Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
38%
 
 

Preparazione fisica: 45.38 %

 
Area: Raveo Prov: UD  AR+anello  Medio Facile
 
 Lunghezza: 10.1 Km  Temp. Calcolato: 3:55 h
 Dislivello: 397 m  Vel. Calcolata: 2.6 Km/h
 Salita: 599 m  Alt. massima: 887 m
 Discesa: 599 m  Alt. minima: 490 m

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Un itinerario davvero spettacolare, gli ambienti che si visitano sono variegati e interessanti, la località degli Stavoli Valdie con i suoi sentieri, la Cascata Mulignon e gli scavi archeologici dell'insediamento dell'epoca pre-romana sul panoramico Monte Sorantri.

Per giungere a Raveo all'uscita Carnia-Tolmezzo dell'autostrada A23, alla rotonda prendiamo direzione Tolmezzo sulla SS52. Da qui il percorso è lo stesso anche per coloro che giungono dalla SS13 e hanno attraversato il paese di Amaro. Dopo 6 Km prendiamo l'uscita Villa Santina-Tolmezzo(ospedale), facciamo la rotonda e usciamo alle 3^ uscita direzione Villa Santina.

Dopo 5 Km giungiamo a una rotonda, prendiamo la prima uscita rimanendo sulla SS52, proseguiamo per 1,4 Km attraversando l'abitato di Villa Santina fino a giungere a una seconda rotonda dove prendiamo la seconda uscita in direzione Sappada-Ovaro SR355.

Dopo 850 m, alla fine del paese dobbiamo girare a sinistra sulla SP35 direzione Raveo che attraversa il ponte sul torrente Degano, lambisce il paese di Esemon di Sopra, e prosegue per 3.2 Km. All'incrocio che troviamo all'inizio del paese di Raveo, teniamo la destra e dopo 400 m circa, sempre a destra vi è un ingresso con l'indicazione parcheggio, dove lasceremo l'auto.

Qui parte il nostro itinerario. Lasciamo il parcheggio e ci dirigiamo a destra per 150 m, al crocevia prendiamo la seconda strada a sinistra via Norsinia. La percorriamo per 250 m fino a trovarci di fronte  a una scalinata che saliamo per giungere in via Beorchia in prossimità di una bella fontana (occasione per rifornirci dell'acqua necessaria).

Andiamo ora a sinistra ammirando le bellissime case di Raveo, percorriamo altri 50 m e, a destra, una breve scalinata che fiancheggia una casa ci porta in Via del Monte, una via molto caratteristica e a transito esclusivamente ciclo-pedonale.

La seguiamo per 100 m e già possiamo saggiarne la pendenza. All'incrocio prendiamo la strada in ciottolato che sale a sinistra e che, già al primo sguardo, ci conferma la pendenza che avrà il nostro percorso. Lungo la via troviamo molti piccoli manufatti, icone e croci per chi volesse fermarsi e dedicare un attimo alla preghiera.

Dopo circa 900 m e una pendenza media del 17%, giungiamo al Santuario della Madonna del Monte Castellano, un luogo di grande importanza storica e spirituale. Fondato nel 1619, sorge sul sito di un'antica chiesetta dedicata alla maternità di Maria. Si dice sia stato il luogo di un'apparizione mariana. Con il passare degli anni, è diventato un punto di riferimento per i pellegrini e un simbolo di devozione.

L'ex Romitorio di Monte Castellano, che si trova alle spalle della chiesa, fu fondato dai frati francescani nel 1686 e fiorì fino alla soppressione dell'Ordine nel 1810. Oggi, il santuario e la tenuta circostante, ricca di storia e cultura, continuano ad affascinare visitatori e fedeli. Purtroppo questo bellissimo posto non è abitualmente aperto al pubblico e gli interni, ove sono ancora presenti tutti gli arredi, non sono visitabili. 

Nei pressi della chiesa presente una fontana che al momento della nostra visita è priva di acqua. Riprendiamo la strada in salita e dopo 380m siamo sulla strada asfaltata in via Macilles, che seguiamo per circa 500m e che ci porta direttamente agli Stavoli Valdie.

Qui, un ampio spazio prativo ospita diversi stavoli ristrutturati in maniera spettacolare; la strada prosegue in leggera discesa, al bivio teniamo sempre la destra (la strada che sale a sinistra ci porterebbe a visitare un'altra meraviglia della Carnia, la località di Pani) e proseguiamo passando davanti ad altri stavoli bellissimi. La strada è molto bella, immersa nel bosco tra saliscendi ci porta alla località Luvies dopo circa 1,4 Km.

