Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
53%
 
 

Preparazione fisica: 52.91 %

 
Area: Tarcento Prov: UD  anello  Media
  Tratti Esposti: SI
 Lunghezza: 12.1 Km  Temp. Calcolato: 4:45 h
 Dislivello: 635 m  Vel. Calcolata: 2.6 Km/h
 Salita: 714 m  Alt. massima: 851 m
 Discesa: 714 m  Alt. minima: 216 m

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Itinerario spettacolare intenso ma decisamente gratificante quella che ci porta da Tarcento al Monte Lanza presso la fortificazione del Bernadia.

Parcheggiamo l’auto nei pressi del Municipio, in Piazza Frangipane, nella splendida Tarcento. Nei pressi del parcheggio troviamo il cartellone informativo dell'anello della Bernadia e la tabella che indica la direzione, sulla scalinata che scende. Scesi per i 60m della scalinata, ci troviamo in Via del Molini, andiamo a destra fino a raggiungere Via Morgante. Giriamo a sinistra, 40m e ci troviamo sul ponte che offre, già di per sé, uno spettacolo meraviglioso, il torrente Torre e le sue limpidissime acque verdi.

Passato il ponte proseguiamo fino alla fine Via Morgante che incrocia la SR646. All'incrocio, sulla destra, quasi di fronte, troviamo Via Malignani. Attraversiamo la SR646 con la dovuta attenzione e imbocchiamo Via Malignani in direzione Plan di Paluz, si comincia a salire. Percorreremo per un lungo tratto di 840m Via Malignani, che prima sale, poi scollina e scende fino a un piccolissimo ponticello dove inizia Via Villin, una strada di campagna che prosegue dritta prima del ponticello: è quella che noi prenderemo, come indicato da tabella e da segni Bianco-rossi. 

La stradina sterrata costeggia il rio Rabagnolo e ci fa immergere nella natura. Dopo 460m potremmo seguire le indicazioni per Villin, a destra, che riporta in Via Villin. Noi invece proseguiamo dritti per la più ampia e meno ripida stradina di campagna per 2 Km, anch'essa ci porterà in Via Villin. Ci troviamo ora nell'abitato e andiamo stretto a sinistra, continuiamo a salire e, dopo 320m, ci troviamo di fronte la chiesa di Sedilis. Andiamo a destra per qualche decina di metri per poi attraversare la strada e prendere la scalinata sul fianco della chiesa.

Una volta in cima alla scala ci troviamo in Piazza Don Giuseppe Treppo dove possiamo godere di uno stupendo e immenso panorama su tutta la pianura del Friuli Venezia Giulia. In una giornata limpida probabilmente si vede fino al mare. Contemplato il panorama, proseguiamo attraversando la piazza giungendo ad un quadrivio. Di fronte a noi un ripida salita cementata con un catello indicativo "Anello della Bernadia" ci indica la direzione da seguire. 

Subito ci rendiamo conto che la pendenza fino a questo punto superata è ben poca cosa rispetto a quella che ci attende. Lasciato alle spalle le ultime case del paese, la strada, da asfaltata diventa sterrata. Dopo 140m dobbiamo svoltare a sinistra e prendere il sentiero che si inerpica e sale con pendenza ancora più decisa. Dall'inizio della strada per quasi 1 Km la pendenza si è fatta impegnativa, quasi costante, senza molti tratti di distensione. Si consiglia, vista la pendenza costante del tratto, di intraprendere la salita consapevoli della propria condizione fisica; il tratto è lungo e intenso e certamente gratificante con passaggi in ambienti che sembrano diversi gli uni dagli altri.

A volte sembra un sentiero su terra o erba, a volte il fondo è coperto di fogliame, ed altre si snoda in ambiente condizionato dal carsismo, faticoso ma entusiasmante. Giunti quasi al termine dell'impegnativa salita, scorgiamo e passiamo tra due splendide case e, a destra, una strada (privata) erbosa e poi sterrata che in 40m ci porta sulla strada asfaltata che sale alla Bernadia. Si ricorda che quando si transita su proprietà private è d'obbligo comportarsi in modo corretto e rispettoso, evitando di disturbare e invadere le zone non necessarie al transito che viene gentilmente concesso.

Passati a fianco alla sbarra ci troviamo sulla strada asfaltata, Via Eseunt, dove una tabella ci indica di girare a destra. Dopo 140m raggiungiamo un tornante dal quale parte, a destra, la pista forestale dove troviamo anche un tabellone con indicazioni sull'Anello della Bernadia. Presa la forestale, molto bella, dopo poco più di 500m seguiamo la strada che, con un tornante, prosegue a sinistra. Dopo 150m troviamo i primi ruderi delle casermette edificate tra il 1912 e il 1914, prima dello scoppio della grande guerra, poco più avanti ne troveremo un'altra.

