto da parte del comune.
La nostra escursione inizia lungo la strada che porta al parcheggio di Pian de Cea, raggiungibile in auto d’estate, ma non adesso come scritto sopra. La prima parte della strada asfaltata costeggia il torrente Cellina, lasciandolo a sinistra, a quota 700 metri lo si attraversa su ponte e si continua a costeggiarlo fino a quota 725 metri circa. Qui la strada inizia a salire rapidamente, tramite brevi e numerosi tornanti, poi un tratto rettilineo, ancora un tornante ed eccoci a circa 900 metri di quota, tutti i tonanti si possono tagliare attraverso un sentiero.
Ora la strada si appiana, la salita adesso è più dolce, poi diventa sterrata ed in breve raggiungiamo il parcheggio estivo di Pian de Cea a 914 metri, qui il Cellina fa quasi un angolo retto da nord verso ovest. Attraversiamo ancora una volta il torrente, che qui scorre sotto un largo ghiaione, e proseguiamo verso destra, seguendo le indicazioni per casera Casavento, al bivio che troviamo ci teniamo a sinistra. In breve siamo sul bellissimo pianoro della casera, oggi ricoperto da una lastra di ghiaccio, per sicurezza indossiamo i ramponcini, siamo a 950 metri di quota, il posto è meraviglioso.
Con una breve deviazione verso sinistra, di pochi minuti, andiamo sul greto del torrente Chiavola dove c’è la famosa impronta di un dinosauro impressa su un blocco di roccia, veramente interessante. Ritornati nei pressi della casera ci concediamo una pausa per il pranzo, il posto merita una sosta, tranne l’incontro con una persona, in giro non c’è anima viva, la pace più assoluta, ideale per ricaricare le batterie e scaricare lo stress.
Per il rientro si usa lo stesso percorso dell’andata, il sentiero non è mai difficile e si sviluppa interamente su comoda strada, fare attenzione solo ai tratti ghiacciati dove è fortemente consigliato l’uso dei ramponcini per poter procedere in tranquillità. Carta Tabacco 021, indicazioni con cartellonistica locale del Parco delle Dolomiti Friulane.