Da Illegio lungo un Anello al Cuel di Giai.
Dal parcheggio all’ingresso del paese risaliamo la strada dei mulini alimentati dall’acqua della Sorgente Touf, ammirando i muri delle case decorati con suggestivi e colorati murales. Arrivati alla sorgente incontriamo i segnali Cai443 e saliamo a destra per via Damarie, un breve tratto di asfalto e inizia sulla sinistra il sentiero che conduce al Bivacco Cimenti-Floreanini.
Il sentiero sale nel bosco con pendenza pronunciata, a circa 900 m incontriamo la neve che ci accompagnerà per tutta la parte alta dell’itinerario. Il sentiero lascia il bosco presso la radura dell’ex Malga Damaria dove ci sono opere di rimboschimento e dove la visuale si apre sull’Amariana.
Traversiamo la forestale e riprendiamo subito il sentiero con un altro tratto ombroso e innevato incontrando una piccola sorgente e subito dopo il Bivacco Cimenti-Floreanini. Il bivacco è ben tenuto, dotato di stufa, tavolo, panche e al piano di sopra un ampio spazio notte con una branda.
Sostiamo per una breve pausa, firmiamo il libro di bivacco e proseguiamo verso il Cuel di Giai. D’ora in avanti l’itinerario si sviluppa completamente su strada forestale con la possibilità a volte di tagliarne i tornanti con brevi sentierini non segnalati.
Nella parte alta la strada è a tratti coperta da un sottile e morbido strato di neve fresca con qualche tratto più ghiacciato che richiede più attenzione. Si arriva dopo un po’alla sommità del Cuel di Giai, completamente avvolto nella vegetazione dove troviamo su un albero un drappo colorato indicante la ’cima’, costruiamo una semplice croce con un paio di rametti e ripartiamo.
La forestale procede con qualche saliscendi fino a Sella Dagna, sotto il Monte Riquini, dove è presente un bivio segnalato, a sinistra il CAI 417 scende direttamente a Illegio. Noi continuiamo lungo la forestale incontrando gli Stavoli Plezis, Savale e Pelons, accompagnati dal panorama che lentamente si apre davanti a noi verso il Monte Palavierte e il Cuel Mauron.
La strada segue il corso del Rio Frondizzon che attraversiamo sul ponte presso la confluenza col Rio Pinede, dove si notano notevoli affioramenti rocciosi e pendii franosi e dove il rio forma delle pozze. Proseguiamo e sulla destra notiamo che la vegetazione si dirada in prati più verdeggianti, puntinati di stavoli solitari.
Poco prima di entrare a Illegio notiamo alzando lo sguardo alla nostra destra, la croce del Monte Giaideit illuminata dal sole del pomeriggio. Barbara e Mauro.