Dalla seconda casermetta la strada curva a destra, poco più di 250m e una stretta curva a sinistra ci porta su un ampio piano sul quale troviamo edificata la Batteria del Monte Picivallo 791m s.l.m. Possiamo fermarci anche qui per un ristoro, ma visitata la postazione preferiamo giungere alla non lontana meta, per questo seguiamo la tabella che indica il Faro a soli 25 minuti. Prendiamo il sentiero che tra sali scendi nel bosco ci fa raggiungere il Forte di Monte Lonza - Bernadia  844m s.l.m.

Davanti a non un ampio piazzale dove si svolge il rinomato motoraduno ogni anno, a febbraio. Il posto è molto panoramico, abbiamo un ampia visuale, è posizione ideale per uno sguardo su tutta la pianura della nostra regione. Per la meritata sosta  saliamo la scalinata e ci portiamo nei pressi del faro, monumento agli alpini della Julia e ai caduti di tutte le guerre. Tutto attorno al faro sono presenti i cippi con una targa incastonata nella roccia, che ricorda a tutti noi il numero impressionante delle guerre combattute dai nostri ragazzi.

Dopo la sosta, rifocillati a dovere e riposati, siamo ripartiti scendendo la scalinata e prendendo la strada che dal Piazzale del milite ignoto scende, a destra, in Via Useunt. Meno di 100m e troviamo una piccola costruzione, sempre risalente al periodo bellico, che era destinata al Corpo di guardia. Bisogna scendere ancora fino a un tornante dove, a destra, parte il sentiero che scende velocemente, con buona pendenza, per 830m verso Useunt perdendo 182m di dislivello. La pendenza risulta essere minore rispetto a quella del sentiero che noi abbiamo percorso per la salita,  forse per questo è preferibile l'anello in senso antiorario (quello che abbiamo fatto noi).

Il sentiero è pendente ma molto bello e ci riporta, tagliando i tornanti, nuovamente su Via Useunt. Andiamo a destra e dopo 120m sull'asfalto raggiungiamo la chiesetta MADONE DE PAS a 635m s.l.m. Un cartello in loco ci racconta la sua travagliata storia di distruzioni e ricostruzioni. Anche qui il panorama ci intrattiene per qualche minuto. Continuiamo a scendere sulla strada e, dopo 100m circa, sul palo della luce ritroviamo i segni del sentiero. Lasciamo di fronte a noi alcune abitazioni e, a destra, prendiamo i sentiero che scende quasi in piano su terreno erboso e ci eviterà un lungo percorso di tornanti sulla strada.

Incroceremo due volte la strada trovando di fronte la prosecuzione del sentiero, con relativa indicazione "Anello della Bernadia", che scende ancora per 860m fino a incrociare la pista forestale Erba-Potochis, qui proseguiremo dritti imboccando il sentiero Caporale Severino Bisol. Questo tratto sul sentiero Bisol in 800m ci porta sulla strada asfaltata e alle prime case di Tarcento. Qui, ampi spazi verdi contornati dalle montagne deliziano la vista del camminatore. Giunti a un incrocio, la tabella ci indica di girare a destra. Restiamo su Via del mattino fino alla sua confluenza su Via Bellavista che, dopo una prima parte in piano di 380m, scende con una ripida discesa cementata di 140m.

Terminata la discesa ci troviamo sulla SR646, Via Martiri della Libertà, dobbiamo andare leggermente a destra, attraversare la SR646 con molta attenzione, e prendere Via Divisione Julia percorrendola per 120m fino a giungere al ponte che si trova sulla destra e che attraversa il Torre. La visuale del Torre dal ponte "Passaggio Europa" è coinvolgente e spettacolare, le sue acque limpide e smeraldine sono una meraviglia. Attraversato il ponte ci teniamo stretti a sinistra e scendiamo le scale.

Ci troviamo così sulla Passeggiata sul Torre, 200m costeggiando il fiume.  Lungo questo tratto, una bella torre merlettata e suggestiva, e una visuale dal basso del ponte sul Torre. Saliamo le scale prima del ponte e torniamo in Via Morgante (già percorsa all'andata), andiamo a destra per riprendere al contrario Via dei Molini fino alla scalinata. Se il cancello è aperto, invece che salire la ripida scalinata, entriamo, a sinistra, nel Parco Vittorio Gritti che ha dato vita al famoso detto "le p... di Gritti".

Costeggiamo il muretto parallelo a Via dei Molini all'interno del Parco Gritti per 40m poi il percorso gira a destra e comincia a salire e in 50m circa ci riporta al parcheggio della partenza.


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Fotografie e Itinerario di Gianni Giacometti


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