29-08-2018 – Monte Raut da forcella di Pala Barzana
Dalla strada Montereale Valcellina-Barcis, in un tratto tra due gallerie, seguiamo le indicazioni per Andreis, poco prima di entrare in paese, facciamo attenzione alle indicazioni, sulla destra, per Pala Barzana. Superiamo il paesino di Bosplans e iniziamo a risalire la stretta strada asfaltata che ci condurrà sulla forcella di Pala Barzana (845 metri, comodo parcheggio – coordinate GPS 46.19587, 12.6592).
La nostra escursione inizia seguendo verso nord il sentiero 967, cartello indicatore con segnato ore 3,30 per forcella La Capra, secondo me esagerato, si sta meno salendo anche con calma. Iniziamo subito a salire entrando nel bosco e raggiungendo un pianoro, dove svetta un tricolore e dove la visuale inizia ad aprirsi, si continua a salire fino ad uscire dal bosco una prima volta e, il sentiero, traversa ora, in falsopiano, un tratto detritico dove l’erosione si mangia in certi punti anche il sentiero e ci sono alcuni passaggi stretti ed esposti che richiedono attenzione.
Rientriamo nel bosco e riprendiamo a salire rapidamente fino a quota 1120 metri circa dove troviamo i ruderi di casera Pala Barzana e dove lasceremo alla nostra destra uno dei sentieri che salgono dal Pian delle Merie, in breve usciamo definitivamente dal bosco e iniziamo un lungo diagonale sul versante prativo, in leggera salita che aumenterà man mano che proseguiamo. Questa diagonale ci porta alla base di uno stretto e ripido ghiaione che scende dall’incavo della forcella La Capra, ora inizia la parte più faticosa della nostra salita, il sentiero segue diritto questo ghiaione, a tratti al suo interno o costeggiandolo, con tornantini solo nei punti più ripidi, ci si destreggia alla
meglio, pensando già alla discesa che non sarà semplice.
Arriviamo così sotto le rocce e ci addentriamo, salendo ripidamente, all’interno di un canale che si va via via restringendo, nel punto più stretto superiamo dei salti di roccia aiutandoci con un cavo passamano. Ora il sentiero taglia verso destra e risale lungo una dorsale erbosa dove giunge anche l‘altro sentiero che sale ripido sempre dal Pian delle Merie, lo lasciamo alla nostra destra e proseguiamo la nostra salita ormai in vista della forcella. Il sentiero, superata la dorsale erbosa, si riporta all’interno dell’intaglio e dopo alcuni tornantini raggiungiamo forcella La Capra (1824 metri), qui il panorama si apre anche verso nord, ma sopratutto ci fa vedere la cima del Raut, ancora abbastanza lontana, ma la fatica è praticamente terminata.
Per proseguire dobbiamo superare un breve tratto che merita attenzione, conviene seguire il sentiero che scende alcuni metri verso destra e poi tenersi subito a sinistra e superare un tratto che sale per facili roccette e ci porta in breve sulla cresta che il sentiero segue verso ovest, inizia ora il tratto più interessante, il panorama è già eccezionale. Superiamo qualche tratto esposto e un tratto di saliscendi con passaggi tra mughi e/o rocce, arriviamo così all’ultima fatica prima della cima, uno spallone roccioso da superare aiutandosi con un cavo passamano, superato anche questo ostacolo ora percorreremo un tratto molto suggestivo, una diagonale che taglia la cresta del Raut.
Questa cresta è strapiombante e rocciosa verso sud-ovest e inclinata e prativa verso nord-est, il sentiero, passando sul lato inclinato, sfiora la cresta e le si avvicina in più punti, da questi si può ammirare la conca di Barcis e le pareti rocciose e ripide del Raut, in pochi minuti raggiungiamo la nostra meta già con gli occhi che non sanno più dove guardare. La cima del monte Raut (2025 metri, croce e libro di vetta), panoramicamente parlando, è sicuramente una tra le più belle delle nostre montagne, complice la stupenda e limpidissima giornata, inizialmente la cima era coperta, ma una volta giunti sulla forcella le nubi e la foschia sono magicamente sparite regalandoci un cielo limpido con un panorama da sogno.
Da lì si vede tutta la pianura friulana fino al mare, poi tutte le cime, dalla Slovenia fino alle dolomiti, partendo dal Krn, al gruppo del Canin, Montasio, Creta di Aip, gruppo Coglians-Chianevate e Volaia, Peralba ecc., verso ovest svettano le sagome della cima dei Preti, del Duranno e del Pelmo, giusto per citarne i più riconoscibili, con il binocolo le cime visibili con il cielo limpido sono centinaia.
Sosta d’obbligo in questo paradiso, ma purtroppo arriva anche il momento di scendere, si segue la stessa via di salita, facendo particolare attenzione nei tratti ripidi e sopratutto scendendo il ripido ghiaione dove, in alcuni tratti, abbiamo preferito scendere in mezzo all’erba. Visto la tipologia di sentiero, i tratti ripidi e/o attrezzati, i passaggi esposti ecc. e, non per ultimo, il buon dislivello, lo ritengo per escursionisti esperti. Sentiero CAI 967 - carta Tabacco 028