Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
21%
 
 

Preparazione fisica: 22.93 %

 
Area: Lauco Prov: UD  AR+anello  Facile
 
 Lunghezza: 4.7 Km  Temp. Calcolato: 1:45 h
 Dislivello: 205 m  Vel. Calcolata: 2.7 Km/h
 Salita: 257 m  Alt. massima: 1071 m
 Discesa: 257 m  Alt. minima: 866 m

Info Author box

Anello monte Forchedana partendo dal paese di Lauco. Oggi vi propongo una facile passeggiata dal paese di Lauco, località in cui torno volentieri dal 2000 quando trascorsi le vacanze estive a Enemonzo.

Arrivo a Lauco, dopo la tappa d'obbligo per un cappuccino al bar caffè nuovo di Villa Santina. Superato il centro del paese proseguo diritto lungo l'asfaltata. Oltrepasso un sito archeologico sulla destra e proseguo sino ad un ampio slargo ove sorgono le prima case di Vinaio.

Qui sulla destra c'è un ampio sterrato dove parcheggio, e ci sono dei cartelli direzionali (3 cartelli) con le indicazioni per le possibili passeggiate (metri 890 - coordinate GPS 46.428086, 12.945900). Seguo la freccia per la "Panoramica Forcadana " (in realtà si scrive Forchedana, come da carta tabacco). Continuo sulla sterrata e trovo ulteriori cartelli che seguo fedelmente scartando quello per la panoramica Cretis e mantenendo la direzione Forcadana.

Un ulteriore cartello mi fa proseguire su un largo spiazzo erboso a ridosso di alcune abitazioni. Dopo questo tratto (15 minuti dalla partenza) il sentiero non è più accompagnato da cartelli bensì da segnavia locali rosso/neri (striscia nera tra due rosse) che inizio a seguire.

Il sentiero sale con moderata ma costante pendenza e dopo dieci minuti giunge presso una diramazione ove proseguendo a destra di andrebbe sul Cretis. Invece volto a sinistra seguendo la traccia in salita (attenzione ai segnali che qui si alternano tra quelli CAI bianco/rossi e quelli, locali rosso/neri). Il sentiero sale abbastanza ripidamente e dopo 10 minuti diventa leggermente esposto sui verdi sottostanti.

Il panorama verso la cima Amariana, il più lontano Monte Nero e poi il Sernio è meraviglioso. Qui bisogna prestare attenzione perché la traccia è poco marcata ed invece di arrampicarsi sull'erba verso sinistra bisogna tenersi sempre sul margine destro del versante in esposizione fino ad un grosso pino posto proprio sul sentiero (5/10 minuti dalla base della salita) ove si ritrova il segnavia rosso/nero.

Da qui in poi è tutto molto più facile in quanto i segnavia locali rosso/neri sono numerosi e ben disposti. Si prosegue per circa 30 minuti con moderata pendenza fino ad un tratto che apparentemente sembra essere quello più alto di quota e che potrebbe ritenersi la cima. Qui ho lasciato la traccia del sentiero per salire a sinistra su un gruppo di rocce e dopo pochi minuti raggiungo un pulpito da cui si gode un magnifico panorama verso la valle di Lauco, il Verzegnis e le altre cime poste sulla direttrice Enemonzo-Forni.

Guardando la Tabacco mi rendo conto che la "cima " del Forchedana è una lunga tavola boscosa che mantiene una quota omogenea compresa tra mt. 1070 e mt. 1076.

Ritorno sul sentiero e lo seguo (sempre segnavia rosso/neri ma anche quelli CAI bianco/rossi). Stavolta il sentiero scende e dopo altri venti minuti si nota su un sasso sulla sinistra una freccia che inviterebbe a voltare verso sinistra su un sentiero contrassegnato dai segnavia CAI. Preferisco invece continuare a scendere sul sentiero principale seguendo i segnavia locali che qui invece diventano rari e colorati in giallo/nero (striscia nera in mezzo a 2 gialle).

Con qualche dubbio continuo a scendere di quota progressivamente ma costantemente (pochi segnavia su questo tratto) fino ad una piana boscosa con molti alberi schiantati (forse sin dall'epoca di Vaia).

Qui i segnavia locali giallo/neri ma anche rosso/neri diventano più frequenti e rendono ben percorribile la traccia del sentiero. In questo modo si addiviene ad una curva che sale verso sinistra compiendo così il periplo del Forchedana. Dalla curva stupendo scorcio verso l'Arvenis ed il Tamai attualmente innevati.

Si prosegue agevolmente sul sentiero che scende lungamente di livello fino a sfociare in basso su una stradina sterrata che va seguita verso sinistra. Dopo altri venti/trenta minuti la stradina ci riporta verso l'imbocco preso all'andata presso l'ampia radura dove sorgono 2 o 3 abitazioni, chiudendo così l'anello. Qui si si immette sullo sterrato principale che riporta allo slargo del parcheggio.

Anello altamente remunerativo con splendidi panorami. In tutto 3 ore e mezza di cui mezz'ora/quaranta minuti per soste e foto. Carta Tabacco N. 013.


Se avete aggiornamenti o altre informazioni scrivete nei commenti in fondo alla pagina

Fotografie e Itinerario di Roberto Antonel


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INDICAZIONI STRADALI
Raggiungi il pargheggio

un commento

  • In data 15/12/2024 ho rifatto l'anello da me descritto in precedenza. Stavolta quando sono arrivato al sasso, con  una evidente freccia rossa che indica di voltare a sinistra 
    (sasso già rappresentato in una delle foto già pubblicate) ho seguito l'indicazione voltando a sinistra in leggera salita. Qui ho incontrato i segnavia bianco rossi
    dell'originale sentiero CAI non rappresentato sulla Carta Tabacco, Seguo con difficoltà i segnavia radi oppure alternati dai numerosi alberi schiantati e non rimossi. Dopo
    circa tre quarti d'ora di cammino senza grosse variazioni di quota lungo una traccia spesso non evidente che su un tappeto di foglie e spesso costringe a saltare sopra  i
    rami o le radici degli schianti oppure su brevi formazioni sassose, arrivo infine su un pianoro sommitale ove è presente un diroccato ma ancora utilizzabile ricovero
    costituito da un tetto in lamiera che poggia su travi e paletti (quota 1074 metri). Dopo sosta e caffè riparto seguendo i segnavia CAI bianco rossi. Passo accanto ad u 
    pulpito con croce dal quale si gode uno splendido panorama sulla pianura e sui paesini sottostanti. Il sentiero ora scende in maniera decisa sempre su tappeti di foglie
    all'interno del bosco. Dopo altri 30 minuti la traccia giunge infine a ricongiungersi con quella dell'anello già descritto nella prima relazione. Qui volto a sinistra e seguo
    l'anello tornando al parcheggio.

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