Anello Monte Lodin da Casera Ramaz (Paularo.
Torno sempre volentieri a Paularo, località in cui ho trascorso negli anni’90 le migliori vacanze estive della mia vita con la famiglia.
Da Paularo si segue la strada stretta, tortuosa e parzialmente priva di protezione laterale fino alla Casera Ramaz ove si parcheggia (quota 1000 m.). Si sale seguendo il segnavia sentiero CAI 457 su erba e foglie sopra la malga segnalato da una tabella in legno posta sul lato destro della strada dinnanzi alla Casera con la scritta Rif. Pecol di Chiaula Alta.
(NON SEGUIRE LA NUOVA STRADA IN COSTRUZIONE DIRETTA AL RIFUGIO FABIANI APERTA ALLE AUTO).
Il sentiero sale ripidamente fino ai ruderi della casera Ramaz alta (quota 1463 m. ) ove sono presenti cartelli direzionali bianchi. Proseguire a destra verso Casera Lodin alta (quota 1680 m.) che si raggiunge dopo un’ora e 40 minuti dalla partenza. Dalla malga si prosegue seguendo sempre i segnavia CAI 457 bianco rossi fino al passo Lodinut (quota 1817 m. ) posto a cavallo del confine italo austriaco.
Dal passo seguire verso destra la linea di cresta che sale su erba prima e poi su rocce, fino ad una prima anticima che va discesa sempre in cresta per poi risalire alla cima del Monte Lodin che in austriaco è denominato Findenig Kofel (quota 2015 m.) caratterizzata da una croce in legno stilizzata con libro firme. Panorama esteso verso l’Austria, verso il Zermula, verso il Sernio e verso il Cuestalta.
Dalla cima si prosegue seguendo segnavia e paletti cementati bianchi di confinazione lungo tutta la cresta (presenza di fori, trincee, torrette di osservazione tutti risalenti alla prima guerra mondiale). Dopo un’altra cimetta a quota inferiore si scende verso sinistra fino ad una diramazione (NON SEGUIRE LA CARTELLONISTICA AUSTRICACA DI CARTELLI GIALLI). Qui fare attenzione a proseguire verso destra e seguire i segnavia CAI bianco rossi che aggirano un avvallamento e risalgono poi sempre su erba rasentando la cima erbosa Val di Puartis (quota 1927 m.).
Si prosegue ora su sentiero largo e facile fino ad incrociare una vera e propria strada sterrata aperta al transito delle auto. Qui si volta a destra e si segue la strada in discesa per circa tre quarti d’ora fino ad incrociare una traccia poco evidente e non segnalata che verso destra si dirama su un prato paludoso (quota 1558 m.). Si segue la traccia prima flebile e poi più marcata, si oltrepassa un cartello di confine e si prosegue in discesa fino ad intercettare un segnavia CAI.
Qui si prosegue verso sinistra e si scende ancora, poi ad un incrocio con cartelli si volta a destra e si raggiunge dopo poco la Casera Meledis Alta (quota 1513 m.). Dalla casera si scende in basso su traccia poco evidente fino al sottostante bosco di pini ove non è facile individuare un segnavia CAI bianco rosso sulla corteccia di un albero. Da qui in poi il sentiero scende in continuazione ma risulta ostruito da schianti ed in alcuni tratti parzialmente eroso ed esposto sui verdi sottostanti (ATTENZIONE).
Si segue lungamente in discesa tutto il sentiero fino a raggiungere la strada nei pressi della Casera Meledis bassa (quota 1085 m. ). Qui si volta a destra e dopo pochi minuti si raggiunge Casera Ramaz ed il parcheggio. Il sentiero descritto è escursionistico fino alla vetta del Lodin mentre diventa per escursionisti esperti (con tanto di traccia GPS da avere sul proprio cellulare).
La traccia GPS è indispensabile per coloro che volessero decidere di ultimare l’anello descritto piuttosto che tornare per la via di salita, dal momento che la traccia è una traccia NERA e non un vero e proprio sentiero. Inoltre il sentiero nel bosco pur essendo segnalato come CAI è ripido ed ostacolato da numerosi schianti oltre ad essere eroso per l’evidente assenza di frequentazione. Carta Tabacco 09 .