L’idea era quella di salire su Cima Valmedan ma invece di partire da Rivalpo decido di salire da Radina, frazione di Piano d’Arta tramite il sentiero CAI 410
Arrivo quindi a Piano d’Arta e parcheggio nell’unico largo parcheggio a ridosso del monumento ai caduti vicino al Bar (510 metri - coordinate GPS 46.483710, 13.019060). Prendo il caffè e salgo a piedi in via Saurano. Dopo 100 metri di asfaltata arrivo ad un bivio e sulla destra prendo una asfaltata più stretta con un cartello in legno che indica la direzione ”Troi sot la mont ”.
Non c’è il segnavia CAI 410 ma dopo poco scopro che il sentiero 410 coincide con il sentiero locale ”Pecol-Suart ” che conduce a sella Suart (quota 1054 m. ) Passo attraverso un nuovo ed inverosimile ”parco avventura ” (nessuna presenza umana). Proseguo per 30 minuti poi presso il manufatto dell’acquedotto ove finisce l’asfalto trovo un ponticello in cemento privo di protezioni laterali lungo 3/4 metri sospeso su un salto di 3 metri (attenzione se si soffre di vertigini è meglio svoltare più avanti).
Attraverso il ponticello ed il sentiero ora prosegue su sterrato con qualche segnavia CAI bianco rosso fino ad un nuovo cartello in legno che mi fa capire di essere sul ”Troi de Suart ” coincidente con il CAI 410 e con direzione Suart. Dopo altri 30 minuti arrivo su percorso abbastanza ripido ma non esposto alla Sella Suart. Qui volto a sinistra seguendo ora i chiari segnavia CAI 410. Il sentiero sale nel bosco, doppia una serie di spalle erbose aggira alcuni salti rocciosi senza alcuna esposizione.
Oltrepasso la deviazione per Malga Glirez dove scelgo di non andare e proseguo sul sentiero CAI. Dopo altri 30 minuti arrivo al sentiero attrezzato ”La Cjaulate ” intitolato a Silvio Cescutti inaugurato nel 2021. Il sentiero non è nulla di impegnativo nè particolarmente esposto. All’uscita del sentiero attrezzato fuoriesco su una larga sterrata pianeggiante che prendo verso sinistra.
Dopo 15 minuti intercetto sulla sinistra una tabella in legno fissata ad un albero con la scritta ”sentiero Monte Cucco ” riserva di caccia di Arta Terme. Il sentiero sale a sinistra sempre nel bosco. Dopo 30 minuti di tornanti su erba trovo la neve inizialmente scarsa poi più alta. Dopo una scivolata senza conseguenze metto su i ramponcini-catenella e salgo senza problemi su ripido sentiero sempre innevato. Dopo 20 minuti arrivo su uno slargo sommitale con un grosso masso che giganteggia al centro.
La neve qui è profonda 40/50 cm. Procedo con fatica seguendo i ben visibili segnavia CAI. Dopo altri 20 minuti intravedo la Malga Cucco di sopra (quota 1636 m. ). I ruderi della Cucco di sotto li avevo incrociati più sotto. Arrivo abbastanza stanco finalmente all’ingresso della malga ove non è possibile entrare perchè la neve blocca la porta di accesso. Sulla destra si erge la Cima Valmedan che richiede un impegno piuttosto pesante in quanto bisogna prima arrampicare per prato ripidissimo fino ad una prima fascia boscosa e poi c’è lo strappo finale in mezzo ai mughi con neve visibilmente molto abbondante sulla cupola sommitale.
Sono troppo stanco per affrontare quest’ultima arrampicata e decido di fermarmi qui rimandando la scalata alla Cima Valmedan alla prossima primavera-estate quando la neve sarà sparita. Dopo un veloce caffè e marmellata fatta in casa scendo per lo stesso percorso fatto in salita. Nessun incontro con persone o animali. Ho impiegato 3, 30 per salire e 2, 30 per scendere. Carta Tabacco N. 09 1: 25000.