Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
67%
 
 

Preparazione fisica: 70.8 %

 
Area: ex diga del Vajont Prov: PN  AR  Difficile
  Tratti Esposti: SI
 Lunghezza: 9.5 Km  Temp. Calcolato: 5:15 h
 Dislivello: 1154 m  Vel. Calcolata: 1.8 Km/h
 Salita: 1295 m  Alt. massima: 1938 m
 Discesa: 1295 m  Alt. minima: 784 m

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Da Montereale Valcellina si prende la SS 251 per Barcis, Cimolais, Erto.

Superato Erto si prosegue per Casso ma passata la deviazione per quest’ultimo dopo circa 500 metri si volta a sinistra su una strada che passa sopra la frana del Vajont. Percorsi circa 300 metri si parcheggia su uno slargo sulla destra (quota 820 metri). Qui sono presenti i cartelli del Parco Dolomiti Friulane con indicazioni dei sentieri.

Si prende lo sterrato sentiero CAI 907 diretto a Casera Vasei. Dopo circa 100 metri in discesa si volta a sinistra proseguendo sul 907. Dopo poco si inizia a salire ripidamente e faticosamente all’interno del bosco. Si sale seguendo i segnavia bianco-rossi. Giunti circa a quota 1400 metri si passa sotto una parete rocciosa ove è presente anche una grotta esplorabile.

Il sentiero prosegue ora ripidamente su bosco di abeti e larici e dopo circa un’ora esce in zona aperta ove su una piacevole radura sorge il ricovero di fortuna della Casera Vasei (quota 1610 metri). Qui termina ufficialmente il sentiero CAI 907 e quindi scesi dalla Casera si individuano sulla destra ometti e sbiaditi segnavia che indicano la via normale per Cima Mora e Monte Toc.

Si segue la traccia che inizialmente corre su bosco ma poi si passa ad una successiva zona di mugo, erba e grossi massi. Presso un masso si nota una freccia rossa che indica verso destra la salita per il Toc. Noi invece proseguiamo diritti verso una rampa erbosa che conduce ad una forcella superiore.

Alla forcella si volta a sinistra e su traccia erbosa che corre sulla linea di cresta in esposizione sul lato destro si giunge sulla cima Mora (quota 1940 metri). Panorama stupendo verso IL Col Nudo e verso la valle del Piave. Ridiscesi alla forcella si sale a destra in continuazione sulla linea di cresta e si raggiunge tra erba e mughi una cimetta secondaria ove è presente una piccola croce in legno.

Si scende a destra su traccia attraverso i mughi fino ad una insellatura e si sale verso sinistra tra sfasciumi e sassi raggiungendo infine la cima del Toc (quota 1920 metri). Panorama vastissimo verso le creste del Veneto orientale, il Pelmo, verso Longarone e verso la valle del Piave oltre alle cime, Duranno, Cima Preti, Cima Frati.

Dal Toc non è visibile la frana in quanto la stessa occupa il versante Nord di un’altra cima denominata Becol di Toc. Si torna all’indietro ripercorrendo la via di salita. Scesi alla Casera Vasei si riprende il CAI 907 e si scende fino alla quota di circa 1100 metri ove sulla destra è presente una traccia con segnavia bianco rosso.

Si segue la traccia in ripida discesa in assenza di segnali od ometti e dopo circa 30 minuti si addiviene ad un ometto che segna verso destra la breve salita che ci deposita proprio sopra la frana. Qui è presente una piattaforma di rocce spezzate ed una gigantesca lastra piatta inclinata e cristallizzata formatasi con lo scorrimento della frana.

Senza addentrarsi troppo sull’insicura superficie si fotografa il tutto e si torna indietro all’ometto. Qui si volta a destra e per traccia in ulteriore ripida discesa nel bosco ci si ricongiunge dopo circa 30 minuti al sentiero CAI 907 (segnavia su un albero).

Qui si volta a destra e si torna al parcheggio. Tempo totale dell’escursione circa 8 ore. Si attraversano zone selvagge, isolate e per nulla frequentate. La fama sinistra del Monte Toc è immeritata in quanto sia la conca erbosa sottostante che la stupenda panoramica cresta distribuita sulle tre cime merita certamente una visita.

La salita sopra la superficie della frana serve a meglio comprendere la dinamica dell’evento accaduto nel 1963. Carta Tabacco N. 021.


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Fotografie e Itinerario di Roberto Antonel


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