Bellissima escursione, con prima parte ad anello, partendo da Cazzaso Nuova raggiungendo il Diverdalce, poi, da sella Duron, si sale sul monte Duron e quindi Sul Cuar.
Per arrivare a Cazzaso Nuova si giunge prima a Tolmezzo si prende direzione Caneva, appena passato il ponte sul Torrente But si gira a destra in Via Terzo. Passata la galleria si svolta subito a sinistra direzione Fusea; giunti in paese si prosegue in Via Pola lasciando sulla destra Cazzaso fino a giungere Cazzaso Nuova Salaries, oppure da Zuglio, seguendo le indicazioni per Sezza e quindi Cazzaso Nuova.
All'inizio del paese, se si sale da Fusea o al termine se si sale da Zuglio, c'è il parcheggio e la fermata dei mezzi pubblici (quota 770 metri, coordinate GPS 46.436814, 12.993124 - meglio seguire la navigazione, pulsante a fondo alla pagina). Partiamo per la nostra entusiasmante escursione tornando indietro sulla strada asfaltata e scendiamo per meno di 300 metri fino al primo tornante dal quale parte evidente il nostro sentiero, corredato di tabella rossa.
Si parte con un allegra pendenza, da terreno sterrato si passa a un tratto cementato, per tornare quasi subito sterrato in mezzo al bosco, quindi si trasforma in sentiero (segni Bianco-Verde) e la salita diviene più dolce finché non passiamo in fianco a una piccola costruzione di servizio che ci invita a salire. La pendenza s'intensifica per poco più di un centinaio di metri, poco meno di 900 metri dal tornante e giungiamo nei pressi di un casolare abitato (pertanto bisogna evitare di invadere la proprietà privata) che lasciamo sulla destra prendendo la carrareccia verso sinistra.
Proseguiamo su pista forestale e 150 metri più avanti sulla destra una tabella bianca indica l'inizio del nuovo sentiero verso Diverdalce. Il sentiero è segnalato benissimo con colore rosso sugli alberi, sale da subito in modo deciso alternando però tratti intensi a tratti in cui ci fa riprendere fiato. Al momento sono passate poche settimane dalla creazione del sentiero, quindi sul terreno non sono evidenti i segni di passaggio ma siamo certi che si realizzerà in breve quando più escursionisti percorreranno questo bellissimo tratto nel bosco.
Quasi da subito la bellezza dei luoghi incanta, il terreno è sterrato e bisogna fare attenzione a non scivolare, non ci sono pericoli evidenti e i pochi punti un po' "grezzi" con il passaggio degli escursionisti miglioreranno, come tutti i tratti poco frequentati. Per arrivare alla cima dall'inizio del sentiero con bollini rossi ci vuole poco più di 1km, ma quando s'intravede la vetta e manca qualche centinaio di metri si esce dal bosco e si apre un panorama straordinario, si vedono tutte le montagne della conca Tolmezzina, la città di Tolmezzo e il corso azzurro del Tagliamento.
Ancora un piccolo sforzo e giungiamo in cima (1217 metri) dove risiede una stazione di ripetitori, la cima in se stessa non riserva particolari bellezze ma è un piano in cui si può effettuare una sosta, da questo punto in poi tutto il sentiero sarà in discesa. Si prosegue a destra rispetto alla costruzione, qualche praticello poi ci si immerge in un bosco di una bellezza che lascia senza fiato, seguiamo il cartello che ci indica la direzione di sella Duron per circa 100 metri, qui svoltiamo a destra (presente cartello in loco) e dopo un'intensa discesa dove dovremmo girare a sinistra.
Il nostro sguardo si perde nel grande e stupendo prato che abbiamo d'innanzi e ci fermiamo un attimo a contemplare la bellezza. Proseguiamo dritti sul prato, saliamo sulla collinetta davanti a noi e subito ci appare un altro bellissimo prato; sulla sinistra una fattoria dove gli animali pascolano tranquilli, cavalli, capre, pecore ed asini, siamo a sella Duron (1083 metri).
Di fronte a noi il monte Duron, quasi completamente prativo, per salirci seguiamo il sentiero che vediamo davanti a noi sulla sinistra, è molto inerbito e poco visibile ma segue quello che sembra un filo di cresta, poco sotto i 1200 metri, si svolta a destra di 90 gradi ed in breve siamo in cima a 1236 metri, bellissimo panorama essendo la cima abbastanza libera da alberi.
Si continua scendendo tranquillamente dalla parte opposta fino a quota 1165 metri e si torna subito a salire di fronte lungo le ripide pendici del Cuar su sentiero più visibile e battuto. Si raggiunge così la cima a 1353 metri, gli alberi ci precludono il panorama che è però ben visibile poco sotto la cima stessa. Ora torniamo indietro e scendiamo, facendo attenzione a non scivolare, sulla sella precedente, qui seguiamo a destra i segni di passaggio di mezzi a motore ed in breve ci troviamo sulla stretta strada asfaltata che arriva da forchia Navantes e va a sella Duron.
La percorriamo in leggera discesa fino a ritornare alla sella, qui puntiamo al crocefisso in fondo al pianoro di fronte a noi, a destra parte il sentiero che scende e subito entra nel bosco, bollini e segnavia gialli accompagnano la nostra discesa che procede su terreno con molto fogliame, a tratti sassoso o roccioso, sicuramente bisogna prestare attenzione alla mobilità di alcune pietre ma non è mai pericolosa. Si attraversano tratti di bosco bellissimi e dopo 1,2 km giungiamo al parcheggio attraversando un piccolo ponticello che conclude la nostra escursione. Carta Tabacco 013.