Lungo l’argine dell’Isonzo fino al punto dove si unisce al Torre, tra natura e storia – 05-02-2023
Raggiunta la località di Villesse, cerchiamo via Isonzo, giriamo a destra per passare sotto l’autostrada e per raggiungere un ampio parcheggio, nei pressi del “Centro amici del pastore Tedesco”, (Coordinate GPS 45.854049, 13.442501). La nostra escursione inizia lungo la strada sterrata più a sinistra, quella che costeggia l’autostrada per alcune centinaia di metri, all’incrocio tra 5 stradine che troviamo, prendiamo la seconda a destra, quella più vicino al fiume Isonzo, per capirci.
La seguiamo e, in breve, ci porta sul letto del fiume, siamo nella zona più alta, una zona che va sott’acqua solo quando ci sono piogge abbondanti, oggi per raggiungere l’acqua corrente dobbiamo addentrarci almeno un centinaio di metri. In mezzo ai cespugli ecco che attraversano velocemente 4 caprioli, che spettacolo e che velocità sui sassi, raggiunta l’acqua ci fermiamo per ammirare e per scattare le foto di rito. Ora si torna indietro fino all’incrocio delle 5 strade, qui troviamo, a sinistra, l’argine di sicurezza dell’Isonzo, seguiamo verso sud il sentiero che si trova sopra di esso.
Lo seguiamo lungamente ammirando il paesaggio che ci circonda, nel punto di incrocio tra 4 stradine scendiamo a sinistra per avvicinarci di nuovo all’Isonzo, per poi ritornare poco più avanti sull’argine stesso. Proseguiamo ancora e arriviamo in un punto dove il Torre sfiora la stradina che costeggia l’argine per poi allontanarsi di nuovo, siamo in una zona dove sono molto presenti trincee della grande guerra, alcune che vanno dall’argine verso il fiume, altre, ancora quasi intatte che si fondono con l’argine stesso.
Ci stiamo avvicinando al punto di incontro dei due fiumi, qui la strada gira a destra, alcune centinaia di metri e poi di nuovo a sinistra, in breve siamo sul letto del Torre che, con un’ansa a sinistra, va a gettarsi nell’Isonzo. In questi giorni non ha piovuto e il livello delle acque è basso, il Torre addirittura, poco prima di unirsi all’Isonzo, sparisce sotto i sassi per riapparire nei pressi del punto di unione, questo ci permette di attraversarlo e di fermarci in un punto da dove si vede benissimo i due fiumi che si uniscono, altro spettacolo della natura.
Sosta d’obbligo, anche per pranzare al sacco, il posto merita veramente, le foto si sprecano ma arriva anche il momenti di ritornare indietro. Per il rientro ripercorriamo a ritroso la strada di andata fino all’incrocio delle 4 strade precedentemente descritto, qui, a sinistra, inizia l’argine di sicurezza del Torre, lo seguiamo per poche decine di metri e poi seguiamo la strada che lo attraversa e va a destra, verso nord, questa ci riporterà in breve al parcheggio.
Itinerario abbastanza lungo ma mai faticoso, in un paesaggio molto particolare, naturalisticamente parlando, pieno di trincee della grande guerra che non sono mai state usate a quanto sembra, meglio così, di morti in quel conflitto ce ne sono stati fin troppi, per arrivare fino a dove siamo arrivati noi bisogna andarci dopo alcuni giorni senza piogge, in modo che l'acqua sia defluita e si possa attraversare il Torre. Nessun segnavia o indicazione, il tutto si svolge su strade sterrate, sentiero che passa sopra l’argine e sul greto dei due fiumi, utile un file GPX per il navigatore.