Una bellissima escursione agli Stavoli Amariana di sotto, lunghezza e pendenza ideali per una gratificante esperienza che si completa con la visita all’ingresso della spettacolare forra del Torrente Favarinis.
L’itinerario inizia in una strada secondaria (ora anche ciclabile) che porta dalla SS52 all’abitato di Campiolo. Per giungervi da quasi tutte le direzioni possiamo seguire la SS13 o utilizzare l’autostrada A23. Dall’autostrada l’uscita è CARNIA/TOLMEZZO, una volta usciti dal casello alla rotonda prendiamo la seconda uscita (direzione TARVISIO SS13) e ci immettiamo sulla SS52.
Superato l’abitato di Amaro e dopo poco meno di un chilometro e mezzo arriviamo nei pressi del ponte per Carnia dove sopra passa il viadotto dell’autostrada, proprio prima della deviazione a sinistra vediamo una strada. Per entrarci da questa direzione dobbiamo proseguire sulla deviazione e fare inversione appena possibile.
Ora la strada è la stessa di coloro che sono giunti dalla SS13, rifacciamo il ponte (vecchio) e appena passati sotto il viadotto dell’autostrada ci rimettiamo sulla SS52, prendiamo la prima stradina a destra che seguiamo per 500m. Passiamo il ponte sul Torrente Favarinis e subito dopo, a destra, troviamo uno spiazzo con il parcheggio. Torniamo leggermente indietro dal parcheggio verso il ponte e sulla destra vediamo chiaramente l’attacco del sentiero. Partiamo subito tenendoci a destra, inizialmente il sentiero è quasi pianeggiante, poi comincia a salire. L’itinerario è quasi tutto nel bosco, in ambiente ombreggiato, e la pendenza c'è ma è costante e gradevole.
Il tracciato è molto bello, si snoda tra bellissimi e selvaggi tratti nel bosco di Carpini e sporadiche aperture sul panorama; non c'è mai il rischio di sbagliare il percorso, la salita, per questo, risulta rilassante. Dopo 800m passiamo un piccolissimo guado facilmente superabile, il primo degli unici due bivi si presenta soltanto dopo circa 1 Km, 40m più avanti dallo stavolo di Nole dove troviamo una specie di panchina fatta con un mezzo tronco e un rudere.
Andando a sinistra il sentiero ci porterebbe al Torrente Favarinis; spesso in estate l'erba alta non consente di visualizzare il sentiero, per cui sarebbe meglio evitare di scendere alla forra. Alcuni esperti utilizzano questo sentiero come attacco per il Canyoning. Noi teniamo la destra, e proseguiamo su un sentiero che alterna tratti con terreno morbido di fogliame a tratti con fondo sassoso, restiamo sorpresi dall'enorme quantità di tratti a scalini che rendono la salita ancora più agevole.
Dal primo bivio al secondo ci sono soltanto 350m in salita; a questo bivio andiamo a sinistra seguendo l'indicazione di Benvenuto. Potremmo anche andare a destra sul sentiero che indica la forcella, anche da qui, dopo poco, un sentiero a sinistra ci porta agli stavoli di Amariana di sotto. Appena girato a sinistra un tratto pianeggiante ci conduce a un graziosissimo cancelletto in legno. Il cancelletto ci da accesso alla proprietà degli stavoli; come da cartello siamo i benvenuti, i cani vanno tenuti al guinzaglio, e si raccomanda il rispetto e l'educazione quando ci si addentra nelle proprietà private.
E' molto bello che i proprietari siano così gentili e concedano l'accesso a questi luoghi bellissimi; dopo il cancelletto, infatti, il bosco lascia spazio a un grande prato che sembra dia respiro e rinfranca con la sua bellezza. Un po' più avanti si apre un panorama spettacolare sul paese Carnia e sul Fiume Fella con le sue acque azzurre, fino alla confluenza dello stesso nel Fiume Tagliamento.
Da subito s'intravedono anche i fabbricati della località Amariana di sotto. E' molto bello vedere che i proprietari si stanno prodigando con opere di mantenimento e migliorative, chissà se un giorno sarà un luogo in cui poter passare qualche giornata di pace. Appena giunti nel casolare veniamo accolti con la spontanea semplicità di chi ti fa sentire a tuo agio, sono persone gentili e accoglienti che rendono la sosta molto piacevole.
Goduto del panorama e rinfrancati, scendiamo dallo stesso sentiero della salita. Scendendo i panorami sono più facilmente visibili, ammiriamo anche con più calma le bellissime tabelle in legno lavorato posizionate lungo il percorso e nei pressi della "Polse dal Signôr", un opera graziosissima di devozione adornata di fiori.
Giunti a valle, quasi all'inizio del sentiero, giriamo a destra al bivio, scendiamo giù fino al letto del Torrente Favarinis. Entriamo nel letto del torrente, giriamo a destra e ci dirigiamo verso una bellissima pozza verde smeraldo.
Questa pozza è la fine della forra del Torrente Favarinis, è di circa una decina di metri con una profondità che non desta problemi nemmeno per i più piccoli, troviamo anche una corda che permette di arrampicarci e risalire questa forra che senza difficoltà in meno di 50m ci porta ad un'ampia camera con la splendida cascata del Torrente Favarinis.
Arrivare alla pozza smeraldina è un'attimo, riuscire a staccarsi da tanta bellezza, magari dopo aver fatto un bagno, è tutt'altro che semplice. Ritornare al parcheggio dopo aver ammirato anche il ponte è invece molto rapido, si riprende il sentiero e al bivio si tiene la destra e in un batter d'occhio siamo all'inizio del ponte e al parcheggio.