Anche qui fabbricati ristrutturati in maniera eccezionale. Guardando alla nostra destra, appena prima della seconda abitazione presente da questo lato, una traccia di sentiero scende lambendo la recinzione per circa 140 m. Qui inizia il bosco e troviamo l'indicazione (cartelli bianco-verdi) per la cascata Mulignon. Andiamo a sinistra, sempre a fianco della recinzione dove pascolano tranquilli alcuni bovini di razza Highlander.

Dopo 80 m il sentiero svolta a destra in ripida discesa e dopo 160 m ci porta ai piedi della Cascata Mulignon, uno spettacolo inaspettato. La cascata ha due balzi e ai piedi di ognuno di essi c'è una pozza di acqua limpidissima. Attraversiamo il Ronchieson per salire a vedere la pozza superiore. Facciamo attenzione in quanto il terreno è bagnato; è comunque presente una fune di sicurezza sul piccolo passaggio leggermente esposto che porta alla pozza della cascata superiore.

Ritorniamo sui nostri passi, risaliamo il pendio che porta dalla cascata fino all'inizio del bosco dove c'è un cartello bianco-verde con indicazione Valdie. Giriamo a sinistra, facciamo i 100 m di ripida discesa fino a incontrare il Rio Ronchieson a monte delle cascate, lo attraversiamo e cominciamo a salire, questa volta più dolcemente su bel sentiero per 340 m.

Alla fine della salita giriamo a sinistra indicazione Monte Sorantri, i primi 700 m li percorriamo su pista forestale con lievi saliscendi; arriviamo a un primo bivio, entrambe le direzioni fanno parte del sentiero ad anello del monte Sorantri. Noi andiamo dritti tenendo la destra; al secondo bivio il sentiero che va a destra dopo un breve tratto porta sulla strada asfaltata in Via Macilles, noi invece andiamo a sinistra rimanendo sul sentiero del Sorantri e ci dirigiamo verso il bivio che ci porta in cima.

Il Monte Sorantri, è un sito di notevole interesse archeologico in quanto sito preistorico. Le ricerche condotte hanno rivelato che durante la seconda età del ferro, l'altura era sede di un santuario celtico di tipo militare, unico nel suo genere in Italia. Questo luogo di culto antico è stato testimone di offerte rituali, come armi spezzate e oggetti di abbigliamento, che rispecchiano le pratiche e le credenze delle popolazioni celtiche dell'epoca.

Riscendiamo fino al bivio, giriamo a sinistra e dopo 240m giungiamo a un bivio che, se preso a sinistra fa l'anello del Monte Sorandri, noi invece andiamo a destra. Da qui cominciamo a scendere su sentiero a volte un po' impegnativo perché ripido, infatti in brevissimo tempo scendiamo da quota 870m a 760m e arriviamo a un pianoro dove, a causa degli importanti schianti della vegetazione troviamo una deviazione del sentiero. Al momento della nostra visita ancora presenti le tabelle con le indicazioni del sentiero che, a destra, portava a Raveo ma che a causa degli schianti è assolutamente inagibile.

Dobbiamo quindi proseguire dritti e risalire leggermente, sull'altro versante ma ci incuriosisce una costruzione poco lontana e quindi facciamo una piccola deviazione; seguiamo il pianoro andando a sinistra per 40m circa e visitiamo la "buse dal ors". Sembra semplice un pozzo, ma ci ripromettiamo di chiedere la storia di questo luogo a qualche persona del paese. 

Tornando sui nostri passi andiamo a sinistra, saliamo leggermente e seguiamo il sentiero ben segnato ma che necessita a volte di un po' di attenzione; nel caso non saltino subito all'occhio le bollinature Bianco-Verdi è meglio spostarsi di poco e darsi un po' di pazienza per individuarle vista la sicura presenza.

Questo sentiero va percorso per poco meno di un 1 Km, a tratti è ripido pertanto bisogna prestare attenzione, rapidamente, comunque, ci fa raggiungere la strada asfaltata di Via Macillies. Andiamo a destra e proseguiamo per 340m fino a intravedere un sentiero (strada sterrata) che scende a sinistra e che, in poco meno di 600m ci porta a Raveo, al quadrivio di via del Monte che abbiamo incontrato all'andata.

Per visitare ancora un po' Raveo, andiamo a sinistra, teniamo la destra per 160m fino a giungere alla "Chiesa di San Floriano Martire e Santa Maria" rinnovata nel 1864 su progetto di Domenico D'Aronco e consacrata nel 1910. Oltre alla sua ricca storia, la chiesa ospita opere d'arte di valore, tra cui dipinti ottocenteschi e sculture lignee.

Prendiamo uno dei due camminamenti che sono di fianco alla chiesa per scendere in via Naulan. Da lì, svoltiamo a sinistra e percorriamo meno di 100 metri fino a incrociare via di Mezzo. Girando a destra e proseguendo per alcune centinaia di metri ci ritroviamo al nostro parcheggio.


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Fotografie e Itinerario di Michela Di Vora


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