Difficoltà Tecnica
?  
  Difficoltà Fisica
Pendenza max:
 
  Dislivello
Lunghezza
 
  Coef. Totale
45%
 
 

Preparazione fisica: 67.56 %

 
Area: Collina di Forni Avoltri Prov: AUT  AR+anello  Media
  Tratti Esposti: SI Tratto attrezzato: SI
 Lunghezza: 11.2 Km  Temp. Calcolato: 5:20 h
 Dislivello: 1084 m  Vel. Calcolata: 2.1 Km/h
 Salita: 1157 m  Alt. massima: 2449 m
 Discesa: 1157 m  Alt. minima: 1365 m

Info Author box

15-08-2020 – Monte Rauchkofel dal rifugio Tolazzi

Raggiunta la località di Forni Avoltri, seguiamo le indicazioni per Collina, noi che veniamo da Udine svoltiamo a destra, seguiamo la rotabile asfaltata, con passaggi stretti in mezzo ai paesini che attraversa, fino a superare l’ultimo paese che è Collina di Forni Avoltri, andiamo avanti fino al grande parcheggio nei pressi del rifugio Tolazzi, dove lasceremo l’auto (1365 metri – coordinate GPS 46.591635, 12.867698). Il nostro itinerario inizia lungo la rotabile, cementata solo nella prima rampa e poi sterrata, che sale dietro al rifugio e porta, a sinistra al passo Volaia e a destra al rifugio Marinelli, noi puntiamo al passo Volaia, segnavia 144, e quindi ci teniamo a sinistra e sfruttiamo tutte le scorciatoie che tagliano i primi tornanti.

Giunti a quota 1490 metri, lasciamo la strada per seguire il sentiero che sale più rapidamente lungo un tracciato sulla destra rispetto alla strada stessa, cartelli in loco, ma nulla ci vieta di proseguire lungo la carrareccia, infatti il nostro sentiero termina incrociando di nuovo la rotabile a quota 1670 metri circa dove questa termina e si trasforma definitivamente in un largo sentiero, non troppo ripido ma pieno di sassi e roccette che affiorano, sentiero che seguiremo a destra. Si continua a salire tramite tornanti fino a raggiungere il rifugio Lambertenghi-Romanin, chiuso per restauro, a quota 1955 metri, proseguiamo oltre ed ecco in breve siamo sul passo Volaia a 1975 metri, che fa anche da confine con l’Austria, qui il panorama si apre verso il suggestivo lago omonimo con il rifugio austriaco Wolayer Hütte a 1951 metri.

Sono qui presenti molte testimonianze della grande guerra, con croci, monumenti alla memoria e molti sentieri che permettono la loro visita, come sempre, indipendentemente dalla nazionalità, un pensiero e una preghiera per quei poveri ragazzi che qui hanno sacrificato la loro giovane vita è d’obbligo, essendo questa zona un interessantissimo sito geologico di importanza internazionale è possibile fare un itinerario specifico con cartelli esplicativi, di seguito il link: https://www.geoparcoalpicarniche.org/it/geotrails/passo-volaia-wolayersee/ .

La salita sul Rauchkofel può essere effettuata tramite un anello che parte proprio dal lago, noi lo faremo in senso antiorario, quindi seguiamo la sponda destra del lago lungo il sentiero 403 che, sfiorando l’imponente parete nord del Lastrons del Lago, sale lentamente verso est in un ambiente di una bellezza straordinaria, rocce stratificate multicolori, fioriture eccezionali, una giovane marmottina che sbuca in mezzo alle rocce e un residuo di neve di grandi dimensioni da attraversare facilmente quasi in piano, rendono questo posto bellissimo.

Si arriva cosi sulla forcella della Valentin Törl a 2138 metri, qui dobbiamo tenerci a sinistra e continuare a salire in un tratto ripido in mezzo alle rocce dove, nei primi metri, c’è un cavo e delle staffe non molto stabili, consiglio di appoggiare i piedi su di esse stando aderenti alla roccia, superato questo breve tratto, il sentiero segue il corso di un ruscello per poi continuare a salire tranquillamente su prati tramite tornanti, ora si va verso nord e si inizia a vedere bene la nostra meta.

A quota 2245 metri, il nostro sentiero si unisce al 436 che sale dal rifugio austriaco e che useremo per la discesa, lo seguiamo a destra continuando a salire abbastanza velocemente, giunti proprio sotto la cima, il sentiero sfiore la cresta del Rauchkofel che strapiombando verso ovest, ci fa vedere un panorama mozzafiato, l’ultimo tratto è su gradoni rocciosi ed è esposto, c’è un cavo passamano che ci aiuta, in breve siamo in cima a 2460 metri.

Inutile dire che siamo su un pulpito privilegiato, a sud il Coglians con tutta la sua catena, a sud ovest il gruppo del Volaia con il Capolago in testa, sotto il lago Volaia con annesso rifugio, a ovest, nord ed est le cime davanti a noi non si contano, che dire, i miei occhi sono ancora la, eccezionale, intanto nel cielo c’è qualche nube di troppo, meglio scendere abbastanza in fretta.

Per la discesa percorriamo a ritroso il tratto del 436 fatto in salita, ritornati al bivio di quota 2245 metri, lasciamo a sinistra il sentiero di salita e seguiamo a destra il 436 che scendendo in mezzo a tratti di prato e altri di roccette, in un ambiente superbo, ci riporta sul lago Volaia proprio davanti al rifugio austriaco, adesso aggiriamo il lato ovest del lago, risaliamo i pochi metri fino al passo Volaia e seguiamo, per la discesa, lo stesso itinerario di salita.

Ma, come succede spesso qua, basta una nube per rovinare la giornata, infatti inizia a piovere, ci attrezziamo di conseguenza e decidiamo che è meglio seguire la strada fino al parcheggio, per fortuna dopo una ventina di minuti torna il sole e quindi ci possiamo godere l’ultimo tratto di discesa fino al punto di partenza. Itinerario molto conosciuto e facile fino al lago, anche oltre non presenta grosse difficoltà, unica attenzione meritano i tratti attrezzati subito dopo la forcella e sotto la cima, più che altro se si soffre di vertigini, possibilità di rifornirsi d’acqua poco prima del rifugio italiano e anche dopo la forcella  Valentin e nei pressi del rifugio austriaco.  Carta Tabacco 09, sentieri CAI 144, 403 e 436.

 


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Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini


Extra Track info aggiuntive traccia

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INDICAZIONI STRADALI
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un commento

  • Ripetuta questa bella gita il 23-8-2021. Nessun problema nei brevissimi tratti attrezzati (non sapendo esattamente come erano, avevamo kit e caschetto, rimasti nello zaino). Visibilità nulla purtroppo.

    Modificato il Mercoledì, 04 Gennaio 2023 13:37 by Gianni Giacometti.

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