E' un po' che volevo tornare sul Lodina, situato nel Parco Dolomiti Friulane.
Partendo da Pordenone si passa il paese di Barcis, poi Cimolais quindi Passo San Osvaldo lungo la strada statale 251 e si scende verso Erto. Passata la Colonia Pontificia e l'agriturismo (chiuso), ci si ferma su una piazzola a sinistra (q. 800 m.).
Dal lato opposto della strada parte il sentiero CAI 374A, la località è chiamata Pra de Tegn, qui sono presenti alcuni cartelli del Parco Dolomiti Friulane, tra cui uno con l'indicazione del sentiero CAI 374A per Forcella Lodina. Si sale su un sassoso sterrato, passando accanto a un vecchio fabbricato.
Dopo 30 metri lo sterrato diviene normale sentiero su fondo di foglie umide (cartelli). Il sentiero sale ripidamente all’interno di un folto bosco e dopo 30 minuti incrocia un piccolo ruscello che va guadato causa le recenti piogge. Si sale sempre ripidamente e si incontrano altri cartelli del Parco lungo il percorso.
Dopo un’ora e trenta si esce improvvisamente dal bosco in zona aperta presso un enorme prato dove, nella zona più alta, pascola un branco di camosci che fuggono alla nostra vista. La località, in base alla Carta Tabacco, è denominata Pian dei Giai (quota 1466 mt.).
La prateria stupisce per la sua vastità che si spinge fin dove ove si ergono i contrafforti rocciosi dei monti denominati "La Fortezza" e "Campanoz". Il 374A piega a destra e risale una boscaglia denominata Pale Carnere. Si sale a zig zag, dopo circa 30 minuti si esce finalmente sulla Forcella Lodina (q. 1860 m.).
Alcuni ometti indicano a destra la traccia, non segnata, per la cima del Lodina. La traccia, inizialmente facile e non esposta, corre all'interno di una fascia di mughi e dopo 20 minuti attraversa un risalto esposto sui ripidi verdi sottostanti. Il panorama è stupendo e sconfinato verso le maggiori cime dolomitiche.
Si sale ancora fino ad una paretina erbosa priva di appigli, scivolosa ed esposta, che bisogna risalire per circa 10 o 15 metri (I° grado, facile). Si giunge sul cocuzzolo erboso sommitale, ma non è ancora la cima. Per arrivarci bisogna scalare una piastra di roccia liscia, alta un metro e mezzo, senza appigli. Sulla cima ci sono due bastoni a simbolo della croce di vetta (q. 2020 m.).
Il panorama è eccezionale verso il Duranno (innevato) e verso le maggiori cime Clautane. Si scende dalla cima per ripido prato seguendo l'esposta cresta erbosa diretta alla visibile anticima del Lodina che si raggiunge in circa 20/25 minuti (q. 1996 m.). L’anticima è segnata da un mucchietto di pietre su una calotta verde.
Da qui il panorama, ancora più spettacolare, spazia a 360 gradi verso tutte le cime dell'Alpago e a Sud verso quelle di Erto (La Palazza), oltre alla creste verso Nord del Centenere, Duranno e verso la Cima dei Preti e la Cima dei Frati. Dopo tanto appagamento ed una sosta per le foto, si ritorna alla cima principale scendendo con molta cautela dalla paretina erbosa quasi verticale, aggrappandosi a qualche radice per non scivolare (il terreno è fangoso e bagnato per le piogge e per le tracce di calpestio dei camosci).
Si torna alla Forcella e dopo il caffè del mio thermos si ridiscende a valle con arrivo al parcheggio in circa 2 ore.
Escursione in ambiente remunerativo ed altamente appagante. Carta Tabacco N. 021
NOTE
1) Fino a forcella Lodina, il sentiero 374A non presenta difficoltà. Dalla forcella alla cima l'unico tratto che richiede attenzione è quello finale, sono circa 15 metri di ripida cresta erbosa .
2) alla data del 1/6/24 il sentiero CAI 374 diretto da Ponte Compol in Val Cimoliana alla Casera Lodina è chiuso per manutenzione da schianti, e quindi il 374A, oggetto della presente relazione, è l’unico che permette attualmente la salita alla Forcella Lodina ed alla Casera Lodina.