Bellissimo anello sul Pian di Cansiglio, dal villaggio cimbro del Vallorch fino al rifugio ”Città di Vittorio Veneto”
Raggiunto il Pian di Cansiglio, giriamo lungo via dei Cimbri, con indicazioni per il rifugio alpino Vallorch, lo raggiungiamo e lasciamo l'auto nel comodo parcheggio (1080 metri – coordinate GPS 46.063157, 12.387185). Il nostro anello inizia seguendo la strada asfaltata che sale verso il villaggio cimbro che si raggiunge in pochi minuti, ci teniamo a sinistra e, subito dopo l’ultima abitazione, prendiamo il sentiero che sale verso destra con segnavia locale “S”.
Si sale tranquillamente in mezzo al bellissimo bosco di faggi in veste autunnale, calpestando le loro foglie, ci prende la voglia di farlo scalzi, come fossimo tornati bambini, ma ci trattiene il fatto che è scivoloso, meglio continuare con gli scarponi. A quota 1365 metri circa incrociamo la strada forestale del Taffarel, ma noi proseguiamo oltre, lungo una visibile traccia, senza segnavia, che continua a salire sempre più lentamente fino ad incrociarsi con il sentiero 980-H3, che seguiamo a sinistra, siamo a quota 1470 metri circa.
Procediamo ora camminando su falsopiano, costeggiando il bordo del Cansiglio, sopra il Fadalto, a quota 1485 metri troviamo un crocevia di sentieri, qui abbandoniamo il 980-H3 e seguiamo a destra quello che in breve, in leggera salita, ci porta ad incrociare il sentiero E7, che è quello più vicino allo strapiombo. Qui troviamo un albero disteso che ci invita a sederci sopra per fare la pausa pranzo, approfittiamo di esso e ci godiamo un momento di relax per poi ripartire seguendo la nuova via verso sinistra.
Inizia un tratto molto bello perché, passando vicino al bordo dello strapiombo, non mancano le occasioni, anche con qualche breve deviazione in salita fino all’orlo, di ammirare un panorama straordinario sul Fadalto e sui laghi, il Santa Croce in primis, spettacolo puro. Si esce dalla faggeta e si continua puntando, con brevi saliscendi, al ripiano prativo dove vediamo un tricolore, questo è un altro bellissimo pulpito panoramico verso la pianura, peccato per la foschia.
Ora scendiamo lungo la strada sterrata, al bivio, invece di puntare al rifugio “Città di Vittorio Veneto”, stracolmo di gente, giriamo decisamente a sinistra, seguiamo la strada, al tornante andiamo a destra, in breve passiamo sotto all’agriturismo “Le Crode”, dove ci concediamo la pausa caffè. Si riprende la strada verso sinistra e, dopo poche centinaia di metri, subito dopo una casa ed un tornante, facciamo attenzione a prendere a destra il sentiero F3, questo rientra nella faggeta ed inizia a scendere con un tratto abbastanza ripido che richiede attenzione.
Poi si entra in un impluvio e lo si segue lungamente, in leggera discesa, seguendo le innumerevoli curve che fa per seguire l’andamento dei versanti che si trovano ai lati, sembra di essere in un canyon, largo e ben segnato non ci sono problemi di sorta nel proseguire. Unico neo è che non sembra finire mai, sarà lungo almeno un 5 Km., i versanti sono coperti da migliaia di faggi, dritti verso il cielo, bellissimi, ogni tanto qualche muro di stratificazioni rocciose si fa vedere ai lati di questo “canyon”, si arriva cosi ad un bivio, a quota 1160 metri circa, dove le indicazioni ci dicono di proseguire a sinistra.
Ormai non manca molto, si continua sempre in mezzo a questo impluvio fino a quando vediamo a sinistra, pochi metri sopra di noi, le case del villaggio cimbro, davanti a noi una stradina con un tornante, noi la superiamo e proseguiamo proprio in mezzo al tornante stesso, ancora poco ed ecco la strada asfaltata che, presa a sinistra per poche decine di metri, ci riporta al parcheggio.
Itinerario bellissimo, in mezzo ad una delle faggete più belle d’Italia, con punti panoramici mozzafiato e percorsi suggestivi in mezzo al bosco, merita veramente, mai difficile, alcuni brevi tratti un po’ più ripidi, possono essere scivolosi per le foglie e se è bagnato, il percorso di ritorno nell’impluvio è da evitare se piove. Sentieri locali “S” – “980-H3” – “E7” – “F3” e tracce – carta Tabacco 012.