Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
38%
 
 

Preparazione fisica: 61.98 %

 
Area: Raveo Prov: UD  AR  Medio Facile
 
 Lunghezza: 8.7 Km  Temp. Calcolato: 4:55 h
 Dislivello: 826 m  Vel. Calcolata: 1.8 Km/h
 Salita: 1136 m  Alt. massima: 1963 m
 Discesa: 1136 m  Alt. minima: 1137 m

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13-06-2020 – Monte Veltri dalla Forca di Pani (carta Tabacco 013-sentieri CAI 235-235a e traccia)

 

Arrivati a Enemonzo seguiamo le indicazioni per Colza, lì ci teniamo a sinistra verso la località di Tartinis, la superiamo e proseguiamo diritti salendo fino alla Forca di Pani, pochi parcheggi lungo la strada (1139 metri - coordinate GPS 46.438984, 12.813005).  Il nostro sentiero parte proprio dalla forca di Pani e sale verso nord inoltrandosi subito in un bel bosco dove prevalgono i faggi, si sale rapidamente nella prima parte, poi il sentiero si appiana e traversa sulle le pendici del Cret di Pil con leggera salita e qualche saliscendi.

Si arriva così a quota 1393 dove si esce dal bosco nei pressi del ricovero casera Chiarzò, breve sosta anche per decidere se seguire ancora il sentiero 235 che scende di un centinaio di metri per poi risalire oppure il sentiero 235a, segnalato per esperti, che traversa le pendici del Veltri con alcuni passaggi esposti. Optiamo per il 235a, così risparmiamo un po di dislivello e di tempo, dopo un tratto in un abetaia dove il Vaia ha lasciato segni del suo passaggio, si esce all’aperto e, nei pressi di un canalone, troviamo una lingua di neve di una ventina di metri che dobbiamo attraversare con cautela.

Si prosegue in salita costeggiando la parete strapiombante del Veltri, qui troveremo i passaggi esposti che meritano attenzione, presenza di cavo corrimano, superati anche questi ora il sentiero traversa un ghiaione di macereti in leggera salita, una volta superato si sale per tornantini su un fianco inerbito fino a quota 1530 metri dove il nostro tracciato si riunisce al 235. Qui incontriamo due amici che sono saliti dal 235 e, dopo i saluti di rito, si uniscono a noi e insieme puntiamo alla forca del Colador, si ritorna sui macereti che si risalgono tramite tornanti che si restringono man mano che ci si avvicina alla forca, siamo in mezzo a un paesaggio di forti erosioni che creano spettacolari composizioni di stratificazioni rocciose.

Raggiungiamo la forca a quota 1865 metri e qui ci fermiamo per decidere il da farsi, la nebbia non molla la presa e sembra che ci farà compagnia per parecchio, la nostra meta di oggi era il Col Gentile, cima molto panoramica, insieme decidiamo di cambiare cima e di puntare al Veltri, che si raggiunge in meno di metà tempo. Per il Veltri si deve seguire la traccia che dalla forca sale a sinistra sulla dorsale dello stesso e in circa una ventina di minuti si raggiunge la sua cima prativa a quota 2003 metri ricoperta di botton d’oro, sosta d’obbligo per foto di rito e per il pranzo sperando in qualche apertura che ci viene regalata ma solo verso le malghe di Sauris e verso la piana di Pani, dobbiamo accontentarci.

E’ venuto il momento di rientrare, ripercorriamo a ritroso la via dell’andata, a quota 1530 metri, dove si stacca il sentiero per esperti 235a, noi seguiamo il 235 e fino alla casera Chiarzò facciamo un piccolo anello, il 235 scende un centinaio di metri sotto la casera per poi risalire fino al pianoro della stessa, una volta raggiunta ci concediamo una breve sosta. Riprendiamo il percorso che d’ora in poi sarà uguale all’andata fino a dove abbiamo lasciato l’auto, alla fine una cima l’abbiamo conquistata, ma quello che è più importante è l’incontro con i nostri amici e aver passato con loro delle ore stupende che hanno appagato abbondantemente la giornata non proprio perfetta, meteoricamente parlando.

Sviluppo 8,7 Km. - Dislivello totale 1135 metri circa – Tempo di percorrenza, escluse tutte le soste 5 ore circa – Quota minima 1139 metri, massima 2003, fino alla casera Chiarzò ci sono almeno tre posti per rifornirsi d'acqua.


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Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini


Extra Track info aggiuntive traccia

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INDICAZIONI STRADALI
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3 commenti

  • Percorso effettuato in solitaria il 26/10/24. La giornata era accompagnata da una coltre  di nebbia che  già insisteva  sopra la Forca di Pani alla partenza. Quindi davo
    per scontato di  non arrivare in cima al Veltri ma limitare l'escursione ad un  allenamento di velocità in relazione al dislivello. Giunto alla Casera Chiarzò non vedo i
    il  segnavia per la prosecuzione del sentiero CAI 235 che poi scoprirò essere sulla  destra rispetto al frontale della Casera e quindi mi avventuro a sinistra sull'unico
    cartello affisso  su un albero ove leggo sentiero 235A esposto per escursionisti esperti. Dopo 50 metri mi  appare un cacciatore con tanto di fucile telescopico a  tracolla
    che mi avverte di aver sbagliato sentiero. Mi dice che sul 235A c'è una ferrata esposta  e mi suggerisce di tornare  alla casera. Si offre gentilmente di accompagnarmi.
    Mentre camminiamo  mi dice che ha visto in alto alcuni camosci e che nella  zona circola (purtroppo)  anche l'orso. Comunque arriviamo alla Chiarzò ove stavolta
    scorgo il segnavia del sentiero CAI235. Saluto quindi l'occasionale compagno e mi avventuro sul 235. Il sentiero scende ripidamente e risale altrettanto ripidamente.
    Arrivo alla congiunzione tra il 235 ed il 235A e proseguo a destra ma non si vede più nulla. Faccio circa altri 100 metri in salita e quando ad un tratto appare il sole e la
    nebbia si dirada mi illudo di poter arrivare alla forcella Colador. L'illusione dura 10 minuti fino a che la nebbia risale nuovamente dal basso e stavolta copre totalmente
    il versante di salita alla Forcella. Arrivato ad un palo metallico a forma di croce privo di indicazioni decido di fermarmi, bere il caffè e scendere rapidamente. In due ore
    scarse sono alla macchina. Sono soddisfatto per l'allenamento di circa 4 ore totali tra salite e discese su un dislivello di 500/600 metri.

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