La cima Est è relativamente di facile accesso rispetto all'apparenza e alle cime circostanti; offre, però, ottimi panorami ed è di spunto per altre due cime alpinistiche.
Da Villa Santina percorrere la statale n.355, tra Ovaro e Comeglians imboccare, a sinistra, la strada della val Pesarina. Attraversare Prato Carnico e tutte le frazioni lungo la valle fino ad arrivare al Centro Fondo di Pian di Casa.
Si prosegue ancora e, superati due tornanti, si arriva ad una curva a quota 1423 dove c'è il grande cartello "Benvenuti in Val Pesarina", leggibile scendendo. Si parcheggia nel grande spiazzo all'inizio della sterrata che si stacca sulla destra, segnavia CAI n.203 con indicazione Rifugio De Gasperi.
Si prende la sterrata (CAI 203) e, dopo poco, si va a destra al primo bivio. Si continua in falsopiano e qualche leggera salita fino ad un secondo bivio, ancora a destra e si entra nel bosco. Ancora qualche breve salita fino ad arrivare ad un rio (~2km 30min).
Appena attraversato il corso d'acqua si abbandona la sterrata, che porta prima alla Casera Mimioas e rif. De Gasperi e si prende il sentiero a sinistra (CAI 202, cartello "Passo di Oberenghe - Passo Elbel") che inizia a salire, con una maggiore pendenza a destra del rio. In breve, si raggiunge una radura. Individuare la scritta 'creta di Mimoias' su di un sasso, il sentiero CAI 202 prosegue diritto.
La traccia, ora, è molto meno marcata; sentiero non CAI, e inoltrandosi nel bosco, via via diventa più ripido, molto ripido, aggirando numerose piante cadute per circa 300m di sviluppo e con100m di dislivello.
Si arriva così alla base di una bella bastionata rocciosa; se ne percorre l'intera base entrando in un ampio canalone. Al culmine del canalone, un piccolo colletto si apre poco sopra un piccolo avvallamento con minuscolo laghetto.
Finalmente, qui, si scorge la nostra meta; dalla prospettiva appare quasi inespugnabile! Individuare la traccia poco marcata che permette di avanzare verso una sorta di canalino di rocce infra-miste ad erbe. In questo breve tratto si sale aiutandosi con le mani. E' il tratto più 'difficile' qualche passo di I° grado, non esposto.
Superato questo tratto scabroso, ci si trova al piede di un 'platò' erboso che tanto piatto non è. In fondo la vetta! Da qui alla cima sono circa 800m di sviluppo per 350m di dislivello, una pendenza di oltre il 42%.
Per attraversare questo pratone è necessario seguire con attenzione l'esile traccia nell'erba alta; non ci sono più nemmeno i radi bolli rossi precedenti. Poco prima di arrivare in vetta ancora un paio di passi in cui appoggiare le mani e si arriva alla piccola spartana croce di vetta.
I più temerari possono continuare lungo la fragile esposta e 'pochissimo simpatica' crestina (passaggi di II+ esposti su roccia marcissima con evidenti crolli recenti) fino alla Cima Nord Est, poi, più facilmente, se siete arrivati fin qui, alla Cima propriamente detta e alla Cima Nord-Ovest.
Dalla vetta il panorama è spettacolare, un minimo ostacolato verso nord. A fare da padrone le imponenti quanto fragili pareti del gruppo della Terza Grande e Creta di Enghe, poi le dolomiti di Sesto e Cadorine. A Ovest Brentoni, Clapsavon e Bivera e poi ancora tante altre cime fino al mare. Il ritorno segue lo stesso percorso.
Anche se la gita non ha difficoltà significative, è da considerare EE per i tratti molto ripidi e la traccia non estremamente evidente; sconsigliabile con fondo bagnato. Una scivolata potrebbe avere conseguenze spiacevoli.